Ebraicità del Cristo incarnato/Conclusione 4: differenze tra le versioni

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Nel capitolo seguente, mi dedico ad esplorare come altri scrittori ebrei dello stesso periodo pensavano che anche un'altra parte del Dio increato, vale a dire il ''Logos'', potesse entrare nella corporeità creata. Come ''Sofia'', anche il ''Logos'' fu talvolta concepito come una componente essenziale dell'identità stessa del Dio di Israele, e altre volte come incorporato nelle prime tradizioni ebraiche (e poi cristiane). Mentre questo capitolo si è incentrato sulla questione di come gli scrittori ebrei utilizzassero le norme di genere mentre pensavano a come un aspetto potesse prendere forma corporea, nel prossimo mi concentro più esplicitamente sugli studi relativi alla rappresentazione del ''Logos'' nel Vangelo di Giovanni. Concludo dimostrando come l'articolazione dell'incarnazione divina nel Vangelo di Giovanni sia in continuità con queste altre forme di corporeità divina e ne sia però anche distintiva, poiché rappresenta l'unica istanza di un'entità che fa contemporaneamente parte del Dio increato e del mondo creato.
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<div style="color: teal; text-align: center; font-size: 1.4em;">~ • ~</div>
 
{{Immagine grande|Holy Wisdom (Yaroslavl, 19th c, priv.coll).jpg|650px|''"La Sapienza Divina (Ἁγία Σοφία)"'' icona russa del XIX secolo}}
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