Interpretazione e scrittura dell'Olocausto/Appendice storica: differenze tra le versioni

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Lawrence L. Langer sostiene che astenersi dal confrontare determinati fatti sul popolo tedesco tra il 1933 e il 1945 significa evitare la realtà.<ref>Langer, ''Admitting the Holocaust'', p. 26.</ref> [[w:George Steiner|George Steiner]] ha dedicato gran parte dei suoi scritti alla risoluzione dell'enigma di come la Germania, "sede della civiltà europea", potesse produrre una tale frenesia di bestialità:
{{q|La tenebra non emerse nel deserto del Gobi o nelle foreste pluviali dell'Amazzonia. Sorse dall'interno e dal centro della civiltà europea. Il grido dell'assassinato risuonò nei paraggi delle università; il sadismo accadeva in strade non lontane da teatri e musei. Nel tardo XVIII secolo Voltaire aveva guardato con fiducia alla fine delle torture; il massacro ideologico doveva essere un'ombra bandita via. Nel nostro tempo, ai giorni nostri, gli altolocati luoghi dell'istruzione, della filosofia, dell'espressione artistica divennero la cornice di Belsen.<ref>George Steiner, prefazione a ''Language and Silence'', Penguin, 1969, pp. 13-17; pp. 14-15.</ref>}}
{{q|...}}
 
[[:en:w:Alvin Hirsch Rosenfeld|Alvin H. Rosenfeld]] presenta un argomento persuasivo per spiegare perché un confronto con la realtà della psiche tedesca tra il 1933 e il 1945 rimanga così problematico. Ironia della sorte, si basa sul razzismo intrinseco degli europei caucasici. A differenza di altri autori di genocidi, come Stalin e i suoi scagnozzi, che potrebbero essere dichiarati "asiatici" o quantomeno "alieni/stranieri", i tedeschi erano europei caucasici. Rosenfeld sostiene che questa vicinanza invita a un'epifania personale spiacevole e indesiderata ed è una riflessione sgradevole sulla "supremazia" della cultura europea bianca.<ref>Rosenfeld. ''Imagining Hitler'', pp. 15-16.</ref> Inoltre, ciò che ha evidenziato Hitler e il suo popolo fin dall'inizio è stato il fatto che i tedeschi istruiti lo elessero legalmente e continuarono a sostenerlo. L'attrazione popolare del nazismo fu segnato da strade affollate di gente esultante e sorridente. Hitler fu un leader totalitario camato dal suo pubblico.
 
Pertanto, quando mi riferisco agli esecutori, '''intendo specificamente la nazione tedesca e quella austriaca'''. Molti leader delle SS e dei nazisti, ad esempio Stangl, Eichmann e Hitler, erano austriaci di nascita. Il loro antisemitismo era della varietà ideologica nazista mai visto prima.
[...]
 
== ''Chi'' furono le vittime ==
Hitler immaginava un'Europa ariana. Non-ariani erano definiti i disabili mentali e fisici; i non-bianchi come neri, ebrei, zingari e bolscevichi "asiatici"; oppositori religiosi come i [[w:Testimoni di Geova|Testimoni di Geova]]; oppositori politici come comunisti e clero; e un'accozzaglia eterogenea di omosessuali e criminali. Tutti furono messi ai lavori forzati, affamati, torturati e assassinati. Dal 1941 in poi, gli ebrei furono mandati nelle camere a gas direttamente all'arrivo nei campi. Per quanto sgradevole possa sembrare, ad altri gruppi almeno "fu data una possibilità" di sopravvivenza. Agli ebrei no. L'antisemitismo fu al centro dell'ideologia di Hitler dai suoi primi discorsi di Monaco ed furono gli ebrei a subire l'ira più sadica dei nazisti. Gli ebrei furono cacciati e sterminati come topi. [[w:Emil Fackenheim|Emil L. Fackenheim]] sostiene che ciò che differenzia gli ebrei dalle altre vittime del nazionalsocialismo fu la natura immutabile dell'essere ebreo. Non si può diventare ebrei e non si può smettere di essere ebrei. La categoria è sia religiosa che razziale. I nazisti non tracciarono il limite a quegli ebrei convertiti ad altre fedi. Non c'era scampo e nessuna scelta aperta alle vittime. Il fatto che riserve straordinarie di manodopera, [[w:veicolo ferroviario|veicoli rotabili]] e materiali da costruzione si concentrassero sull'eliminazione degli ebrei proprio fino alla fine della guerra, quando la Germania era paralizzata economicamente, testimonia la centralità e la spietatezza della politica antisemita. La crociata per liberare l'Europa degli ebrei sfidò la logica.<ref>Fackenheim, ''Quest for Past and Future'', pp. 18-19.</ref> Sfidò la logica perché fu una campagna fanatica e il fanatismo non può essere combattuto, negoziato o addirittura compreso.
 
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[[Categoria:Interpretazione e scrittura dell'Olocausto|Appendice storica]]