La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah/Da teoria a storia: differenze tra le versioni

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Parimenti, la fine di "Leggi delle Fondamenta della Torah", 5, sul tema dello studioso esemplare non è soltanto una faccenda di abbassare la santificazione del nome ad un livello ordinario. L'ordinario è infatti preferibile. Accettare il martirio invece che trasgredire la legge è obbligatorio in alcune circostanze, e la storia ebraica possiede molti esempi di persone che sacrificano la propria vita piuttosto che tradire la loro fede. Allo stesso tempo, non possiamo non osservare che le persone sono pronte a morire per tutti i tipi di cause. Sarebbe presuntuoso, forse anche senza senso, dire che vivere nobilmente è più difficile che morire nobilmente, ma di certo sembra che Maimonide consideri una vita virtuosa esempio più valido per gli altri che una morte coraggiosa. Afferma come regola basilare che uno si debba sottomettere all'oppressore e trasgredire piuttosto che resistergli e morire.<ref>"Leggi delle Fondamenta della Torah", 5:1.</ref> Le circostanze in cui viene richiesto il martirio sono l'eccezione. L'eroe del capitolo sulla santificazione del nome è quindi la persona la cui vita di tutti i gironi, e non degli ultimi giorni, ispira vera fede.
 
Ciò forma un tutt'uno con la preferenza generale del solito verso l'insolito da perte di Maimonide. Egli considera i miracoli come mezzi inefficaci per infondere fede. Possono essere necessari in certe situazioni, ma il popolo di Israele acquisì fede vera e duratura dalla rivelazione al Sinai,<ref>"Leggi delle Fondamenta della Torah", 8:1.</ref> evento unico ma, per Maimonide, una continuazione della natura piuttosto che una sua interruzione come gli eventi miracolosi di Esodo. In questo caso, è esplicita la preferenza per la rivelazione intellettuale piuttosto che per il miracolo, ma nella nostra analisi di "Leggi delle Fondamenta della Torah", capitoli 5 e 6, è un paradosso piacevole che il contenuto riguardi la forma della legge, mentre è la forma dell'opera che trasmette il contenuto interiore della legge. L'obliquità permette ad un messaggio che per alcuni potrebbe altrimenti suonare banale, e per altri inquietante, di emergere sottilmente, uniformemente, e persuasivamente, in uno schema semplice ma con la sua complessità intatta. Il metodo, allora, incorpora il messaggio. Senza interruzione di flusso, la ''Mishneh Torah'' attira il lettore dentro le sue maglie, allineandolo con il suo centro di conoscenza purificata di Dio, finanche nei suoi interessi tecnici o quotidiani. Questa non è arte di persuasione, è la persuasione dell'arte.
 
===I Quattro Regni===