La prosa ultima di Thomas Bernhard/Ricezione critica: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
testo
testo
Riga 19:
 
== Articoli e libri ==
Per una rassegna più informativa di articoli e libri accademici su ''Auslöschung'', lo studioso bernhardiano è ancora una volta indebitato con l'inestimabile volume curato da Hans Höller e Irene Heidelberger-Leonard.<ref>Höller e Part, pp. 97-115. Questo articolo contiene anche un'utile bibliografia di libri e articoli su ''Auslöschung'' (pp. 112-15).</ref> In un articolo che riassume alcuni materiali secondari sul testo in discussione, Höller e Matthias Part centrano il loro sondaggio sulla questione di "Antiautobiografie".<ref>Questo termine appare in ''Auslöschung'' (p. 188, r. 18) e si riferisce a "ein mehrere hundert Seiten umfassendes Manuskript" (''ibid.'', rr. 18-19) che il parente preferito di Murau e suo primo mentore, Onkel Georg, stava scrivendo ma che misteriosamente era sparito dopo la sua morte.</ref> Concentrano la loro attenzione sugli studi di Annegret Mahler-Bungers, Eva Marquardt, Christian Klug, Andreas Gössling e Willi Huntemann.<ref>Gli studi in questione sono: Annegret Mahler-Bungers, "Die «Antiautobiografie»: Thomas Bernhard als Antiautobiograph?", in ''Über sich selbst reden: Zur Psychoanalyse autobiographischen Schreibens'', cur. Johannes Cremerius (Wurzburg: Konigshausen & Neumann, 1992), pp. 121-33; Eva Marquardt, ''Gegenrichtung: Entwicklungstendenzen in der Erzählprosa Thomas Bernhards'' (Tübingen: Niemeyer, 1990); Christian Klug, "Interaktion und Identität: Zum Motiv der Willensschwäche in Thomas Bernhards ''Auslöschung''", ''Modern Austrian Literature'' 23 (1990), 3/4, 17-39; Andreas Gössling, ''Die «Eisenbergrichtung»: Versuch über Thomas Bernhards Auslöschung'' (Münster: Kleinheinrich, 1988); Willi Huntemann, "Treue zum Scheitern: Bernhard, Beckett und die Postmoderne", ''Text und Kritik'', 43 (1991), 42-74.</ref> Molti studi su ''Auslöschung'' lo trattano come un punto di arrivo nel lavoro complessivo di Bernhard (Klug), come un sintomo della tensione tra i suoi mondi reali e fittizi (Marquardt), o addirittura come un gioco letterario (Gossling). Secondo questi critici, la narrazione si basa su punti di interesse intellettuale al di fuori di essa — o, al massimo, nella vita dell'autore; spesso non viene sfruttata come fonte di informazioni in sé e per sé attraverso un'attenta analisi testuale. È in linea con una marcata tendenza nella critica bernhardiana che i termini usati da Höller e Part per descrivere le conclusioni fornite da alcuni degli studi discussi sono vaghi e non chiariti. La costruzione narrativa di ''Auslöschung'' è chiamata "Schreiben gegen sich selbst" e "ein ständig neues Überwinden von bereits erreichten Positionen".<ref>Höller e Part, p. 103. La loro asserzione che un'analisi dei manoscritti di Bernhard potrebbe essere un'esercitazione critica molto fruttuosa non può essere negata — "Das Typoskript auf die verschiedenen Entstehungsschichten hin zu untersuchen wäre eine der dringendsten philologischen Aufgaben" (''ibid.'', p. 109). Persino la due pagine di manoscritto riprodotte nel loro articolo (''ibid.'', pp. 99 e 106) sono alquanto rivelatrici nel dimostrare le correzioni fatte da Bernhard – lievi alterazioni di stile che potrebbero fornire un indizio di intenzioni e metodi letterari. Poiché Peter Fabjan ha dato accesso selettivamente ai carteggi postumi di Bernhard, è solo questione di tempo prima che venga completata un'analisi di questa area. Per una panoramica di sviluppi recenti in merito, si veda: Anonimo, "Testament und Stiftung: Thomas Bernhard", ''Fachdienst Germanistik'', 6 (1998), 2-3.</ref> Non sorprende quindi che Höller e Part (in questo articolo del 1995) riconoscano le lacune critiche inerenti alla ricezione di questo lungo e importante lavoro quasi dieci anni dopo la sua pubblicazione: "Die literaturwissenschaftliche Forschung [...] zum bedeutendsten Werk Thomas Bernhards hat noch viel vor sich."<ref>Höller e Part, pp. 109-10.</ref>
 
Dei critici che si impegnano con il testo, ci sono due gruppi distinti: quelli che percepiscono Murau come un nichilista e un fallito, e altri che scoprono nella narrativa di Bernhard nuove direzioni e possibilità di interpretazione potenzialmente eccitanti.