Pensare Maimonide/Genesi del tempo: differenze tra le versioni

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Il ''Giorno 3'' modella il nostro pianeta Terra. In primo luogo, le acque inferiori si restringono per formare il Mare, permettendo alla Terra primordiale, un pot-pourri, di indurirsi in ''[[:en:w:solid earth|terra firma]]''. Quindi la Terra acquisisce il suo potenziale per generare vegetazione (non animata, nella concezione ebraica), ponendo le basi per la fase successiva (''Giorni 5'' e ''6'') nel processo di creazione, la produzione di animati.
 
In preparazione a quegli eventi importanti, Dio consacra il ''Giorno 4'' per offrire i mezzi con cui gli animati potrebbero calibrare la propria esistenza. Il '''''Giorno''''' rimane una delle principali unità di tempo; ma nella volta (רָקִיעַ) che è stata anche invocata ''ex nihilo'', sono impostate due sfere, quella più grande (il Sole) che controlla un grande periodo di tempo che ora chiamiamo '''''Anno''''', e quella più piccola (la Luna), che definisce un intervallo più breve ora chiamiato '''''Mese'''''. Dio assegna loro il controllo delle oscillazioni diurne che tracciano per le creazioni future un ritmo di vita e un modello di culto.
 
Non abbiamo bisogno di particolareggiare qui come, al ''Giorno 5'', fiumi e mari generarono creature viventi né come l'aria primordiale brulicava di insetti e uccelli. Né è necessario catalogare gli eventi riccamente dettagliati del ''Giorno 6'' che hanno portato alla nascita di animali terrestri, tra cui (e in posizione privilegiata) gli esseri umani, in coppia, in netto contrasto con l'unicità di Dio secondo i cui contorni furono espressi. Ciò che è degno di nota è che ci manca ancora la '''''Settimana''''' dalle altre principali misure calendarizzate.
 
== L'innovazione della settimana ==
Questa unità mancante, infatti, si rivela un indizio per la motivazione, se non anche l'ispirazione, dietro l'apertura della storia ebraica sulla creazione. (Nell'antichità, questo modo di iniziare il passato non è affatto germinale per le tradizioni storiografiche.) Poiché, lanciando la saga della loro gente su un atto creativo, gli storiografi ebraici stavano proponendo un mito molto distintivo: che la modellatura dell'intero il cosmo era solo propedeutico alla selezione di Israele come עַם קָדֹשׁ לַי־הוָה, "un popolo consacrato a YHWH" (Deut. {{passo biblico|Deut|26:19}}).
 
Avendo generato in sei giorni tutto ciò che doveva esserci cosmicamente, il Dio Ebraico consacra il ''Giorno 7'' in cui celebrare la cessazione (verbo: שׁבת) del processo di creazione. Questa promulgazione non è affatto un ripensamento, poiché è anticipata in tutto il testo di Genesi 1, dove frasi e parole cruciali sono pronunciate in sette o multipli di sette.
 
Tuttavia, a differenza dell'anno, del mese e del giorno, ognuno dei quali nasce da un dato moto celeste, la settimana è un costrutto molto artificiale; come l'ora e il secondo, la settimana non si basa su movimenti stellari o planetari ricorrenti. Non sorprende che, fino al trionfo delle religioni abramitiche in Occidente, nessuno dei popoli vicini calcolava il passare del tempo con un intervallo di sette giorni.<ref>Anche gli ebrei parlavano di un intervallo di dieci giorni (עָשׂוֹר לַחֹדֶשׁ), calcolando così anche un mese di trenta giorni. In generale, [[Le religioni della Mesopotamia/I Babilonesi|i babilonesi]] contavano trenta giorni per un mese, intercalando periodicamente un mese intero per allinearsi al ciclo solare. A livello regionale, citavano anche periodi di cinque giorni (''ḫamuštum'') o di quindici giorni (''šapattu''). Idem per gli egiziani, che aggiungevano regolarmente 5 giorni al loro anno di 360 giorni. La cosiddetta settimana "planetaria", in cui ciascuno dei 7 giorni aveva un nome individuale (di pianeti, a loro volta chiamati come divinità), non divenne comune fino a quando Roma non adottò il cristianesimo.</ref>
 
== Prosa mitica o antica cosmologia? ==
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[[Categoria:Pensare Maimonide|Genesi del tempo]]