Riflessioni su Yeshua l'Ebreo/Profeta ebreo: differenze tra le versioni

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Questi attributi, abilità e opere miracolose che il Gesù storico condivide con i presunti profeti sciamanici del IX secolo p.e.v.,<ref>Gesù è stato ben riconosciuto come una figura tipo Elia. Si veda per esempio, John A. T. Robinson, "Elijah, John and Jesus: An Essay in Detection", ''New Testament Studies'' 4 (1957-58): 263-81. J. Severino Croatto, in "Jesus, Prophet like Elijah", sottolinea che "Luca raccoglie una serie di miracoli che ‘imitano’ miracoli paralleli di Elia o di Eliseo" (456).</ref> almeno come descritto dallo storico deuteronomista tra la fine del VI e l'inizio del V secolo p.e.v.,<ref>37. Il tardo collocamento cronologico della maggior parte di ''[[:en:w:Deuteronomist#Deuteronomistic history|DtrH (= Storia deuteronomistica)]]'', con l'eccezione di diverse poesie, è ben stabilito. Nonostante la convinzione di molti studiosi che esistessero tradizioni precedenti su cui poggiano parti di ''DtrH'', con l'eccezione di Giudici 4 che è una presentazione tardiva e variabilmente interpolata di ciò che sta in Giudici 5, l'esistenza di materiale narrativo precedente è attualmente non dimostrabile e quindi deve rimanere ipotetico. Inoltre, poiché i cicli di Elia ed Eliseo non sono tra le eccezioni, non abbiamo modo di attribuire alcuna veridicità storica alle narrazioni. Significativamente, Susanne Otto, in "The Composition of the Elijah-Elisha Stories and the Deuteronomistic History", ''Journal for the Study of the Old Testament'' 27 (2003): 487-508, data tre delle storie di Elia-Eliseo come composte non molto tempo dopo il 562 p.e.v., e le rimanenti storie di Eliseo risalgono al V secolo p.e.v. e persino al post-deuteronomismo (vedere specialm. 497). Il punto di vista di Otto che la maggior parte delle storie di Eliseo siano basate su "una vecchia raccolta di storie di miracoli" (505) è infondato e, in particolare, non fornisce data a quella raccolta. Sebbene possa avere ragione nell'affermare che {{passo biblico2|1Re|19:1-18}} era stato inserito in ''DtrH'' come tentativo di convalidare l'importanza della profezia, che era stata retrocessa a sostegno del primato di Mosè e del Pentateuco (507), questo sarebbe avvenuto in un secondo momento, poiché fu Esdra a dividere l'Antico Testamento della prima Bibbia in Pentateuco e ''corpus'' profetico. Si veda David Noel Freedman, "The Formation of the Canon of the Old Testament: The Selection and Identification of the Torah as the Supreme Authority of the Post-exilic Community," in ''Religion and Law: Biblical-Judaic and Islamic Perspectives'', cur. Edwin B. Firmage, Bernard G. Weiss e John W. Welch (Winona Lake: Eisenbrauns, 1990), 317-18, 324-326.</ref> complementano la sofferenza e il rifiuto che egli condivise coi profeti/autori dell'VIII secolo p.e.v.,<ref>Qui includo Elia poiché, in Luca, c'è anche un legame implicito con il Terzo Isaia oltre che con Gesù. Tuttavia, non vediamo le stesse corrispondenze di quelle tra Eliseo e Gesù. Per le immagini di Elia in {{passo biblico2|Luca|4:16-30}} e la sua relazione con {{passo biblico2|Isaia|61:1-2}}, vedere John C. Poirier, "Jesus as an Elijanic Figure in Luke 4: 16-30", ''Catholic Biblical Quarterly'' 69 (2007): 349-63. Poirier non considera "l'analogia di Elia ed Eliseo" come una "logion vagante" (363). Significativamente, Poirier osserva che è molto probabile che Elia sia stato unto sebbene non vi sia alcuna dichiarazione esplicita al riguardo (353). Questa è una chiara corrispondenza con Gesù, che è considerato l'unto del Signore, ma non vi è alcuna rappresentazione dell'unzione tradizionale con olio.</ref> formando così un paradigma che richiede che egli sia classificato come profeta proprio come lo descrive l'autore degli Atti ({{passo biblico|Atti|3:22-26}}). Gesù non solo condivide alcune caratteristiche con il presunto sciamano Eliseo, ma condivide anche alcune caratteristiche con il presunto Mosè del tredicesimo secolo p.e.v.,<ref>Dato il ritardo della Storia Primaria (= da Genesi a 2 Re MT), e in particolare ''DtrH'' e ''P'', con quest'ultimo molto probabilmente risalente all'inizio dell'era del Secondo Tempio, la nostra immagine di Mosè, che può o meno essere esistito, è di per sé abbastanza tardiva.</ref> che gli ebrei considerano un profeta e che i cristiani credono abbia profetizzato la venuta di Gesù come Messia ({{passo biblico|Atti|3:22-26}}). Gesù, come Mosè e gli altri profeti, parla direttamente con Yahweh. Inoltre, Yahweh parla tramite Mosè, tramite i profeti sciamanici, tramite i profeti/autori e infine, appunto, Gesù. Inoltre, Yahweh possiede i profeti sciamanici, e alcuni ma non tutti i profeti/autori (almeno quando ricevono la loro "chiamata"), e a volte anche Gesù.
 
Quindi, è significativo che, come sottolinea de Jonge, Eliseo sia l'unico profeta non regale dell'Antico Testamento che è specificamente indicato dallo Storico deuteronomista come unto ({{passo biblico2|1Re|19:15-16}}); tuttavia, de Jonge sottolinea anche che questo non è menzionato nel suo racconto della chiamata,<ref>De Jonge, "Messiah", ''Anchor Bible Dictionary'' 4:778.</ref> fatto che è significativo. Comunque, c'è almeno uno ([[w:Saul|Saul]]) e forse un secondo ([[w:Davide|Davide]]) profeta estatico dell'Antico Testamento che è unto anche se a causa della sua condizione regale piuttosto che profetica. Quando Samuele lo unge re, Saul profetizza ({{passo biblico2|1Samuele|9:26-10:16}}; cfr. spec. {{passo biblico|1Samuele|10:1-2}} per l'unzione e {{passo biblico|1Samuele|10:6-7}} per Saul come estatico). Quando Saul manda messaggeri a prendere Davide, non solo vengono posseduti dallo Spirito di Dio ({{passo biblico2|1Samuele|19:20-22}}), ma alla fine succede anche a Saul stesso persino prima di incontrare Samuele ({{passo biblico2|1Samuele|19:23}}). Quando Saul infine trova Samuele, non solo si spoglia, ma delira: in altre parole, come descritto dallo Storico deuteronomista, agisce in modo folle o estatico, per la seconda volta. Ciò fu così tipicamente estatico che le azioni di Saul suscitano la domanda "Anche Saul è tra i profeti?". Quindi, lo Storico deuteronomista ({{passo biblico2|1Samuele|19:23-24}}) chiarisce che anche il re Saul fu un profeta estatico, per un periodo limitato. 2 Samuele ritrae il re Davide che agisce in modo simile. Quando Davide danza nudo davanti all'Arca mentre entra a Gerusalemme ({{passo biblico2|2Samuele|6:14}}),<ref>Dal momento che "tutto Israele" non era unto, è improbabile che i figli di Israele agissero in estasi quando, se possiamo considerare storica una qualsiasi parte non comprovata di ''Dtr'', ballarono con Davide davanti a Yahweh ({{passo biblico2|2Samuele|6:5}}). Tuttavia, poiché l'unto Davide era vestito con l’''efod'' sacerdotale quando danzava davanti all'Arca ({{passo biblico2|2Samuele|6:14}}), egli agiva sia come re che come sacerdote, ed era chiaramente estatico.</ref> egli agisce in estasi. Ciò indica una qualche relazione con l'estatico, cioè con i profeti sciamanici. Questa relazione è particolarmente definitiva dal punto di vista dello Storico deuteronomista poiché, come sottolineano Keil e Delitch, David indossava un ''[[w:efod|efod]]'' bianco, che "era, a rigor di termini, un paramento sacerdotale" e "l'abito che denotava il carattere sacerdotale dell'indossatore".<ref>Per una prospettiva divergente, che rifiuta il rapporto tra stato regale e stato profetico, cfr. trad. James Martin, "Isaiah", in C. F. Keil e F. Delitsch, ''Commentary on the Old Testament'' (Edinburgh: T. & T. Clark, 1866-1891), 7:119-644.</ref> Tuttavia, ciò che sappiamo sull'abito sacerdotale potrebbe essere tardivo, di data posteriore.<ref>43. La mia fonte primaria è Esodo 28, con ulteriori informazioni in {{passo biblico2|Esodo|29:2-31;39:28-29}}; {{passo biblico2|Levitico|8:7}}, tutte quasi certamente da ''P''. Poiché ''P'' è molto tardiva, esilica o più probabilmente dell'era Secondo Tempio, non possiamo presumere che il paramento sacerdotale descritto rifletta tradizioni precedenti. Sebbene l’''efod'' sia stato collegato liturgicamente al santuario di Shiloh ({{passo biblico2|1Samuele|2 2:18-19,28;14:3}}), 1 Samuele fa parte di ''DtrH'' e quindi così tardivo che non possiamo presumere una qualsiasi base storica fondata su fonti precedenti. Anche se alcuni credono che parti di ''DtrH'' si basino su tradizioni precedenti, ciò non può essere comprovato. Sebbene il Cronista citi il trasporto dell'Arca da parte di Davide ({{passo biblico2|1Cronache|15:25-28}}), la sua descrizione è limitata, affermando semplicemente che Davide indossava un manto di lino fino e un ''efod'' di lino ({{passo biblico2|1Cronache|15:27}}). Poiché non possiamo risalire alle tradizioni usate dal Cronista, che stava scrivendo durante la Restaurazione o nell'era del Secondo Tempio, in un periodo di tempo molto precedente a quello di ''Dtr'',la sua descrizione è sostanzialmente irrilevante.</ref> Quindi, ancora una volta, dobbiamo mettere in dubbio la veridicità dell'interpretazione. Sebbene sia Saul che Davide fossero re unti, il racconto collega chiaramente queste azioni allo ''status'' profetico.<ref>Cionondimeno, è interessante che il termine "mio eletto" venga usato per Mosè ({{passo biblico2|Salmi|106:23}}), per il Servo Soferente di Yahweh ({{passo biblico2|Isaia|42:1}}) e Gesù, che è chiamato Figlio di Dio ({{passo biblico2|Giovanni|1:34}}). Tale uso è stato notato da J. Fitzmyer, "The Aramaic ‘Elect of God’ Text", ''Catholic Biblical Quarterly'' 27 (1965): 370 in un contesto differente.</ref> Poiché si presume che Gesù si considerasse re dei Giudei, e molti dei suoi seguaci ritenessero tale, il concomitante stato profetico e regale di Saul e David, per quanto limitato possa essere, è particolarmente pertinente al paradigma di Gesù.<ref>Pertanto, è particolrmente notevole che il primo riferimento al "Messia Regale", chiamato il Messia almeno una volta, sia ''1QSa'' 2:12 da Qumran. Si veda S. von der Woude, "Messianic Ideas in Later Judaism", ''Theological Dictionary of the New Testament'' 9:516.</ref>