Le religioni della Mesopotamia/La letteratura religiosa in Mesopotamia/Atraḫasis: differenze tra le versioni

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Gli uomini costruiscono picconi e zappe e danno avvio al lavoro per cui sono stati creati dagli dèi. Non trascorrono nemmeno 1.200 anni che gli uomini moltiplicatisi producono frastuoni (si ribellano al volere degli dèi). Enlil non sopporta il loro clamore e ordina che sia scatenata un'epidemia. Atraḫasis è un uomo, il "Grande Saggio", che si intrattiene volentieri con il dio Ea, il quale ricambia la sua attenzione. Atraḫasis chiede dunque a Ea quanto durerà ancora l'epidemia. Ea consiglia Atraḫasis di convocare i capi dei villaggi e di suggerire loro di non sacrificare più agli dèi, ma solo a Namtar, solo a lui si deve offrire del cibo di modo che, onorato da tali doni, il dio decida di sospendere la peste. In effetti così accade Namtar confuso da tali nomi si decide a sospendere l'epidemia ordinatagli da Enlil.
 
*'''II Tavola: fallito il primo tentativo, Enlil invia contro l'umanità la siccità e quindi la carestia; fallito anche questo tentativo, sempre grazie all'intervento di Enki/Ea, Enlil provoca nuovamente la carestia controllandone direttamente gli effetti; Enki/Ea interviene nuovamente, allora Enlil convoca un'assemblea divina e ordina il Diluvio Universale per sterminare definitivamente l'umanità.'''
Ma il "baccano" degli uomini continua ed Enlil continua a non poter dormire quindi ordina la carestia. Le successive 30 righe, dal rigo 22, di questa II Tavola, sono andate perdute. Ma si possono ricostruire con un frammento, sempre paleobabilonese, rinvenuto a Nippur e siglato come Ni 2552+, oggi conservato al Museo di Istanbul. Si ripete quindi il dialogo tra Enki/Ea e Atraḫasis, questa volta ad essere esclusivamente onorato con le offerte è il dio Adad. Adad onorato e confuso dalle offerte fa piovere sui campi procurando cibo. Anche qui mancano delle righe, anche nel testo di Nippur è difficilmente ricostruibile, tuttavia si capisce che questa volta Enlil è determinato a far cessare il baccano degli uomini e decide di inviare nuovamente la carestia. Però, ora, il re degli dèi decide di far controllare l'esecuzione del suo ordine da Anu oltre che da Adad, e verifica lui stesso gli effetti della siccità, e quindi della carestia, sulla terra. Atraḫasis si dispera per questo nuovo flagello. Frammenti di queste righe fanno supporre che Enki/Ea ascolti i lamenti del Grande Saggio e in qualche modo fa intervenire i Laḫmu, esseri divini marini. Ma il tentativo di Ea questa volta fallisce. La siccità è diffusa su tutta la terra e la piaga della carestia non accenna a terminare. Enki/Ea ritenta, ma non è chiaro come, riuscendo almeno ad attenuare il flagello coinvolgendo nell'impresa anche altre divinità. Questo fatto fa infuriare Enlil che decide di convocare un'assemblea plenaria degli dèi. In questa sede Enlil lamenta la disobbedienza ai suoi ordini, Ea scoppia a ridere (o si infuria) ed Enlil reagisce prontamente all'affronto stabilendo lo sterminio totale dell'umanità: il Diluvio Universale. Esigendo, al contempo, il giuramento solenne degli dèi affinché ciò si realizzi. Enki/Ea si indigna e chiede per quale ragione debba giurare per sterminare le sue "creature", ricordando che non è compito suo procurare questo, che se ne occupi il dio Enlil.