La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah/Ritorno: differenze tra le versioni

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===Assioma e Summa===
Nella sua enumerazione delle varie forme letterarie medievali dell'argomentazione filosofica, due delle forme che Eileen Sweeney identifica sono "[[w:assioma|assioma]]" e "[[w:summa|summa]]".<ref>[https://www.bc.edu/bc-web/schools/mcas/departments/philosophy/people/faculty-directory/eileen-carroll-sweeney.html Sweeney], "Literary Forms".</ref> La forma dell'assioma evidenzia la coerenza interna di un argomento. La validità di una serie di proposizioni è garantita se, cominciando dai principi primi necessari e riconosciuti universalmente, ciascuna proposizione della serie può essere dimostrata attraverso passi logici che derivino da una ad essa antecedente, come succede per una prova nella geometria euclidea. La forma della summa, in contrasto, fornisce un quadro di riferimento esterno. In tale forma le proposizioni sono valutate secondo criteri esterni alle proposizioni stesse.
 
Si sostiene che la ''Mishneh Torah'' esibisca una forma assiomatica, mentra la ''Guida'' abbia la forma della summa, particolarmente nel modo in cui si adopera a giustificare i comandamenti.<ref>Ciò è ''contra'' Rynhold, che presume un modello assiomatico per l'esposizione della ''Guida'' riguardo alle ragioni dei comandamenti – si veda ''Two Models of Jewish Philosophy'', 6-32. L'approccio di Rynhold viene discusso ulteriormente più avanti.</ref> Inoltre, questo contrasto è una funzione della distinzione di genere letterario che abbiamo già esposto in merito alle due opere, cosicché dovremmo affermare una forma assiomatica/poetica/ebraica per la ''Mishneh Torah'' in opposizione ad una forma summa/prosa/arabica per la ''Guida''.
 
Tale asserzione deve essere dimotsrata in dettaglio, ma acquisisce una plausibilità iniziale grazie ad alcune caratteristiche di forma assiomatica e ''summatica'' descritte da Sweeney. Il modello della forma assioma che Sweeney trova in [[w:Proclo|Proclo]] è il cosmo stesso: "La forma assiomatica rispecchia la struttura metafisica dell'emanazione. Siccome tutto l'essere emana dall'Uno, tutte le proposizioni derivano da assiomi." In tal caso, la sua forma microcosmica, incorporando infatti l'idea di emanazione, sembrerebbe costruire nella ''Mishneh Torah'' una struttura assiomatica di argomentazione. Questo è un modo più tecnico di esprimere l'idea, citata nel precedente capitolo, che la gerarchia neoplatonica dei suoi primi dieci libri dà l'impressione che i comandamenti emanino da Dio, la cui esistenza è il primo principio indiscutibile.
 
Quanto alla forma summa, una delle sue principali caratteristiche è che mira "ad emancipare completamente l'argomento... dalla struttura dettata dalla scrittura o da fonti autorevoli".<ref>Sweeney, "Literary Forms".</ref> La ''Guida'' emancipa i comandamenti dalle loro fonti scritturali e autorevoli connettendoli con le nozioni generali delle finalità di una legge divina – qualsiasi legge divina – cioè, il benessere dell'anima ed il benessere del corpo. Queste finalità garantite filosoficamente costituiscono il quadro esterno di riferimento della ''Guida'' nel valutare i comandamenti e dettano, invece della scrittura o delle fonti autorevoli come la Mishnah, la struttura o classificazione dei comandamenti presenti in quell'opera.
 
Si sarà notato che il contrasto tra le due forme è asimmetrico: nel descrivere la forma assioma abbiamo parlato di "derivazione", mentre per la forma summa la parola chiave è stata "valutazione". La forma assioma è deterministica: fintanto che non c'è difetto nella nostra logica, allora la proposizione ''b'' deve seguira dalla proposizione ''a'' e la proposizione ''c'' da ''b'' e così via, in modo che il primo principio da cui iniziamo è la causa determinante dell'intera serie. La forma summa, in contrasto, non è deterministica: i criteri con cui valutiamo qualcosa non le causano di esistere e questo si applica non solo a proposizioni ma anche a qualsiasi altra cosa. La ''Guida'' non tenta di dimostrare che i comandamenti derivino dai fini stabiliti per loro, il benessere dell'anima ed il benessere del corpo. Tale tentativo sorebbe in gran parte fultile: nessuna procedura logica di per se stessa può portarci dal benessere dell'anima a, tanto per dire, agitare una fronda di palma una volta all'anno. Per colmare il divario tra i fini generali dei comandamenti e quelli particolari di ognuno, la ''Guida'' si rifa a fattori storici e culturali, specialmente le pratiche del culto pagano dei [[w:Sabei (Harran)|Sabei]], o piuttosto la necessità di contrastare tali pratiche. Ciò che la ''Guida'' cerca di dimostrare è che, una volta che i fattori di quel tipo sono presi in considerazione, i comandamenti possono esser visti come adempimento di fini razionali, e quindi essere considerati la creazione di un legislatore razionale e intenzionale.
 
===Il Tutto e le Parti===