Ebraicità del Cristo incarnato/Melchisedec: differenze tra le versioni

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{{Immagine grande|Meeting of abraham and melchizadek.jpg|540px|''"Incontro tra il Patriarca [[w:Abramo|Abramo]] e [[w:Melchisedec|Melchisedec]]"'', di [[w:Dirk Bouts|Dirk Bouts]], ca. 1464–67}}
 
= Secondo caso studio: il Manoscritto di Melchisedec (''[[:en:w:11Q13|11QMelch]]'') =
{{q|'''''11QMelch''''' ... E riguardo a ciò che ha detto, in [questo] anno del Giubileo [ciascuno tornerà in possesso del suo (Lev. 25: 13); e allo stesso modo, E questa è la modalità di rilascio:] ogni creditore deve abbinare ciò che ha prestato [al suo vicino. Non lo esigerà dal vicino e dal fratello], poiché la remissione per il Signore [è stata proclamata] (Deut. 15: 2). [E sarà proclamato alla] fine dei giorni riguardo ai prigionieri come [Ha detto, per proclamare l'apertura del carcere ai prigionieri (Isa. 61:1). La sua interpretazione è che Egli] li assegnerà ai Figli del Cielo e all'eredità di Melchisedec; poi[che' proverà] il loro [destino] in mezzo alle por[zioni di Melchize]dek, che li restituirà lì e proclamerà loro la libertà, perdonando loro [le azioni errate] di tutte le loro iniquità. E questa cosa [accadrà] nella prima settimana del Giubileo che segue i nove Giubilei. E il Giorno dell'Espiazione è la fi[ne del] decimo [Giu]bileo, quando tutti i Figli della [Luce] e gli uomini della sorte di Mel[chi]zedek saranno espiati. [E] uno statuto li riguarda [per fornirli] dei loro premi. Poiche' questo è il momento dell'Anno di Grazia per Melchisedec. [E eg]li giudicherà, con la sua forza, i santi di Dio, eseguendo il giudizio come è scritto in merito a lui nei Cantici di David, che disse: ELOHIM ha preso il suo posto nel consiglio divino; in mezzo agli dei Egli giudica (Salmi 82:1). E fu riguardo a lui che egli disse: (Lascia che l'assemblea dei popoli) ritorni all'altezza sopra di loro; EL (dio) giudicherà i popoli (Salmi 7: 7-8). Quanto a ciò che egli di[sse, Fino a quando] giudicherete iniquamente e sosterrete la parte degli empi? Selah (Salmi 82:2), la sua interpretazione riguarda Belial e gli spiriti del suo destino [che] si ribellarono allontanandosi dai precetti di Dio per ... E Melchisedec vendicherà la vendetta dei giudizi di Dio ... e lui trascinerà [loro via dalla mano di] Belial e dalla mano di tutti gli sp[iriti della] sua [sorte]. E tutti gli "dei [della Giustizia"] verranno in suo aiuto [per] occuparsi del del[la distruzione] di Belial. E l'altezza è ... tutti i figli di Dio ... questo ... Questo è il giorno di [Pace/Salvezza] riguardo al quale [Dio] parlò [tramite Isa]ia il profeta, che disse: [Che] belli sulle montagne sono i piedi del messaggero che proclama la pace, che porta buone notizie, che proclama la salvezza, che dice a Sion: Il tuo ELOHIM [e' re] (Isa. 52:7). La sua interpretazione; le montagne sono i profeti ... e il messaggero è l'Unto dello spirito, riguardo al quale Dan[iele] disse: [Fino a un principe consacrato (Dan. 9:25)] ... [E colui che porta] buone [notizie], che proclama [salvezza]: è riguardo a lui che sta scritto ... [per consolare tutti gli afflitti, per allietare gli afflitti di Sion] (Isa. 61:2-3). Per confortare [coloro che piangono: la sua interpretazione], per far loro comprendere tutte le età del t[empo] ... In verità ... si allontanerà da Belial ... per il giudizio di Dio, in quanto sta scritto riguardo a lui, [chi dice a Sion]; il tuo ELOHIM regna. Sion è ..., coloro che sostengono l'Alleanza, che si allontanano dal camminare [sulla] via del popolo. E il tuo ELOHIM è [Melchisedec, che li salverà dal]la mano di Belial. Quanto a ciò che Egli disse, Allora farai squillare la trom[ba per] tutto il paese (Lev. 25:9) ...|''11QMelch''}}
Seleziono un testo trovato tra i reperti archeologici dei Rotoli del Mar Morto, vale a dire ''11Q Melch'',<ref>La prima pubblicazione di questi frammenti fu data da A. S. van der Woude, "Melchisedek als himmlische Erlösergestalt in den neugefunden eschatologishen Midraschim aus Qumran Höhle XI", ''OTS'' 14 (1965): 354–373. L'edizione più usata è stata pubblicata quale parte delle ''Discoveries of the Judean Desert'' da Florentino García Martínez, Eibert J. C. Tigchelaar e van der Woude, curr. ''Manuscripts from Qumran Cave 11 (11Q2-18, 11Q20-30)''. ''DJDe'' XXII (Oxford: Clarendon, 1996). Per informazioni biografiche in altre edizioni che sono state pubblicate, si veda Eric F. Mason, ''‘You Are a Priest Forever’: Second Temple Jewish Messianism and the Priestly Christology of the Epistle to the Hebrews'', ''STDJ'' 74 (Leiden: Brill, 2008), 138–190, partic. 169 nota 79.</ref> come mio secondo caso studio relativo all'antica percezione ebraica del Sommo sacerdote, non solo perché discute la figura sacerdotale di [[w:Melchisedec|Melchisedec]], ma anche perché – come gli altri testi ebraici su cui ho indagato durante questa studio – risale agli inizi dell'era volgare.<ref>Van der Woude, per esempio, sostiene che il testo dovrebbe essere datato verso il Periodo Erodiano, basandosi su informazioni prese da una teoria paleografica sviluppata inizialmente da Frank Moore Cross. Si veda "Melchisedek", 357; cfr. Rick Van de Water, "Michael or Yhwh? Toward Identifying Melchizedek in 11Q13", ''JSP'' 16.1 (2006): 75–86, part. 85–86. Per argomentazioni su una datazione precedente, si veda il dibattito riportato da Eric Mason, "You Are a Priest Forever", 170, note 85–87.</ref> Pertanto, il modo in cui l'autore di ''11Q13'' descrive Melchisedec quale incarnazione di Dio può essere confrontato costruttivamente con altre versioni ebraiche contemporanee di questo fenomeno. In contrasto con la rappresentazione di Jaddua fatta da Flavio Giuseppe come una forma di Dio materializzata in terra, ad esempio, l'autore del Rotolo di Melchisedec (''11Q Melch'') complica lo ''status'' del suo Sommo sacerdote mediante una serie di allusioni bibliche che confondono la condizione di Melchisedec con quella di Dio.<ref>Studio passati hanno discusso se la figura di Melchisedec sia un angelo, YHWH (cioè Dio), o entrambi contemporaneamente. Significativi sostenitori della teoria secondo cui Melchisedec funziona come una figura angelica e intermedia, intesa come l'angelo Michele o in un ruolo simile, includono Van der Woude, "Melchisedek", 369; Florentino García Martínez, ''Qumran and Apocalyptic'' (Leiden: E. J. Brill, 1992), 176; James VanderKam, ''The Dead Sea Scrolls Today'' (Grand Rapids: Eerdmans; London: SPCK, 1994), 171. In una pubblicazione successiva, tuttavia, Florentino García Martínez osserva che l'autore di ''11QMelch'' non definisce mai esplicitamente il protagonista come angelo. Cfr. Florentino García Martínez, "Las tradiciones sober Melquisedec en los manuscriptos de Qumrán", ''Biblica'' 81 (2000): 70–80. Si veda anche David Flusser, ''Judaism and the Origins of Christianity'' (Gerusalemme: Magnes/Hebrew University, 1988), 188. F. Manzi è il più notevole sostenitore dell'identificazione di Melchizedek come YHWH, vedi F. Manzi, ''Melchisedek e l'angelologia nell'epistola agli Ebrei e a Qumran'' (AnBib, 136; Roma: Pontificio Istituto Biblico, 1997), partic. 65-96. Parimenti, Van de Water ha recentemente cercato di conciliare queste due posizioni. Vedi "Michael o Yhwh?" 75-86.<br/>
 
== ''[[:en:w:11Q13|11QMelch]]'' ==
Seleziono un testo trovato tra i reperti archeologici dei Rotoli del Mar Morto, vale a dire ''11Q Melch'' (anche: ''11Q13''),<ref>La prima pubblicazione di questi frammenti fu data da A. S. van der Woude, "Melchisedek als himmlische Erlösergestalt in den neugefunden eschatologishen Midraschim aus Qumran Höhle XI", ''OTS'' 14 (1965): 354–373. L'edizione più usata è stata pubblicata quale parte delle ''Discoveries of the Judean Desert'' da Florentino García Martínez, Eibert J. C. Tigchelaar e van der Woude, curr. ''Manuscripts from Qumran Cave 11 (11Q2-18, 11Q20-30)''. ''DJDe'' XXII (Oxford: Clarendon, 1996). Per informazioni biografiche in altre edizioni che sono state pubblicate, si veda Eric F. Mason, ''‘You Are a Priest Forever’: Second Temple Jewish Messianism and the Priestly Christology of the Epistle to the Hebrews'', ''STDJ'' 74 (Leiden: Brill, 2008), 138–190, partic. 169 nota 79.</ref> come mio secondo caso studio relativo all'antica percezione ebraica del Sommo sacerdote, non solo perché discute la figura sacerdotale di [[w:Melchisedec|Melchisedec]], ma anche perché – come gli altri testi ebraici su cui ho indagato durante questa studio – risale agli inizi dell'era volgare.<ref>Van der Woude, per esempio, sostiene che il testo dovrebbe essere datato verso il Periodo Erodiano, basandosi su informazioni prese da una teoria paleografica sviluppata inizialmente da Frank Moore Cross. Si veda "Melchisedek", 357; cfr. Rick Van de Water, "Michael or Yhwh? Toward Identifying Melchizedek in 11Q13", ''JSP'' 16.1 (2006): 75–86, part. 85–86. Per argomentazioni su una datazione precedente, si veda il dibattito riportato da Eric Mason, "You Are a Priest Forever", 170, note 85–87.</ref> Pertanto, il modo in cui l'autore di ''11Q13'' descrive Melchisedec quale incarnazione di Dio può essere confrontato costruttivamente con altre versioni ebraiche contemporanee di questo fenomeno. In contrasto con la rappresentazione di Jaddua fatta da Flavio Giuseppe come una forma di Dio materializzata in terra, ad esempio, l'autore del Rotolo di Melchisedec (''11Q Melch'') complica lo ''status'' del suo Sommo sacerdote mediante una serie di allusioni bibliche che confondono la condizione di Melchisedec con quella di Dio.<ref>Studio passati hanno discusso se la figura di Melchisedec sia un angelo, YHWH (cioè Dio), o entrambi contemporaneamente. Significativi sostenitori della teoria secondo cui Melchisedec funziona come una figura angelica e intermedia, intesa come l'angelo Michele o in un ruolo simile, includono Van der Woude, "Melchisedek", 369; Florentino García Martínez, ''Qumran and Apocalyptic'' (Leiden: E. J. Brill, 1992), 176; James VanderKam, ''The Dead Sea Scrolls Today'' (Grand Rapids: Eerdmans; London: SPCK, 1994), 171. In una pubblicazione successiva, tuttavia, Florentino García Martínez osserva che l'autore di ''11QMelch'' non definisce mai esplicitamente il protagonista come angelo. Cfr. Florentino García Martínez, "Las tradiciones sober Melquisedec en los manuscriptos de Qumrán", ''Biblica'' 81 (2000): 70–80. Si veda anche David Flusser, ''Judaism and the Origins of Christianity'' (Gerusalemme: Magnes/Hebrew University, 1988), 188. F. Manzi è il più notevole sostenitore dell'identificazione di Melchizedek come YHWH, vedi F. Manzi, ''Melchisedek e l'angelologia nell'epistola agli Ebrei e a Qumran'' (AnBib, 136; Roma: Pontificio Istituto Biblico, 1997), partic. 65-96. Parimenti, Van de Water ha recentemente cercato di conciliare queste due posizioni. Vedi "Michael o Yhwh?" 75-86.<br/>
Anche se concordo con l'impulso di riconciliare queste posizioni, a mio avviso, in entrambi i modi in cui lo si esamini, l'autore di ''11QMelch'' presenta intenzionalmente il suo Sommo sacerdote come stesse al posto del sommo Dio di Israele, partecipando agli atti che, nel Bibbia ebraica, solo la divinità suprema di Israele poteva fare. Quindi, tramite questi atti partecipativi, egli può essere considerato anche divino. Inoltre, non sono d'accordo con l'impulso negli studi passati di ritenere che le figure intermedie divine dovessero necessariamente essere figure angeliche. Come ho discusso in tutto questo mio studio, la letteratura ebraica del Secondo Tempio descrive spesso esseri umani particolarmente giusti – Mosè o Enoch o l'enigmatico "Figlio dell'Uomo" – come incarnazioni del divino in terra o come sottoposti al processo di apoteosi, quindi il passaggio verso un intermediario angelico non è necessario. Inoltre, per quanto riguarda il testo qui in esame, sebbene l'autore di ''11Q13'' collochi chiaramente il suo protagonista in un contesto escatologico, non si fa menzione esplicita del fatto che sia un angelo. Piuttosto, in questo testo penso che l'autore attinga intenzionalmente ai detti riferimenti biblici sulla figura di Melchisedec, entrambi i quali presentano una figura umana e quindi, in modalità interpretativa di tipo ''[[:en:w:pesher|pesher (פשר)]]'', utilizzi una serie di altri riferimenti scritturali per fondere il suo ruolo e identità con quello di Dio.</ref> Qui, in un testo sul decimo e ultimo Giubileo, Melchisedec non è semplicemente una figura umana, ma un'entità che partecipa alla divinità di Dio in un contesto escatologico di tipo bellico. Egli è a capo di un esercito — la nazione dei santi di Dio. Insieme ai Figli della luce, conduce una battaglia cosmica contro Belial e le sue forze. All'interno di questo contesto escatologico marziale, il ruolo di Melchisedec è chiaro: deve essere il giudice escatologico, colui che sta al posto di Dio e che compie la vendetta di Dio.
 
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Il secondo di questi fili interpretativi, che lega la figura di Melchisedec al Dio di Israele, si verifica nel contesto di ''11QMelch'' 2.9-14. In questo testo, l'autore trae citazioni da {{passo biblico2|Salmi|82:1;7,8-9;82:2}} e fa un'allusione a {{passo biblico2|Isaia|63:3}} per rappresentare Melchisedec come il giudice escatologico, colui che sta al posto di Dio ed esegue i giudizi di Dio. In ''11QMelch'' 2.10, ad esempio, l'autore si basa su una citazione quasi diretta dal Salmo 82:1. Come si può vedere, a parte l'ortografia plena (difettiva) della parola בקורב in ''11QMelch'' 2.10, i due testi si leggono in modo identico:
 
: Salmi 82:1 (TM): אלֹהִ֗ים נִצָּ֥ ב בַּעֲדַת־אֵ֑ל בְּקֶ֖רֶב אֱלֹהִ֣ים יִשְׁפּֽטֹ
:: Elohim si alza nell'assemblea di Dio (El),
:: giudica in mezzo agli dei (elohim).
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:: giudica in mezzo agli dei (elohim).
 
La chiave interpretativa dell'autore di questo testo, tuttavia, non risiede nelle citazioni fornite sopra, ma nella frase preposizionale precedente, "per lui (עליו)
(''11QMelch'' 2.10). Nel contesto del brano, questo può essere un riferimento a nientemeno che alla figura di Melchisedec. La mossa ermeneutica chiave che fa l'autore di ''11QMelch'' , quindi, sta nel modo in cui inquadra la sua citazione biblica del Salmo 82:1. Impostando la sua citazione del Salmo in questo modo, l'autore fonde lo status di Melchisedec con quello di Dio. È la figura sacerdotale umana di Melchisedec, ora descritta con l'appellativo divino "Dio" (אלהים), che starà nell'assemblea e metterà in atto il giudizio tipicamente associato alla sola divinità suprema. In questo modo, egli incarna, in forma corporea, Dio l'Altissimo di Israele.
 
Una simile inquadratura si verifica nel verso successivo, ''11QMelch'' 2.11, in cui l'autore cita {{passo biblico2|Salmi|7:8-9}} per presentare Melchisedec come il giudice divino, colui che sta al posto di Dio per eseguire i giudizi di Dio:
 
: Salmi 7:8-9 (TM): לַמָּר֥וֹם שֽׁוּבָה יְהוָה֘ יָדִ֪ין עַ֫מִּ֥ים
:: Dall'alto volgiti contro di essa:
:: Dio (YHWH) decide la causa dei popoli
 
: ''11QMelch'' 2.11: למרום שובה אל ידין עמים
:: Dall'alto volgiti contro di essa:
:: Dio (El) decide la causa dei popoli
 
Anche se in questo caso il [[w:Testo masoretico|Testo Masoretico (TM)]] del Salmo 7:8-9 differisce leggermente da quello di ''11QMelch'' 2.11 poiché il primo si riferisce a Dio come YHWH e il successivo si riferisce a Dio come El: l'autore di ''11QMelch'' fa le stesse mosse ermeneutiche che ho sottolineato nell'esempio precedente. Incorniciando la citazione in ''11QMelch'' 2.11 con la frase preposizionale "per lui (עליו)
(''11QMelch'' 2.10), che può riferirsi solo a Melchisedec, l'autore di ''11QMelch'' sottolinea come la figura sacerdotale umana di Melchisedec partecipi alla divinità propria di Dio, emanando un giudizio su altre nazioni, atto che in genere sarebbe riservato solo a Dio.
 
Come nell'esempio precedente, così anche in ''11Q Melch'' 2.15–25, tramite frequenti allusioni a {{passo biblico2|Isaia|52:7}}, l'autore presenta la figura di Melchisedec al posto di Dio. In ''11QMelch'' 2.15-16, ad esempio, l'autore cita chiaramente parti di Isaia 52:7, un versetto che si conclude con la frase "il tuo Dio è re" e interpreta quel versetto in quelli successivi. "Poiché sia ​​il nome Melchisedec che il nome ‘re’ contengono la parola ebraica מלך, e il primo si inserisce nelle lacune di ''11QMelch'' 2.24-25, sembra che Melchisedec fosse probabilmente il nome che era originariamente presente nello spazio vuoto."<ref>Van de Water, "Michael or Yhwh?", 78.</ref> Se tale è il caso, allora nel contesto di ''11QMelch'' 2.15-25, Melchisedec potrebbe essere visto come una denominazione divina, semplicemente un altro titolo di Dio. D'altra parte, poiché ''11QMelch'' 2.15-25 allude ''anche'' a Isaia 61<ref>Si vedano: ''11QMelch'' 2.18, che allude a {{passo biblico2|Isaia|61:1}}; ''11QMelch'' 2.20, che allude a {passo biblico2|Isaia|61:2}}; e ''11QMelch'' 2.23, che allude a {passo biblico2|Isaia|61:2}}.</ref> in cui un messaggero o un servitore di Dio svolge il ruolo principale, Melchisedec potrebbe anche funzionare in questo contesto come una divina figura intermedia. Insieme, ciò che il peso cumulativo di queste testimonianze suggerisce è che l'autore fonde lo status del sacerdote Melchisedec – che opera come messaggero o servitore di Dio (cfr. {{passo biblico2|Isaia|61:1-2}}) – con quello di Dio stesso (Is. 52:7). Come uno che ha lo "spirito del Signore" su di lui (Is. 61:1), Melchisedec partecipa alla divinità di Dio l'Altissimo di Israele annunciando la pace e la salvezza di Dio, offrendo conforto agli afflitti e liberando la congregazione di Dio dal forze di [[w:Belial|Belial]].
 
Melchisedec non fu mai un Sommo sacerdote ufficiale al potere a Gerusalemme. Era una figura sacerdotale militante che aveva poco peso nella Bibbia ebraica. Tuttavia, come con le sue controparti nella vita reale, l'autore di ''11QMelch'' usato la sua immagine, elevato il suo status al di sopra di quello di altri umani e ha sottolineato che c'era un'altra linea di sacerdoti nella tradizione d'Israele che ricopriva ruoli sia civili che sacerdotali. Di conseguenza, anche se l'autore dell'opera potrebbe non essere d'accordo con ciò che stava accadendo a Gerusalemme, egli ironicamente scelse di rappresentare il suo Sommo sacerdote in modo simile. Come gli altri Sommi sacerdoti a Gerusalemme, anche Melchisedec doveva essere il ponte essenziale tra il reame divino e quello umano.
 
Ho evidenziato questo caso studio di ''11QMelch'' a causa del modo unico in cui presenta la figura sacerdotale di Melchisedec come manifestazione del Dio supremo di Israele nel reame materiale. In particolare, attraverso una serie di interpretazioni ''pesher'' delle Scritture d'Israele, l'autore di ''11QMelch'' raffigura Melchisedec al posto che – almeno nella Bibbia ebraica – era riservato alla sola divinità suprema di Israele. Di seguito, passerò a un caso studio finale negli scritti di Filone di Alessandria, anche il quale presenta il Sommo sacerdote ebreo in una luce inaspettata.
 
{{clear}}
==Note==
{{Vedi anche|Biografie cristologiche}}
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{{Avanzamento|75100%|20 luglio 2020}}
[[Categoria:Ebraicità del Cristo incarnato|Melchisedec]]