Le strutture basilari del pensiero ebraico/Appendice II: differenze tra le versioni

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{{Le strutture basilari del pensiero ebraico}}
{{Immagine grande|DavidNieto.jpg|550px530px|Ritratto di '''David Nieto''', dalla ''Jewish Encyclopedia'' (1906—1913)}}
 
= Ulteriori questioni di Ricostruzione Sociale nelle opere di Maimonide, Luzzatto e Nieto =
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Inizialmente Maimonide credeva di poter presentare queste idee in un libro che trattasse le leggende e offrisse spiegazioni, esponendo così la profonda tradizione filosofica della Torah. Più tardi, tuttavia, mentre tentava di farlo, si rese conto che la metafisica non era come la legge. La legge poteva essere studiata da tutti<ref>Maimonides, 2009, p. 39.</ref> mentre gli aspetti metafisici della Torah non erano semplici e sono compresi solo in modi organici, piuttosto che sistematici.<ref>Maimonides, 1996, p.8.</ref>
 
Pertanto, l'identificazione delle idee errate riguardanti la natura della metafisica della Torah venne presentata all'interno delle sue opere sistematiche e popolari, vale a dire il ''Commentario alla Mishnah'' e la ''Mishneh Torah''. "Poiché Maimonide si rivolgeva sia agli intellettuali sia agli illetterati, egli proponeva principi religiosi nella ''Mishneh Torah'' e nelle sue altre composizioni legali secondo la tradizione, non fornendo prove, che richiedevano competenza in molte scienze di cui i giuristi sapevano poco o niente".<ref>Kraemer, p. 322-3.</ref> Le prove e le basi delle idee stesse non erano inesatte di per sé, ma, più precisamente, ''hairan'' — perplessità nelle menti degli studiosi che avevano studiato e compreso i principi fondamentali, ma che erano confusi quando si trattava di affrontare le filosofie più sofisticate e complesse della struttura della Torah nella realtà.<ref>Halbertal, p. 277.</ref>
 
Maimonide, pertanto, riteneva che la società non necessitasse di ricostruzione per quanto riguardava gli elementi metafisici più profondi. Questi appartenevano al reame dell'élite che forse potevano essere gli insegnanti e gli agenti della ricostruzione sociale e quindi avrebbero avuto bisogno di conoscere le complessità più profonde e le idee fondamentali della società che stavano ricostruendo attraverso l'educazione.
{{q|Anche se non riuscissi a trovare un'opportunità per insegnare una verità provata almeno ad una sola persona esemplare e che [tale verità] non fosse adatta a 10.000 ignoranti, io preferirei dirla a quella persona e non starei in silenzio a causa degli insulti delle masse e lavorerei per salvare tale [persona] dalla confusione e tirarlo fuori dalla sua confusione fino a quando non raggiungesse completezza e appagamento.<ref>Maimonides, 1996, p. 13.</ref>}}
Maimonide, tuttavia, non aveva grande fiducia nell'istituzione delle scuole e scoraggiò persino il suo studente più caro e amato dall'aprire una casa di apprendimento, incoraggiandolo piuttosto a stare per conto suo e essere diligente nel proprio studio.<ref>Maimonides, 1994, p. 134.</ref>
 
Maimonide fece invece affidamento sull'ampio potere della letteratura per insegnare e dar forza agli studenti del mondo direttamente e per conto proprio.
 
Anche il ''[[w:Mussar#Mesillat Yesharim|Mesillat Yesharim]]'' di Luzzatto fu scritto in una vena simile. Sebbene sia essenzialmente una guida per il raffinamento personale, la sua ''raison d’etre'' fu quella di guidare la persona verso una relazione sostanziale e significativa con Dio; cosa che Luzzatto credeva fosse quasi dimenticata nella sfera tradizionale del pensiero ebraico e della cultura dell'epoca.
 
== Luzzatto e la ''Mesillat Yesharim'' ==
Non è ben noto che Luzzatto scrisse il ''Mesillat Yesharim'' in due diversi formati. Uno fu scritto sotto forma di dialogo tra un ''Hakham'' (studioso) e un ''[[w:Hasid|Hasid]]'' (santo).<ref>Questa è l'unica versione del ''Mesillat Yesharim'' che possediamo scritto di propria mano da Luzzatto. ''Mesillat Yesharim'', Prefazione, p. 9.</ref> L'altro è un monologo dell'autore. Entrambe le versioni sono praticamente identiche in termini di struttura e informazione, tuttavia, una notevole differenza nella versione del dialogo è la discussione introduttiva tra lo studioso e il santo. Il santo si presenta inizialmente come un sempliciotto, che fa poco più che pregare e leggere i Salmi, mentre lo studioso è ritratto come un uomo di grande saggezza e comprensione. Non molto tardi nella discussione, tuttavia, il santo rivela che lo studioso non è riuscito a comprendere i fondamenti più basilari della Torah e dell'ebraismo come l'amore e il timor di Dio e il comando di camminare per le Sue vie. Con tutta la vasta conoscenza dello studioso, gli mancano però le basi su cui è costruito l'intero ebraismo. Con questa sorta di ''exposé'', Luzzatto rivela che le idee erronee fondamentali non sono solo un problema per le masse ignoranti e accusa come colpevole l’''[[w:Intelligencija|intellighenzia]]'' dell'epoca.