Torah per sempre/Demografia contro ragione: il futuro della religione ebraica: differenze tra le versioni

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Ha importanza che le persone adottino un sistema di credenze senza sottometterlo ad uno scrutinio razionale, specialmente un sistema di credenze che ha implicazioni di vasta portata per il comportamento umano? La risposta è complessa.
 
Primo, dobbiamo riconoscere che a molte persone manca il tempo o l'abilità di impegnarsi in un processo di scrutinio razionale. Tuttavia la mente/cervello umano, come un computer, deve operare sulla base di alcuni presupposti, o "default", anche se è pronto a modificarli o abbandonarli alla luce dell'esperienza. Non possiamo ''evitare'' di adottare un sistema di credenze, anche se è un sistema scettico ("Credo che non possiamo sapere") o provvisorio. Se ci manca il tempo o l'abilità di scegliere bene, la nostra scelta sarà un rischio; la maggioranza di noi rischierà che il nostro retaggio sia il migliore per noi e seguirà la religione o filosofia dei nostri genitori o di un qualche insegnante che ci ha colpito favorevolmente.
 
Dobbiamo allora chiedere cosa significhi "adottare il sistema". Si stanno dando giudizi discutibili in base a testimonianze inadeguate, o ci si sta semplicemente identificando socialmente con un gruppo con cui ci si sente in armonia? In quest'ultimo caso, che sembra comune, le persone quasi certamente non fanno altro che adottare un vocabolario, un modo di parlare, che li qualifica come mebri del gruppo; non si coinvolgono in giudizi specifici su dottrine religiose che non capiscono bene e delle cui implicazioni più profonde non sono consapevoli.
 
Una minoranza ha tempo, abilità e propensità ad impegnarsi in un processo di scrutinio razionale. Poiché la verità è preferibile alla falsità, tale dovrebbe essere l'opzione preferita. Ma c'è un intoppo. ''Nessuno'' ha tempo, come Jethro, di indagare accuratamente tutte le religioni del mondo. Anche gli esperti, i cui nomi sono d'obbligo nel campo delle religioni comparate, raramente hanno una conoscenza prodonda di più di due o tre religioni, e nessuno ha padroneggiato tutte le lingue che sono essenziali ad uno studio di questo tipo, per non parlare poi delle altre discipline necessarie. Anche se hanno letto un po' della letteratura primaria, è impossibile sperimentare nel lasso di tempo di una vita umana cosa si provi ad essere un seguace di ogni singola religione; solo il cristianesimo si dice abbia 38000 sette differenti<ref>Fairchild, "Christianity Today".</ref> e chi può affermare quale sia, se c'è, il "vero cristianesimo"? Allora quali abilità (altre a quelle linguistiche) sarebbero necessarie per dare giudizi razionali sulle verità relative alle differenti religioni e a tutte le loro divisioni e denominazioni e su quali criteri dovrebbero basarsi tali giudizi?
 
In pratica, giudizi vengono dati in base a prove inconsistenti e alla luce di una qualche "teologia" pre-adottata arbitrariamente. Che sorpresa! Quando i cristiani scrivono libri confrontando religioni, generalmente emerge che la teologia trinitaria è quella che corrisponde meglio alla "realtà ultima"; quando ebrei o mussulmani scrivono libri, si scopre che il monoteismo puro è la sola via razionale e che la dottrina trinitaria è probabilmente un'aberrazione idolatra. Pertanto, sebbene il procedimento di scrutinio razionale sia l'opzione preferita, non è però un'opzione realistica; la vita non è abbastanza lunga, né l'intelletto umano riesce a far fronte all'impegno.
 
Queste difficoltà sono state responsabili di molta speculazione in merito al rapporto tra fede e ragione. Filosofi della religione sono sempre stati divisi sulla questione se la sola ragione possa arrivare alle "verità" della rivelazione.
 
=="Ebraismo autentico"==