Torah per sempre/Demografia contro ragione: il futuro della religione ebraica: differenze tra le versioni

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Un ebreo ortodosso, d'altra parte, sosterrebbe esattamente l'opposto. Sebbene non negasse che la Torah abbraccia il monotesimo etico, darebbe una posizione centrale ai comandamenti, secondo la propria interpretazione. Se fosse fondamentalista, potrebbe asserire l'autenticità nel senso forte: che la tradizione rabbinica articola accuratamente quello che Dio disse a Mosè sul Monte Sinai. L'ebraismo riformato, ai suoi occhi, sarebbe "inautentico" e l'Ortodossia "autentica".
 
Autenticità può significare conforme alla verità e può significare genuino, ma nessuno dei due esaurisce il modo caratteristico in cui il termine è usato dai leader delle comunità. Leader, laici o religiosi, usano "autentico" per stabilire la loro autorità affermando la superiorità della loro interpretazione dei testi fondativi della propria religione o partito politico. Autenticità, per loro, rappresenta un'affermazione di autorità onorata dal tempo, come l'autorità della Scrittura, cosicché "autentico" giustifica gli atti o pronunciamenti dei capi sulla base che sono "secondo quello che la Scrittura significa realmente".
 
Questo stratagemma per giustificare l'esercizio di autorità non è nuovo. Durante il periodo del Secondo Tempio numerose sette ebraiche asserivano di essere vere, o potremmo dire autentiche, forme di ebraismo basandosi sull'affermazione che solo loro interpretavano correttamente la Bibbia;<ref>Blenkinsopp, "Interpretation and the Tendency to Sectarianism". Vedi PARTE IV.5 ''supra''.</ref> ai cristiani piacque l'idea e la usarono, asserendo di essere ''verus Israel'', "il vero (cioè autentico Israele)". Lo stratagemma è cosa comune nei circoli politici, dove qualcuno è sempre pronto ad asserire di essere un "vero", cioè autentico, marxista, laburista, sandinista, legista, o altro.
 
Da un punto di vista di cosa sia vero o falso, quindi, sembra non ci sia seenso a chiedere "Cosa è l'ebraismo autentico?" come se questa fosse una domanda che potesse essere, data un'adeguata certezza, risolta obiettivamente, come "Qual è il testo autentico dell<nowiki>'</nowiki>''Amleto'' di Shakespeare?" Autenticità, nel contesto di affiliazioni religiose, verte più sul potere che sulla verità. Se il Papa afferma che il Cattolicesimo Romano è cristianesimo "autentico", implicitamente esclude le affermazioni di autorità dei Protestanti e delle Chiese ortodosse orientali. Parimenti, se un rabbino capo si riferisce all'ebraismo ortodosso come "ebraismo autentico", fa un'affermazione che solo gli ebrei ortodossi possiedono l'autorità di interpretare l'ebraismo. Papi, rabbini capo e rispettivi sostenitori potrebbero sinceramente credere che quello che insegnano sia precisamente lo stesso che Gesù insegnò ai propri discepoli, o che Dio consegnò a Mosè e ai rabbini, ma l'affermazione di autenticità incorpora di più, cioè la negazione dell'autorità di qualcun altro e un tentativo di imporre la propria.
 
Questo è sconcertante. Significa che dibattiti su quale forma di ebraismo (cristianesimo, Islam o altro) sia "autentica", o più in generale, discussioni su quale profezia o scrittura o tradizione sia la parola "autentica" di Dio, sono propense a degenerare in giochi di potere, tentativi di ottenere il controllo delle masse che non sono sufficientemente intelligenti, istruite, o motivate da impegnarsi nel dibattito.
 
La nostra domanda su quale sarà la forma predominante di fede ebraica in futuro non è forse solo una speculazione su chi avrà successo nella corsa al potere?
 
==La legge del più forte==