Pensare Maimonide/Torah dal cielo: differenze tra le versioni

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==Nissim di Marsiglia==
Nel corso delle mie letture per questo studio, sono stato sorpreso di scoprire che alcuni filosofi ebrei della Provenza sembrano condividere questa succitata opinione. Il più radicale di questi pensatori è [https://www.jewishvirtuallibrary.org/nissim-ben-moses-of-marseilles Nissim di Marsiglia] (XIV sec.), che tenta audacemente di dimostrare che Mosè fu l'autore immediato dei comandamenti della Torah,<ref>Nissim appartiene a una cerchia di filosofi ebrei provenzali che non vedono Dio come l'autore immediato della Torah. Anche Joseph Kaspi e Levi Gersonides suggeriscono questo punto di vista, sebbene non siano così espliciti come Nissim. Cfr. Kreisel, ''op. cit.'', Capp. 6 e 9.</ref> avendo raggiunto nel suo stato di illuminazione profetica la direttiva generale che spettasse a lui stabilire una legge per gli Israeliti.<ref>Inoltre afferma che uno dei ''[[w:Midrash|midrashim]]'' dei Saggi dimostrano che essi stessi alludessero a questo segreto; si veda la relativa discussione in David Frankel, "Moses’ Commandments: The Secret of R. Nissim of Marseilles" (2016).</ref>
 
Inoltre, Nissim vede i principi di fede di Maimonide come contenenti una serie di credenze, oltre alla Torah dal Cielo, che non sono letteralmente vere. Non lo dice apertamente nella sua discussione di questi principi, ma solo che certi principi, come la Resurrezione dei Morti, sono accettati sulla base della fede e non dell'intelletto. La sua posizione diventa più chiara nella continuazione del suo trattato. Uno dei suoi commenti rivela in particolare il suo approccio a questo problema:
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Nissim apprezza la necessità di preservare le credenze ingenue delle masse, poiché in questo modo viene preservato l'ebraismo. Tuttavia, alla fine lo scopo dell'ebraismo è di guidare coloro che sono in grado di "gestire la verità" per credere a ciò che è vero. Per Nissim è certamente vero che la Torah è una legislazione ideale unica, il prodotto dell'illuminazione dell'intelletto di Mosè, e quindi meritevole dell'epiteto "divino" e dell'obbedienza dell'élite intellettuale e delle masse. Non è vero, tuttavia, che Dio sia il suo autore.
 
Allora, cosa è successo al Sinai secondo Nissim? Mosè comprese che solo impressionando le masse con l'asserzione che la Torah venisse direttamente da Dio, queste avrebbero adempiuto ai suoi (= della Torah) comandamenti. Sulla cima della montagna scopre un oggetto che amplifica notevolmente la sua voce e che risuona alle masse come una voce celeste<ref>''Ibid.'', p. 333.</ref> (basta pensare ad un gigantesco [[w:corno alpino|alphorn svizzero]] il cui suono può essere ascoltato a grandi distanze). Eppure Nissim non critica il sotterfugio perpetrato da Mosè; infatti pensa che fosse completamente necessario per le masse. Ma per l'élite intellettuale, la divinità della Torah è giudicata dal suo contenuto, non dalle sue presunte origini soprannaturali.
 
Per coloro che hanno familiarità con le opinioni di [[Baruch Spinoza]] nel suo ''Tractatus Theologico-Politicus'', possono vedere in Nissim un proto-spinoziano. Tuttavia, c'è un mondo di differenza tra i due. Spinoza adotta le sue posizioni al fine di ridimensionare la validità della Torah come fonte di verità filosofiche o di leggi che dovrebbero essere emulate al suo tempo; certamente non vede buone ragioni filosofiche o politiche per cui gli ebrei debbano rimanere ad essa fedeli nel mondo moderno; solo la loro ostinazione e l'antisemitismo impediscono agli ebrei di liberarsi delle catene. Nissim, d'altra parte, adotta le sue posizioni per mantenere il proprio impegno nei confronti dei comandamenti e delle verità della Torah, individuati da lui come esoterici, poiché non può più credere in una divinità palese che fa miracoli e agisce direttamente nella storia.
 
==Maimonide e Nissim oggigiorno==
Rimane quindi il dilemma per coloro che, come Nissim, hanno difficoltà a credere in alcuni dei principi fondamentali dell'ebraismo in modo letterale. Il punto di vista secondo cui la Torah è dal Cielo, è una profonda verità figurativa, non letterale, o è semplicemente una falsità? La risposta dipende molto dalla propria prospettiva e dalla propria comprensione di ciò che è "verità". [24] Forse la verità è multidimensionale. Alla fine la domanda si riduce al problema se la fede e l'impegno richiedano il dogma.
 
Forse anche i nostri Saggi avevano questo problema in mente quando affermarono nell’''Ecclesiaste Rabbah'':
{{q|Rabbi Huna e Rabbi Yirmiyah a nome di Rabbi Hiyya bar Abba dissero: Sta scritto: ''Abbandonarono Me e non osservarono la Mia Torah'' (Geremia 16:11) – Sarebbe stato meglio avessero abbandonato Me e osservato la Mia Torah.|''[[:en:w:Ecclesiastes Rabbah|Ecclesiaste Rabbah]]''|ר’ הונא ור’ ירמיה בשם ר’ חייא בר אבא אמרי: כתיב: ואותי עזבו ואת תורתי לא שמרו (ירמיה טז, יא) – הלואי אותי עזבו ותורתי שמרו.|lingua=he}}
 
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{{Vedi anche|Guida maimonidea|Torah per sempre}}
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{{Avanzamento|75100%|14 novembre 2019}}
[[Categoria:Pensare Maimonide|Torah dal cielo]]