Pensare Maimonide/Guida: differenze tra le versioni

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Maimonide cita Esodo {{passo biblico|Esodo|33:18}} ("Ti prego, fammi vedere il Tuo ''kavod''!") in ''Guida'' i.54 (pp. 123-4). In i.4 la sua discussione del versetto si concentra sul verbo "vedere"; qui l'enfasi sta sul ''kavod'' stesso:
{{q|Sappi che il maestro di coloro che sanno, Mosè nostro Maestro, pace a lui, fece due richieste e ricevette una risposta per entrambe. Una richiesta consisteva nel chiederGli, che Egli sia lodato, di fargli conoscere la Sua essenza e vera realtà. La seconda richiesta, che egli fece per prima, fu che Egli gli facesse conoscere i Suoi attributi. La risposta alle due richieste che Egli, gloria a Lui, gli diede consistette nel Suo promettergli di fargli conoscere tutti i Suoi attributi, rendendogli noto che essi sono le Sue azioni, e insegnargli che la Sua essenza non può essere compresa com'è veramente... Poi [Mosè] chiese l'apprensione della Sua essenza, che Egli sia glorificato. Questo è ciò che significa quando dice: "Ti prego, fammi vedere il Tuo ''kavod''!"; al che egli ricevette una risposta [favorevole] in merito a quello che aveva richiesto per primo — cioè "mostrami le Tue vie". Poiché gli fu detto: "Io farò passare davanti a te tutta la Mia bontà." In risposta alla seconda richiesta, gli fu detto: "Tu non puoi vedere il Mio volto" e così via. Questo dictum – "tutta la Mia bontà" – allude al mostrargli tutte le cose esistenti...}}
Qui il ''kavod'' sta a significare l'essenza di Dio. Mosè aveva erroneamente pensato fosse possibile comprendere la vera natura di Dio e pregò Dio di pedrmettergli di comprendere tale essenza. Dio spiega a Mosè che la sua richiesta non può essere esaudita: va oltre la capacità della comprensione umana conoscere Dio come Dio è veramente. Il massimo che Mosè può augurarsi di ottenere è una comprensione di come Dio agisce nel mondo.<ref>Si confronti la spiegazione di Maimonide in merito al termine ''aḥor'' ("dietro") in ''Guida'' i.38 (p. 87): "Il termine viene usato anche col significato di seguire ed imitare la condotta di un qualche individuo riguardo alla condotta di vita. Pertanto: «Seguirete (= andrete dietro a) il Signore vostro Dio» (Deut. {{passo biblico|Deut|13:5}}); «Essi seguiranno (= andranno dietro a) il Signore», che significa seguire in obbedienza a Lui ed imitare i Suoi atti e condurre una vita secondo la Sua condotta. Pertanto: "Ha seguito le prescrizioni" (Osea 5:11). In questo senso è detto: "E tu vedrai le mie spalle", che significa che tu apprenderai ciò che Mi segue, che viene ad essere come Me, e che necessariamente consegue dalla Mia volontà — cioè, tutte le cose da Me create, come spiegherò in un capitolo di questo trattato."</ref> ''Kavod'' come viene qui inteso è in linea di principio al di là della comprensione umana, men che meno dell'esperienza sensoriale. Questo uso del termine appare nuovamente proprio nel capitolo seguente (i.64) della ''Guida'' in cui Maimonide discute del termine.
 
La più lunga e dettagliata discussione di ''kavod'' da parte di Maimonide si trova in ''Guida'' i.64 (pp. 156-7). In questo capitolo egli ribadisce punti già esposti e ne espone di nuovi, tutti nel contesto di descrivere i vari significati del termine ''kavod'':
{{q|Parimenti, il ''kavod'' del Signore èa volte inteso a significare la luce creata che Dio fa discendere in un luogo particolare onde poter conferivi onore in un modo miracoloso: "E il ''kavod'' del Signore venne a dimorare sul monte Sinai e la nube lo coprì", e così via (Esodo 24:16); "E il ''kavod'' del Signore riempì il Tabernacolo" (Esodo 40:34).}}
Un significato del termine ''kavod'' quindi è luce creata. In questo passo, Maimonide sembra adottare l'approccio di Onkelos, presentando la luce creata come qualcosa che realmente risplendette sulla cima del Monte Sinai e che veramente riempì il tabernacolo.<ref>Descrivendo il fenomeno come miracolo, Maimonide penso voglia indicare la sua natura allegorica, ma non procediamo oltre in queste sabbie mobili...</ref> Poi continua:
{{q|L'espressione è a volte intesa a significare la Sua essenza e vera realtà, che Egli sia glorificato, come quando [Mosè] dice "Oh, fammi vedere il Tuo ''kavod''!" (Esodo 33:18), e gli fu risposto: "Perché nessun uomo Mi può vedere e vivere" (Esodo 33:20). Questa risposta indica che il ''kavod'' di cui si parla qui è la Sua essenza e che [Mosè] dicendo "Il Tuo ''kavod''" è un modo per onorarLo.}}
Chiedendo di vedere il ''kavod'' di Dio, Mosè non chiede veramente di vedere qualcosa; sta chiedendo di poter capire meglio la natura dell'esistenza di Dio.
 
Maimonide continua, in effetti giocando sull'ambiguità della parola ebraica ''kavod'', che generalmente significa "onore":
{{q|...}}