La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah/Ritorno: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 297:
===Limitazioni===
Dobbiamo subito qualificare ciò in alcuni modi importanti. Prima di tutto, la distinzione tra ''Guida'' e ''Mishneh Torah'' non è assoluta. Per esempio, quando la ''Guida'' giunge a considerare la ragione per suonare il corno di montone, proprio l'esempio che Soloveitchik utilizza per distinguere le due opere, fornisce semplicemente un riferimento alla ''Mishneh Torah''.<ref>Vedi ''Guida'' iii.43 (p. 571).</ref> La ragione proposta nella ''Guida'' per i rituale del capro espiatorio nel Giorno dell'Espiazione è che "queste azioni sono parabole che servono a far emergere una forma nell'anima cosicché ne possa risultare una passione per il pentimento".<ref>''Guida'' iii.46 (p. 591).</ref> Non si potrebbe desiderare una descrizione più succinta del metodo della ''Mishneh Torah'' che quello di "far emergere una forma nell'anima". La spiegazione nella ''Mishneh Torah'' della proibizione di radersi "gli angoli della barba", è che si origina dalla pratica di sacerdoti pagani,<ref>Vedi "Leggi dell'Idolatria", 12:1 e 7.</ref> è del tipo presente nella ''Guida'',<ref>Ha un rimando in ''Guida'' iii.37 (p. 544). In realtà, la regola probabilmente passa il test di questa eccezione, perché la ragione per cui l'origine del comandamento di non radersi gli angoli della testa è citato in "Leggi dell'Idolatria" non è di giustificare il comandamento stesso, quanto di giustificare la sua inclusione in quella sezione, cosicché l'orientamento è ancora verso l'affiliazione formale del comandamento piuttosto che verso la sua causa materiale.</ref> e abbiamo visto che la spiegazione del comandamento "giurare nel suo nome" è uniforme nel ''Libro dei Comandamenti'', nella ''Mishneh Torah'' e nella ''Guida''.
 
Nel Capitolo 3 abbiamo osservato che "Leggi dei Tipi Diversi" riguarda essenzialmente la contrapposizione all'idolatria e che presenta un rapporto simile alla sezione successiva, "Leggi dei Donativi ai Poveri", come "Leggi delle Fondamenta della Torah" lo presenta per "Leggi delle Qualità Etiche", cosicché la ragione per la proibizione di indossare roba mista implicita al suo posizionamento in "Leggi dei Tipi Diversi" è la stessa della ragione data esplicitamente nella ''Guida''. Ma questo è il punto: ragione che emerge poeticamente o, nella nostra terminologia adottata, assiomaticamente, dalla struttura, contro una ragione spiegata discorsivamente. La ragione per giurare nel nome di Dio data in "Leggi dei Giuramenti" è stata esaminata nel Capitolo 2 come avesse un ruolo inverso, in quanto assegna significato spirituale ai comandamenti raggruppati sotto di essa in quella sezione, permettendo ai loro collegamenti al tema della conoscenza di Dio di emergere. Tutto sommato, per quanto concerne le ragioni dei comandamenti, non c'è una segregazione rigorosa tra ''Mishneh Torah'' e ''Guida'' a livello di dettaglio; è la struttura della spiegazione che è distinta in ciascun caso. La differenza non è tanto una faccenda di ragioni quanto di ragionamento.
 
[[File:Ezekiel's vision.jpg|250px|left|Illustrazione incisa della "visione del carro" (merkavah) tratta dal Libro di Ezechiele, capitolo 1, secondo una precedente illustrazione di Matthaeus Merian (1593-1650) per le sue "Icones Biblicae", 1670]] In secondo luogo, e più importante, l'analisi precedente mette una cornice temporanea intorno alla trattazione delle ragioni dei comandamenti nei capitoli da 35 a 49 di Parte III della ''Guida'', che è valida e giusta ai fini di confrontare la classificazione dei comandamenti in quel libro con la classificazione nella ''Mishneh Torah'', ma chiaramente non rende giustizia alla ''Guida'' nel suo complesso. Il simbolismo della struttura della ''Mishneh Torah'' integra '''''ma`aseh merkavah''''' e '''''ma`aseh bereshit''''' coi comandamenti tramite il numero quattordici. Questa intera discussione delle differenze tra le classifiche della ''Mishneh Torah'' e della ''Guida'' è stata provocata dal notare che avevano il numero quattordici in comune. Potrebbe essere che nella ''Guida'' questo numero significhi soltanto ''ratio'' nell'astratto ed è lì semplicemente per certificare la razionalità dei comandamenti. Certamente, nel contesto immediato, non sembra avere gli stessi riverberi della ''Mishneh Torah''. Poiché, comunque, la ''Guida'' parla largamente di ''ma`aseh merkavah'' e ''ma`aseh bereshit'', e particolarmente poiché la sua terza parte, dove si trovano le ragioni per i comandamenti, si apre con la visione di '''''[[w:Merkavah|merkavah]]''''', dobbiamo considerare se la presenza del numero quattordici non indichi che dovremmo esaminare come tutta la ''Guida'' consideri le ragioni dei comandamenti, e specialmente cosa possa significare la sequenza di temi che portano dalla spiegazione della visione di ''merkavah'' da parte di Ezechiele fino alla sezione delle "ragioni", attraverso le discussioni della provvidenza, la conoscenza di Dio in opposizione alla conoscenza umana, e le prove di Giobbe e Abramo.
 
===Il problema dell'autorità===