Interpretazione e scrittura dell'Olocausto/Reazione artistica: differenze tra le versioni

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''E con l'antico "Ekhad", l'unità di Dio<br/>
''[[w:Shemà|Shema Yisrael]]'' (Ascolta O Israele) ''Il Signore è Uno.''}}
Parimenti, registrata sia nel diario di Abraham Lewin che in ''Yediot'' (una pubblicazione del movimento sotterraneo [[:en:w:Habonim Dror|Dror]] nel ghetto di Varsavia), è la storia di Shlomo Zhelokhovski, un [[w:Chassidismo|Hasid]] che faceva parte di un gruppo di ebrei condannati a morte.<ref>[https://www.yadvashem.org/education/educational-videos/video-toolbox/hevt-lewin.html Abraham Lewin, ''A Cup of Tears - A Diary of the Warsaw Ghetto''], Anthony Polonsky, cur., trad. {{en}} Christopher Hutton, Basil Blackwell, 1988, p. 120.</ref> Mentre si scavavano le loro tombe, Zhelokovski sollevò gli spiriti di tutti ricordando loro d'essere molto onorati di morire come martiri. Sia Lewin che ''Yediot'' notarono che cantava, lodando Dio, fino al momento in cui gli spararono.
 
La storia ebraica ortodossa è sia mitica che apocalittica. L'identità ebraica è collettiva. Gli ebrei sono il "popolo eletto" a cui è stato affidato uno scopo divino. Scelsero di ricevere la Legge (l'Alleanza), ma dopo aver adorato idoli e violato il patto, furono esiliati e in parte distrutti. La storia degli ebrei, quindi, è la storia della loro redenzione: Dio tornerà dopo un periodo di tempo per giudicare, ma solo durante una generazione del tutto colpevole o del tutto innocente.<ref>Trattato ''Sanhedrin'', 10.</ref> Egli quindi condurrà il Suo popolo in Terra Santa come profetizzato nel [[w:Libro di Ezechiele|Libro di Ezechiele]]:
{{q|Vi raccoglierò in mezzo alle genti e vi radunerò dai paesi in cui siete stati dispersi e a voi darò la terra d'Israele.|Ezechiele {{passo biblico|Ezechiele|11:17}}.
Naturalmente il Messia preferirebbe tornare e trovare il suo popolo fedele e virtuoso. Gli ebrei possono raggiungere questo stato spirituale di virtù solo se Dio amministra punizionì durante episodi di trasgressione. La sofferenza continua nel corso dei secoli, quindi, derivava dalla sporadica disobbedienza a Dio da parte degli ebrei. Dio provocava dolore solo affinché i "Suoi figli" potessero di nuovo percorrere i sentieri della giustizia. Figure di distruzione come [[w:Nabucodonosor II|Nabucodonosor]], gli [[w:Amaleciti|Amaleciti]] e [[w:Nicola I di Russia|Nicola I di Russia]] furono considerate agenti della volontà divina. Resistere alla punizione divina era resistere a Dio stesso. D'altra parte, morire nel nome di Dio era martirio (''[[w:Kiddush Hashem|Kiddush Hashem]]'') e la più pura espressione di obbedienza a Dio. Nella mente dell'ebreo credente, l'amore e il castigo sono inseparabili. La prova dell'esistenza di Dio viene sotto forma di punizione e la violenza eccessiva segnala che il Messia è in arrivo.<ref>Shaul Esh e G. Wigoder, curr., ''Young Moshe’s Diary – The Spiritual Torment of a Jewish Boy in Nazi Europe'', Jerusalem: Yad Vashem, 1971, citato in Edwani Alexander, ''The Resonance of Dust: Essays on Holocaust Literature and Jewish Fate'', Ohio State University Press, 1979, pp. 31-72. Tra il 1942 e il 1943, Moshe Finkler, un ragazzo olandese di sedici anni, tenne un diario mentre si nascondeva a Bruxelles con i suoi genitori e sei fratelli. La sua testimonianza illustra il livello di fervore religioso durante la persecuzione nazista. Essendo un fervente antisionista, vedeva l'attuale sofferenza della sua famiglia come le doglie di nascita del Messia. Nel suo diario, invitava gli Alleati a perdere la guerra e le sue stesse sofferenze d'essere intensificate in modo che l'arrivo del Messia si avvicinasse sempre più.</ref>
 
Momenti di estrema persecuzione nella storia ebraica hanno creato fervore messianico e credenza in falsi messia, come Cristo e [[w:Sabbatai Zevi|Sabbatai Zevi]].<ref>Il falso messia che si convertì all'islamismo nel XVII secolo.</ref> Abraham Lewin interpretò le sofferenze vissute nel ghetto di Varsavia come le "fitte per la nascita del Messia" e Chaim A. Kaplan annotò il 17 novembre 1939 che Varsavia era sull'orlo di uno sconvolgimento religioso: "Il terreno è pronto anche per il messianismo religioso."<ref>''The Warsaw Diary of Chaim A. Kaplan'', p. 72.</ref> Gli [[w:Ebraismo ortodosso|ebrei ortodossi]] credevano che la loro nazione avesse peccato perdendo la fede nella promessa che Dio serebbe tornato. La loro incapacità di perdurare nella fede aveva scatenato una punizione divina. I più ortodossi credevano che gli ebrei stessi avessero scatenato la catastrofe poiché, stanchi di aspettare che Dio li guidasse in Terra Santa, alcuni ebrei avevano inventato i loro propri paradisi terrestri e utopici: si erano assimilati e si erano sposati al di fuori della fede o si erano convertiti a [[w:bolscevismo|bolscevismo]] o [[w:sionismo|sionismo]].
 
Diaristi come Abraham Lewin, incorporarono immediatamente l'ultima violenza nel quadro biblico, riferendosi ai nazisti come i "vecchi-nuovi amaleciti".<ref>Lewin, ''A Cup of Tears'', p. 120.</ref> E in almeno tre occasioni separate, la stampa clandestina nel ghetto di Varsavia pubblicò articoli sui ghetti del passato: ''Liberation'' del [[:en:w:Poale Zion|Poalei Sion]] nel dicembre 1940; ''Call of Youth'' nel gennaio 1941; e "El Al" di ''[[w:Hashomer Hatzair|Hashomer Hatsair]]'' nell'aprile del 1941. Tutti e tre assicurarono ai loro lettori che gli ebrei avevano già provato prima tutto questo.<ref>Roskies, ''Against the Apocalypse'', p. 203.</ref>
 
La violenza era sempre stata una caratteristica della vita ebraica e la persecuzione nazista aveva semplicemente portato un senso di ''déjà-vu''. Gli ebrei iniziarono immediatamente a decostruire ciò che stava accadendo loro e scoprirono che questo tipo di persecuzione era fin troppo familiare. Le ''Aktionen'' naziste (azioni antiebraiche) venivano semplicemente interpretate come pogrom più grandi e meglio organizzati.<ref>'' Ibid.''</ref> Questa reazione fu ulteriormente incoraggiata dai nazisti che modellavano autocoscientemente le loro ''Aktionen'' su modi di persecuzione storici fin troppo riconoscibili. Come scrisse N. Lande, "La guerra e il teatro inviano messaggi calcolati per fare impressione sul loro rispettivo pubblico".<ref>N. Lande, ''World War Two as Theatre'', Trinity College, Dublino, tesi Ph.D., 1992, p. 26.</ref> La profanazione delle sinagoghe, l'umiliazione pubblica dei rabbini, l'istituzione di campi di lavoro come nella prima guerra mondiale, e i ghetti risalenti al Medioevo, furono tutti progettati per giocare sul senso ebraico di ricorrenza storica.<ref>Ovviamente, c'era anche una ragione più sadica dietro la scelta dei giorni delle [[w:festività ebraiche|festività ebraiche]] per le ''Aktionen''. Ai nazisti piaceva davvero umiliare le loro vittime. Goebbels amava particolarmente il coordinamento delle ''Aktionen'' naziste
con il calendario ebraico.</ref> I tedeschi approfittarono dell'accettazione da parte dell'ebraismo ortodosso della punizione di Dio. Sapendo che gli ebrei avrebbero interpretato la violenza come volontà di Dio, i nazisti potevano condurre più facilmente le loro vittime alla morte. A Lodz, [[w:Chaim Rumkowski|Rumkowski]],<ref>Il 29 agosto 1944, alla liquidazione del ghetto di Łódź, Rumkowski e la sua famiglia vennero deportati nel campo di concentramento di Auschwitz dove vennero immediatamente uccisi. Rumkowski per primo, picchiato a morte dai detenuti ebrei del ''Sonderkommando'' come vendetta per il suo ruolo nell'Olocausto; ciò venne confermato da testimoni oculari al [[w:Processo di Francoforte|Processo di Francoforte]], cfr. {{en}} ''[http://press.discovery.com/us/mil/press-releases/2011/military-channels-new-series-nazi-collaborato-1542/ Nazi Collaborators: Hitler's Inside Man]'' (21 novembre 2011); Michael Unger (2004), {{en}} ''[https://books.google.co.uk/books?id=ajeULi_Te3gC&printsec=frontcover&redir_esc=y#v=onepage&q=%22How%20Rumkowski%20Died%22&f=false Reassessment of the Image of Mordechai Chaim Rumkowski]'', Gerusalemme, Keterpress Enterprises. 8, 57 (nota 127).</ref> riconoscendo questo pericolo, promosse l'industriosità e non la preghiera. Mirava a rendere il ghetto finanziariamente troppo redditizio per essere distrutto dai nazisti. In un discorso pubblico del 1941, si riferì agli ortodossi che avrebbero "portato una calamità" nel ghetto e insistette affinché tutti gli studiosi talmudici fossero messi al lavoro nelle fabbriche".<ref>Lapides & Adelson, ''The Lodz Ghetto'', p. 174.</ref>
 
 
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EmanuelRingelblum 1900-1944.jpg|[[w:Emanuel Ringelblum|Emanuel Ringelblum]]
Zoran Mušič.jpg|[[w:Zoran Mušič|Zoran Mušič]]
Brockhaus and Efron Jewish Encyclopedia e13 783-0.jpg|<small>[[w:Sabbatai Zevi|Sabbatai Zevi]] ritratto secondo un testimone oculare, Smirne, 1666</small>
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