Interpretazione e scrittura dell'Olocausto/Germania Federale: differenze tra le versioni

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Sebbene la serie non fosse stata proiettata nella Germania orientale, circa il settantacinque per cento dei televisori nell'Est poteva ricevere stazioni televisive occidentali attraverso un dispositivo che poteva essere acquistato a buon mercato sul mercato nero.<ref>Demetz, ''After the Fires'', p. 117.</ref> Westdeutscher Rundfunk ricevette telefonate appassionate dall'Est con un tono emotivo simile alle telefonate fatte in Occidente.<ref>Markovits/Allen, "The German Conscience", p. 16.</ref> La miniserie fu trasmessa sei settimane dopo in Austria. Sebbene l'evento venisse praticamente ignorato dalla stampa austriaca, vennero fatte più telefonate pro capite alla stazione trasmittente, l'[[w:ORF|ORF]], di quante ne fossero state fatte a Westdeutscher Rundfunk. Tuttavia, come per confermare l'opinione di Thomas Bernhard sugli austriaci, un quinto dei chiamanti, secondo l'ORF, espresse opinioni antisemite.<ref>Andrei S. Markovits & Rebecca S. Hayden, "Holocaust, Before and After The Event. Reactions in West Germany and Austria", in Rabinbach/Zipes, ''Germans and Jews Since the Holocaust'', pp. 234-57; p. 241.</ref>
 
Le sette ore di durata dello sceneggiato, diretto da [[w:Marvin J. Chomsky|Marvin J. Chomsky]], sono incentrate sulle vite parallele di tre famiglie: Erik e Marta Dorf; il loro ex dottore ebreo Josef Weiss e sua moglie Berta, con i loro figli Rudi, Karl e Anna; Karl si sposa con la terza famiglia, gli Helms - ariani tedeschi.
 
[[File:Meryl Streep by Jack Mitchell.jpg|right|240px|thumb|Meryl Streep all'epoca di ''Holocaust'', nel 1979]]
Il film inizia col ricevimento di nozze nel 1935 di Karl Weiss e Inga Helm-Weiss (interpretato da [[w:James Woods|James Woods]] e [[w:Meryl Streep|Meryl Streep]]). Entrambe le parti sono totalmente ignare delle ramificazioni politiche di un tale matrimonio misto, come ignari lo sono anche la maggior parte dei rispettivi parenti. Il 1935 fu l'anno in cui furono approvate le leggi di Norimberga. I Weiss si considerano "veri e propri tedeschi" anche se Josef è originario di Varsavia, dove vive ancora suo fratello Moses. Seduti attorno al tavolo nella sala del rinfresco ci sono il fratello di Inga, in alta uniforme della Wehrmacht, e un parente distante – Heinz Müller – che sfoggia una spilla del Partito nazista. In questo modo la trama è stabilita e il pubblico può già prevedere quale saranno le conclusioni.
 
Le vite dei singoli membri della famiglia si intersecano opportunamente con eventi in tutta la geografia europea nei momenti chiave della storia: il prete di Inga, guarda caso, è proprio padre [[w:Bernhard Lichtenberg|Lichtenberg]];<ref>[[w:Bernhard Lichtenberg|Monsignor Bernhard Lichtenberg]] (1875–1943) della Cattedrale St. Hedwig a Berlino, fu internato a Dachau per aver pregato pubblicamente per gli ebrei.</ref> Moses partecipa all'insurrezione del Ghetto di Varsavia; Rudi sta viaggiando attraverso la campagna russa quando incontra gli orrori di [[w:Massacro di Babij Jar|Babij Jar]]<ref>Gilbert, ''The Holocaust'', pp. 202: Un enorme burrone fuori Kiev dove oltre 30.000 ebrei e civili russi furono massacrati con mitragliatrici e poi sepolti.</ref> ed Erik Dorf da solo crea il programma politico dell'eufemismo linguistico nazista. "''Reinsediamento'', signori, per favore", ammonisce rivolgendosi ad un trascurato Eichmann e pedante Himmler. Ci sono anche alcuni momenti di dialogo e recitazione veramente brutti, tuttavia ''Holocaust'' nel complesso è uno sceneggiato avvincente ed emotivo. La sua narrativa improbabile, che copre la maggior parte dei problemi e degli eventi, lo rende comunque uno strumento educativo sintetico ed efficace.
 
 
 
 
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[[Categoria:Interpretazione e scrittura dell'Olocausto|Germania Federale]]