Le strutture basilari del pensiero ebraico/Analisi degli esempi storici: differenze tra le versioni

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Di conseguenza la famiglia di Maimonide si trovò scacciata da casa propria e in cerca di rifugio. Vagarono verso sud fino a [[w:Fès|Fez, in Marocco]]. L'anno esatto in cui lasciarono la Spagna non è chiaro, ma Maimonide era già diventato un grande studioso erudito quando lasciò la Spagna.<ref>Halbertal, 2014, p. 18.</ref> La famiglia trascorse cinque anni a Fez, tuttavia non fu libero dalla spietata regola degli Almohadi e causò il proseguimento della famiglia di Maimonide verso altre mete più ospitali. Viaggiarono verso est fino ad [[w:Acri (Israele)|Acri]], vivendo lì per un anno e infine si stabilirono in Egitto per gli ultimi trentotto anni della sua vita.
 
I crolli della società che Maimonide attraversò all'inizio della sua vita, in particolare il disfacimento dell'Andalusia e della sua eminenza come venerata e potente fonte della [[w:Halakhah|Legge]] e del pensiero ebraici influenzarono il suo desiderio di correggere queste crisi in vari modi durante la sua vita.<ref>Halbertal, 2014, pp. 1, 23.</ref> Descrisse i suoi sentimenti nell'anno 1172, circa venti anni dopo aver lasciato la Spagna, nella sua ''Lettera a Yemen (Igeret Teiman)'' come segue:<ref>Sheilat, 1995, p. 116.</ref>
{{q|Sono il più piccolo tra gli studiosi spagnoli la cui statura è bassa in esilio. Sono sempre dedito ai miei doveri, ma non ho raggiunto la saggezza dei miei antenati, poiché giorni malvagi e tempi difficili ci hanno afflitto e non abbiamo vissuto in tranquillità; abbiamo lavorato senza trovare riposo. Come può l’''[[w:Halakhah|halakhah]]'' diventare chiara per un profugo da una città all'altra e da un paese all'altro? Tuttavia, ho perseguito ovunque i mietitori e raccolto spighe di grano, sia solide sia piene, oltre che quelle avvizzite e sottili. Solo di recente ho trovato una dimora...}}
Maimonide considerava la perdita più grave del crollo quella essenzialmente educativa.
{{q|Quanto a voi stessi, miei stimati amici, siate sicuri e forti di cuore! Perché, ahimè, sono costretto a informarvi che ai nostri giorni le persone della vostra comunità e solo alcune delle comunità vicine sono le sole a sollevare lo stendardo di Mosè e ad impegnarsi nello studio del Talmud e nella ricerca della saggezza... in altre comunità in Oriente, lo studio della Torah è cessato...<ref>Citato in Halbertal, 2014, p. 10.</ref>}}
Di conseguenza, diversi aspetti della società vacillarono e contribuirono alla devastazione. Un problema erano i difetti nello studio e nell'erudizione dei leader, i capi delle comunità. Le [[w:Yeshivah|yeshivah]] un tempo prominenti di Babilonia, dimora dei grandi ''[[w:Gaon|Geonim]]''che avevano dominato il mondo ebraico dall'ottavo all'undicesimo secolo, si stavano deteriorando in termini di qualità e statura.<ref>Halbertal, 2014, p. 19.</ref> I capi religiosi altrove in Oriente stavano allontanando i rispettivi fedeli dalle leggi e da comportamenti appropriati. Maimonide non rimase inattivo quando tali casi giunsero alla sua attenzione. Uno di questi casi portò alla stesura della sua "Epistola sul martirio" in cui scrive: "E ora inizierò a spiegare l'entità dell'errore su cui questa persona pietosa ha fallito..."<ref>Maimonide, ''Igerot (Lettere)'', p. 109. Ulteriori problemi correlati sono discussi nell'[[Le strutture basilari del pensiero ebraico/Appendice II|Appendice II]].</ref>
 
Maimonide cercò di cambiare e rettificare tutto ciò educando le masse. Egli credeva che, rendendo la Torah disponibile a tutti in modo chiaro, ordinato e conciso, avrebbe potuto influire sulle perturbazioni a cui stava assistendo e garantire un solido futuro al popolo ebraico. Il suo più grande tentativo in tal senso fu la ''[[Mishneh Torah]]. Tuttavia, tutte le opere di Maimonide, ''[[w:Pirush Hamishnayot|Il Commentario alla Mishnah (Pirush Hamishnayot)]]'' e ''[[La guida dei perplessi|La guida dei perplessi (Moreh Nevukhim)]]'' cercarono di influenzare il reale cambiamento nel modo in cui le persone comprendevano e studiavano la Torah, impegnandosi così nel proprio ebraismo e nella loro relazione con Dio. Anche le epistole e le lettere che ci sono pervenute, mirano tutte a contribuire a correggere le crisi sociali.
 
Esamineremo direttamente queste opere e mostreremo che erano effettivamente mirate a tale obiettivo, ma ci sono altri elementi negli scritti di Maimonide che dimostrano come egli considerasse la coesione e la funzione sociali come un obiettivo divino. Uno di questi esempi è che vide la profezia come radicata in questo scopo. Nel ''Moreh Nevukhim'' presenta vari livelli di profezia. Il livello più basso è identificato dal desiderio incessante di aiutare le persone e/o la società:
 
 
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{{Vedi anche|Torah per sempre}}
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