Riflessioni su Yeshua l'Ebreo/Gesù ebreo e greco: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
testo
testo
Riga 41:
 
[[:en:w:Harris Lenowitz|Harris Lenowitz]] nota che Gesù fu uno dei tanti messia ebrei di quel tempo, che egli fu un messia ebreo e atipico come ebreo ai suoi tempi nel cambiare l'ordine sociale, minando l'autorità rabbinica e non come un messia di salvezza, ma uno che sfruttò potenziali tradimenti e disastri. L'elenco degli altri messia ebrei include [[w:Teuda|Yehuda o Theudas (Giuda)]], [https://www.livius.org/articles/religion/messiah/messianic-claimant-12-menahem/ Menahem], figlio di Yehuda, noto come il "Galileo" e [[w:Simone bar Giora|Simone (Shi’mon), figlio di Giora]].<ref>Harris Lenowitz, ''The Jewish Messiahs, From the Galilee to Crown Heights'' (New York: Oxford University Press, 1998), 25-28.</ref> Questi messia sono indicati come re, capi e messia nei testi tra il 6 e il 70 e.v. Questi ribelli galilei, come Gesù, si rivoltarono contro i romani, ma usarono mezzi militari o furono condottieri incoronati. Theudas, nel 45 e.v., attirò molti seguaci, poiché intendeva dividere le acque del fiume Giordano<ref>Jehuda Adler, ''Jesus—Jew and Rebel'' (Tel Aviv: Hadar, 1997), 21 {{he}}</ref> — la reazione romana fu di ordinare alla cavalleria di decapitarlo. Detto, fatto.
 
Il messianismo era decisamente nell'aria durante la vita di Gesù. Nel 35-36 e.v., quando Gesù era ancora in vita o già giustiziato, un messia samaritano volle mostrare ai suoi credenti i vasi sacri sepolti sul [[w:Garizim|Monte Garizìm]]. Masse armate si radunarono attorno a questo messia e, vedendo questo comportamento ribelle, i romani attaccarono il messia samaritano e uccisero molti dei seguaci. Intorno al 56 e.v., ci fu un messia ebreo in Egitto, denominato da Flavio Giuseppe come il "[[:en:w:Egyptian (prophet)|Profeta egiziano]]", che aveva 30.000 seguaci e li chiamò ad ammassarsi sul Monte degli Ulivi a Gerusalemme e ad aspettare il suo ordine per far cadere le mura del città e costringeree le forze romane ad arrendersi, promettendo che quando avrebbe governato, sarebbe diventato il messia e riportato l'indipendenza alla Giudea, espellendo l'autorità romana:<ref>''Ibid.''</ref>
{{q|C'era un falso profeta egiziano che fece più male agli ebrei di quanto non avesse fatto il primo; poiché era un imbroglione, e fingeva di essere anche un profeta, e radunò trentamila uomini che erano stati illusi da lui; li condusse in giro per il deserto, fino al monte chiamato Monte degli Ulivi. Era pronto a irrompere a Gerusalemme con la forza da quel luogo; e se solo una volta fosse riuscito a conquistare la guarnigione romana e il popolo, intendeva governarli con l'aiuto di quelle sue guardie che dovevano irrompere nella città con lui.|[[w:Flavio Giuseppe|Flavio Giuseppe]], ''[[w:Guerra giudaica (Flavio Giuseppe)|Guerra giudaica]]'', 2.261-262}}
 
Lenowitz ha classificato Gesù come un leader anti-romano e un profeta all'interno di un contesto ebraico, e non come il Messia cristiano, ma uno dei tanti messia ebrei nel corso della storia. Lenowitz nota:
{{q|I programmi sociali dei profeti settentrionali dall'VIII secolo p.e.v. in poi avevano stabilito che la condotta dei ricchi e dei potenti recava loro disastri e che la condotta dei poveri e degli impotenti assicurava la loro rettitudine. Gesù andò oltre. Insistette sul fatto che non si poteva essere potenti o ricchi ed essere giusti, né si poteva essere impotenti e poveri ed essere ingiusti. Una persona giudicata colpevole di un crimine da un tribunale esso stesso criminale, era innocente; i poveri erano impoveriti da una struttura sociale che li espropriava. Gesù fu inoltre diverso dagli altri messia nel suo apparente disinteresse per lo sviluppo di un programma che potesse ottenere potere contro le autorità politiche malvagie (cioè Roma) o governare sul suo regno quando tale regno fosse giunto. In effetti, il suo desiderio di essere messo a morte a Gerusalemme, di per sé unico tra i messia ebrei, mette insieme proprio queste due sue peculiarità. Sembrerebbe che Gesù si aspettasse tradimento e disastro e cercasse di sfruttare l'aspettativa, se non addirittura di realizzarla.<ref>Lenowitz, ''The Jewish Messiahs'', 35.</ref>}}
 
 
 
 
Line 61 ⟶ 69:
<div style="height: 200px; overflow: auto; padding: 3px; border:1px solid #AAAAAA; reflist4" ><references/></div>
 
{{Avanzamento|50%|1819 agosto 2020}}
[[Categoria:Riflessioni su Yeshua l'Ebreo|Gesù ebreo e greco]]