Riflessioni su Yeshua l'Ebreo/Salmo 22: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
testo
testo
Riga 224:
In queste sezioni di ''Pesiqta Rabbati'' troviamo reinterpretazioni dei tropi cristiani che riflettono la trasformazione da un Messia celeste a un Messia terreno, che tornerà alla fine dei tempi. Il Messia in ''Pesiqta Rabbati'' 36 combina elementi di apocalitticismo e mondanità. Dopo la vittoria in una battaglia apocalittica, il Messia è raffigurato in piedi sul tetto del Tempio (''Pesiqta Rabbati'' 36:9).<ref>In {{passo biblico2|Matteo|4:5}}, è il diavolo che pone Gesù sul pinnacolo del Tempio; ''Pesiqta Rabbati'' 36:9 può riflettere un processo in cui un elemento di un'altra cultura viene incorporato, sebbene modificato, il che poi si traduce in una risposta invertita alle forze apocalittiche del male nel suo riferimento al Messia sul tetto del Tempio.</ref> Questo è uno dei brani messianici più difficili di ''Pesiqta Rabbati''; è indeterminato se questo passo rifletta pensieri esistenti prima della [[w:Prima guerra giudaica|distruzione del Secondo Tempio]] (70 e.v., da parte dei Romani) o se sottintende che il Tempio distrutto sarà ricostruito quando verrà il Messia. Tuttavia, penso che sia significativo che questo stralcio sia presentato come tannaitico, il che lo collocherebbe in stretta vicinanza temporale al cristianesimo primitivo, quando il Tempio di Gerusalemme era ancora in piedi.
 
Il compito di Ephraim in ''Pesiqta Rabbati'' è di redimere Israele; le sue azioni sono ancorate ai lemmi biblici, che egli adempie. Nell'ermeneutica rabbinica questo adempimento equivale ad un'attuazione dei lemmi. Il testo contiene dialoghi tra Dio e satana e tra Dio e gli angeli delle nazioni. Alla fine, il Messia trionfa su satana. Le nazioni fanno una serie di domande riguardo al Messia. Questa costruzione di risposta alle domande dei gentili consente al ''darshan'' di presentare la sua versione del Messia ebraico in risposta al Messia cristiano. Il formato di domande e risposte indica probabilmente la polemica in corso tra i due gruppi.
 
L'epiteto צדקינו משיח (''Pesiqta Rabbati'' 36 e 37) può essere inteso in due modi: "il nostro vero Messia" o "Messia di giustizia"; questo epiteto compare anche nel ''[[w:Siddur|siddur]]'', il libro di preghiere. Poiché una frase simile riguardante il Messia si trova in {{passo biblico2|Apocalisse|3:14,19:11}}, "fedele e veritiero", qui potremmo avere una retorica della redenzione; entrambe le tradizioni rivendicano il loro Messia come il "Verace". Come ha dimostrato Reuven Kimelman, c'era una tale retorica nell''[[w:Amidah|Amidah'' (le Diciotto Benedizioni)]].<ref>Reuven Kimelman, "The Literary Structure of the Amidah and the Rhetoric of Redemption", in Dever, W.G. e Wright, J.E., curr., ''The Echoes of Many Texts: Reflections on Jewish and Christian Traditions. Essays in Honor of Lou H. Silberman, BJSt'' 313 (Atlanta: Scholars Press, 1997), 171-218.</ref>
 
''Pesiqta Rabbati'' 37 continua l'interpretazione di Isaia iniziata in ''Pesiqta Rabbati'' 36; questa interpretazione serializzata può essere dovuta all'uso consecutivo delle due omelie in diversi Sabbath di Consolazione. ''Pesiqta Rabbati'' 37, basato sul lemma ''Io gioisco pienamente'' (Is. 61:10), אשיש שוש contiene benedizioni ripetitive, serializzate, quasi liturgiche. Il Messia Ephraim è rappresentato come il figlio di Dio. ''Pesiqta Rabbati'' 37 descrive il Messia seduto in prigione e le nazioni del mondo che lo attaccano e non gli offrono altro che disprezzo. Il Messia Ephraim è preparato per la sua missione e vestito con abiti speciali da Dio. In contrasto con Gesù, le vesti di Ephraim non vengono rubate o spartite. Diversi lemmi del Salmo 22 vengono applicati al Messia e alle battaglie alla fine dei giorni; troviamo i vv. 22:7-8, 22:14-15 e 22:16,18 citati come testi di riprova, come anche numerose allusioni a tale Salmo. Nei seguenti tre passaggi consecutivi, il Messia viene riconosciuto dai risorti Patriarchi di Israele:<ref>Il dialogo tra i Padri ed il Messia è citato in ''Pirqe Mashiah'' (BHM 3:73, basato su ''Pesiqta Rabbati'').</ref>
 
: '''''Pesiqta Rabbati'' 37:2''': Questo insegna che in futuro, nel mese di Nisan, i Padri del Mondo [Patriarchi] si alzeranno e gli diranno: Ephraim, nostro [vero] Messia giusto, anche se siamo tuoi padri, tu sei più grande di noi, perché hai sofferto [per] le iniquità dei nostri figli e terribili prove si sono abbattute su di te, come mai si verificarono sulle [generazioni] precedenti o successive. Per amore di Israele hai [subito] angoscia, derisione e scherno tra le nazioni del mondo [Sal. 22:7-8]. ''Ti sedesti nelle tenebre'' (Michea 7:8) e nell'oscurità, i tuoi occhi non videro luce e la tua pelle si attaccò alle tue ossa [Sal. 22:18], e il tuo corpo era asciutto come un pezzo di legno; e i tuoi occhi non videro la luce e ''la tua pelle si raggrinzì sulle tue ossa'' (Lam. 4:8) [Sal 22:18], e il tuo corpo si seccò come il legno e i tuoi occhi si offuscarono per il digiuno – la tua ''forza si è seccata come un coccio'' (Sal. 22:16) – tutte queste [afflizioni avvennero] a causa delle iniquità del nostro figli. È tua volontà [di beneficiare] i tuoi figli tramite quella bontà, che il Santo concederà a Israele. Può essere a causa della massima angoscia, che hai sofferto per loro in prigione, che la tua mente è scontenta di loro. Egli disse loro: Padri del Mondo, tutto ciò che ho fatto l'ho fatto solo per il vostro bene e per il bene dei vostri figli e per il vostro onore e l'onore dei vostri figli che trarranno beneficio dalla bontà che il Santo conferirà a Israele. Dissero: Ephraim, nostro giusto Messia, possa la tua mente riposare, poiché hai messo a riposo la mente del tuo Creatore e le nostre menti.
 
: '''''Pesiqta Rabbati'' 37:3''': Rabbi Simeon n. Pazzi<ref>Babilonia, III secolo.</ref> disse: In quell'ora il Santo innalzerà il Messia fino al cielo dei cieli, e lo avvolgerà in [qualcosa] del Suo splendore a causa delle nazioni del mondo, a causa dei malvagi Persiani. Egli [Dio] gli disse: Ephraim, Mio vero Messia, sii il giudice di questi e fa' di loro come desidera la tua anima, poiché le nazioni sarebbero state da tempo distrutte da te in un istante se le Mie misericordie non fossero state estremamente potenti per conto tuo , siccome si dice: ''Non è forse Ephraim un figlio caro per Me, un Mio fanciullo prediletto? [Infatti, anche dopo aver parlato contro di lui, Me ne ricordo sempre più vivamente. Per questo le Mie viscere si commuovono per lui, e avrò certamente compassione di lui] dice il Signore'' ({{passo biblico2|Geremia|31:20}}).