Non c'è alcun altro/Dio è Persona: differenze tra le versioni

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==Dio si commuove?==
La critica di Kaplan fa parte della storia del discorso filosofico occidentale sulla natura di Dio, che condivide il suo diasgio quando Gli si attribuisce emotività. Heschel dedica gran parte del suo ''[[:en:w:Abraham Joshua Heschel#The Prophets (1962)|The Prophets (I Profeti)]]'' ad una critica rigorosa e prolungata di tale tradizione. Tutto comincia dai filosofi greci, come del resto comincia gran parte della filosofia occidentale. Al centro di tale tradizione sta il senso che le emozioni siano alquanto meno importanti, meno valide, meno intrinseche al "vero me" della ragione.
 
Abbiamo ereditato quasi intuitivamente questa enfasi. Molti di noi disdegnano i sentimenti, ne sono imbarazzati, sentono il bisogno to controllarli o sopprimerli. Emerge nello stereotipo "gli uomini non piangono". Le donne hanno sentimenti, ma gli uomini no, o perlomeno non li mostrano. Gli uomini sono impassibili, razionali, spassionati, distaccati, "cool". "Commuòversi" deriva dal latino ''commovēre'' «mettere in movimento, agitare, commuovere» (comp. di ''con-'' e ''movēre'' «muovere»): ''siamo'' mossi dall'impatto su di noi di qualcosa o qualcuno. Significa anche cambiare, passare da una fase all'altra, ma tale qualità cambievole implica che lo stato originale delle cose sia in qualche modo imperfetto. Per cui ci muoviamo verso un altro stato, o siamo indotti a muoverci grazie ad una qualche forza esterna.<ref>Vedi [http://www.treccani.it/vocabolario/commuovere ''Dizionario Treccani'', ''s.v.'' "commuovere"].</ref>
 
Questa mutevolezza e mobilità, ora tradotta in vita interiore dell'essere umano, viene interpretata dai greci come una debolezza che dobbiamo superare sviluppando le nostre potenze razionali, la nostra mente. In contrasto all'emozione, la ragione è una qualità attiva, dinamica, iniziante; è stabile e universale. Ed è precisamente la nostra ragione che sta al centro della nostra identità, che ci rende autenticamente umani o, per usare il linguaggio di Genesi, che costituisce l'immagine di Dio in noi. La perfezione umana sta nella realizzazione completa delle nostre potenze razionali.
 
Questi presupposti antropologici sono quindi proiettati su Dio. Dio diventa il principio stesso della ragione, il paradigma della razionalità, tutto ragione, immutabile ed eterno. Abbiamo visto una versione ebraica di tale immagine nei nostri riferimenti a [[Maimonide]], il filosofo ebreo maggiormente influenzato dalla filosofia greca. Caratterizzare Dio come pieno di emozioni vuol dire sminuirLo. Dio è "immobile",<ref>Ricordiamoci del "[[w:Motore immobile|Motore Immobile]]" aristotelico...</ref> "apatico", immutabile, attivo. Oggi possiamo riconoscere in Maimonide un pregiudizio maschilista, ma tale giudizio riflette la nostra prospettiva moderna. Basta fare un altro breve passo per arrivare alla conclusione che Dio non è per niente "personale".
 
''Persona'' e ''processo'', quando vengono attribuite a Dio, sono entrambe metafore. Emergono da diversi impulsi umani. La metafora del processo è sostenuta dalla mente; si rifa sul nostro bisogno di comprendere Dio, per rendere coerente ciò che diciamo di Dio con ciò che diciamo del mondo. In contrasto, la metafora della persona è sostenuta dal cuore, dalla nostra vita emotiva, dalla nostra umana necessità di rapportarci a Dio in un qualche modo intimo. È un'espressione della nostra ricerca intuitiva di intimità e relazione.
 
Entrambi gli impulsi sono legittimi; nessuno dei due deve essere negato. Persone diverse esibiscono impulsi diversi in momenti diversi della propria vita o in risposta a necessità diverse. Il Dio che invoco quando studio filosofia non è il Dio che prego, ma possiamo coesistere con questi impulsi mutevoli e a volte contraddittori se ci ricordiamo che tutte le nostre immagini di Dio sono metafore. Nessun essere umano sa chi/cosa sia Dio nella Sua essenza; questo è ciò che distingue Dio dagli esseri umani. Solo Dio conosce la Sua vera natura; ciò che abbiamo sono impressioni, evocate dalle nostre variegate esperienze di Dio nelle nostre vite. Mordecai Kaplan, razionalista pratico e ditemperamento scientifico, critico, cerca soprattutto di comprendere Dio. Abraham Heschel, il [[w:Chassidismo|chassid]] , il mistico, il poeta, necessita di intimità. Abbiamo bisogno di entrambi.
 
==Note==