La prosa ultima di Thomas Bernhard/Perfezionismo, speranza e imperfezione: differenze tra le versioni

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L'ammissione, nel succitato passaggio sul perfezionismo, che c'è speranza, ma che non ce ne rendiamo conto, è un grande passo via dall'infelicità emotiva ed esistenziale e segna un passo avanti nella direzione della speranza. Per una volta, la speranza non è associata agli impulsi perfezionisti che segnano il desiderio di Rudolf di intraprendere il progetto Mendelssohn. Invece, egli ammette a se stesso che le troppe aspettative e la sua ossessione per il perfezionismo portano a malattia e depressione. Rudeolf individua qui l'oggetto dei suoi sforzi come fonte della sua caduta. Il fattore determinante e importante in questa situazione è la natura umana che semplicemente non è fatta ("geschaffen") per tali aspettative. L'implicazione qui è che l'impulso verso il perfezionismo deve essere modificato se si vuole evitare la depressione e la malattia. Come i protagonisti della pentalogia (e diversamente dai personaggi principali della prosa precedente), Rudolf qui cerca un modo migliore di vita; individua la sua infelicità e usa il pensiero e l'analisi letteraria (nella forma del suo racconto o diario) per modularla in sopravvivenza e felicità.
 
Naturalmente, Rudolf non trova qui le risposte definitive e, alla fine del brano citato, cambia argomento e torna alle contemplazioni sulle sue valigie. L'effetto del punto interrogativo che chiude la discussione è di porre l'accento sulla questione stessa, non su una soluzione specifica: i pensieri di Rudolf possono non aiutarlo a decidere se andare a Palma o se continuare con il suo progetto Mendelssohn, ma lo aiutano comunque a riconoscere i suoi fallimenti passati (rigoroso perfezionismo) e a tracciare una via potenzialmente più felice per il futuro (raggiungere un equilibrio tra standard troppo alti o troppo bassi). Anche se potrebbe non avere un nuovo modo di condurre la propria vita o risposte sicure alla sua depressione e malattia, esprime e riconosce la necessità di un equilibrio nella sua percezione di sé. La discussione all'interno del diario qui vede non solo una rivalutazione di alcuni concetti centrali (perfezionismo, speranza): questa rivalutazione ha un effetto sulle sue azioni da quel momento in poi. Questo importante brano sul perfezionismo si verifica poco dopo la metà del diario e segnala una svolta. La seconda metà del diario è, considerata nella sua interezza, molto meno amara. Per tutta la prima metà del suo racconto, Rudolf è stato all'attacco, principalmente contro sua sorella. Nella seconda parte della narrazione, Rudolf è un personaggio più mite, non solo nei suoi rapporti personali (con Anna, Frau Kienesberger, il veterano di guerra, la ragazza Cañellas e persino Elisabeth), ma anche nelle sue riflessioni sulla natura umana e sulle persone. Il contributo del suddetto monologo sul perfezionismo in questo processo di modifica e ridefinizione è decisivo.
 
 
 
 
 
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