Valore della storia/Parte I: differenze tra le versioni

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[[File:L'histoire - par Georges Bareau.jpg|480px|center|"La Storia" scultura in bronzo di Georges Bareau, 1900]]
 
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==Tradizioni di apprendimento==
Il consenso sul ruolo decisivo degli esseri o delle forze trascendenti nella storia fu messo in discussione quando una versione discordante e centrata sull'uomo trovò voce in Italia subito dopo il 1500. Ciò che ispirò il nuovo tipo di storia fu la palpabile convergenza della politica città-stato italiana con modelli dell'antichità greca e romana. Lo studio di scrittori pagani in ambienti privilegiati di alcune città italiane rinacque quando questa convergenza divenne evidente; e nel 1500 circa tali studi erano maturati sufficientemente per consentire a [[w:Niccolò Machiavelli|Machiavelli]] (m. 1527) e [[w:Francesco Guicciardini|Guicciardini]] (m. 1540) di riaffermare l'autonomia delle azioni umane scrivendo storie locali, monografiche e interamente secolari nello stampo tucidideo. Traevano la loro ispirazione in modo spudorato da scrittori pagani e facevano i conti con la struttura biblica della storia universale semplicemente lasciando Dio fuori, senza menzionarLo affatto come attore nella storia.<ref>Per questa sezione, e nell'ambito del capitolo, si vedano specialmente Robert Fox, ''Eyewitness to History'', 4 voll., Folio Society, 2008; Gordon Graham, ''The Shape of the Past'', Oxford University, 1997; John Tosh, ''The Pursuit of History'', Pearson Education Limited, 2006, pp. 165segg.</ref>