Torah per sempre/Contraddizioni, problemi morali, errori: differenze tra le versioni

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Shmuel, ''[[w:Amoraim|amora]]'' babilonese del terzo secolo, affermava di possedere una vasta conoscenza di medicina e astronomia. Aveva una reputazione di preparare unguenti per gli occhi,<ref>TB ''Shab.'' 108''b''.</ref> inoltre asseriva di avere rimedi per tutte le cattive abitudini del mangiare eccetto tre.<ref>TB ''BM'' 113''b''. Svariati autori hanno scritto che Shmuel dichiarasse di avere rimedi per tutte le ''maladies'' eccetto tre; se ne può dedurre che costoro ignorassero il contesto di tale affermazione.</ref> Si vantava dicendo: "I sentieri del cielo sono a me familiari tanto quanto le strade di Nehardea",<ref>TB ''Ber.'' 58''b''.</ref> ma siccome non lasciò ai posteri nessuna farmacopea, nessun atlante stellare, né una mappa di Nehardea, è impossibile valutare tali affermazioni. Il calcolo da parte di Shmuel del ''tekufah'' – il periodo medio tra soltizio ed equinozio, o precisamente un quarto dell'anno solare – è di 91 giorni e 7 ore.<ref>TB ''Eruv.'' 56''a''. L'attribuzione a Shmuel è dubbia.</ref> Ciò coincide con la lunghezza dell'[[w:Anno giuliano|anno giuliano]] ed è inesatto; pertanto le festività ebraiche ora avvengono durante l'anno in media quasi due settimane dopo quello che richiede il loro rapporto con le stagioni. Una cifra più accurata, quella di 91 giorni 7 ore 28 minuti 51,34 secondi, viene attribuita a studiosi ebrei dal decimo secolo in poi partendo dal contemporaneo di Shmuel, Adda bar Ahava; tale valore è vicino a quello dato da [[w:Ipparco di Nicea|Ipparco]] nel secondo secolo p.e.v., ma non è citato nel Talmud e il nesso con Adda bar Ahava è spurio.<ref>W.H. Feldman, ''Rabbinic Mathematics and Astronomy'', 74-6. Maimonide, ''Mishneh Torah'', "Hilkhot kidush haḥodesh" 9 e 10, spiega entrambi i calcoli del ''tekufah''. L'attribuzione della cifra più accurata a Adda bar Ahava potrebbe essere un tentativo di affermare un origine ebraica al calcolo di Ippocrate. Sui calcoli calendari si veda anche E. Frank, ''Talmudic and Rabbinical Chronology'' e S. Stern, ''Calendar and Community''.</ref>
 
I saggi evidentemente credevano, come altri al loro tempo, nella generazione spontanea. Si diceva che i pidocchi non fossero "fecondi e moltiplicassero", implicando che non si riproducessero ma si generassero spontanemanete dal sudore o sporcizia; le pulci, invece, erano feconde e si moltiplicavano.<ref>TB ''Shab.'' 107''b''. Aristotele, ''De generatione animalium'', sosteneva che le ostriche, i mitili, le zanzare, mosche e alcune piante si generassero spontaneamente.Plinio aggiunge ulteriori specie, e [[w:Sesto Empirico|Sesto Empirico]], ''Pyrrhoniarum hypotypōseōn libri III, quibus in tres philosophiae partes severissime inquiritur'' (40-4), cita la varietà di modi generativi quale causa di contrarietà nel impressione-senso. Il cristiano del IV sec. Lattanzio indicava l'[[w:Origine della vita|abiogenesi]] come dimostrazione della natura sulla possibilità di parto virginale! Persino [[w:Louis Pasteur|Pasteur]], nel XIX sec. non riuscì a scartare del tutto l'abiogenesi.</ref> Parimenti, la Mishnah,<ref>Mishnah ''Ḥul.'' 9:6.</ref> nel contesto di creatur in fase di formazione, fa riferimento al topo, "metà carne e metà terra", che nel mondo antico si credeva dimostrasse l'[[w:Origine della vita|abiogenesi]];<ref>Cfr. Ovidio, ''Metamorfosi'' 1:423segg.; Plinio, ''Storia Naturale'' 9:84, (ed ingl.) 179.</ref> inoltre, una ''[[w:Baraita|baraita]]'' anonima completa il suo catalogo di trasformazioni affermando che dopo sette anni (nella tomba) la spina dorsale umana si trasforma in serpente – cioè, nel caso il relativo possessore abbia mancato di inchinarsi durante la benedizione di ringraziamento.<ref>TB ''BK'' 16''a''.</ref> I rabbini negavano che i funghi derivassero nutrimento dal terreno,<ref>TB ''Ber.'' 40''b''.</ref> o che le api fossero coinvolte nella produzione del miele a parte la sua estrazione dalle piante (mentre in realtà lo miscelano con la saliva).<ref>TB ''Bekh.'' 7''b''.</ref> Numerose di tali questioni hanno conseguenze halakhiche.
 
D'altronde, a volte usavano l'osservazione per arrivare a conclusioni corrette, come il fatto che i capelli crescono dalle radici e non dalle punte.<ref>TB ''Nazir'' 39''a-b''.</ref>
 
La Bibbia afferma che il Mare di Salomone (un largo bacino usato per abluzioni) fosse 10 [[w:Cubito|cubiti]] in diametro e 30 cubiti in circonferenza (1kg 7:3). I rabbini non lo prendono come approssimazione, ma lo usano come base per un calcolo preciso di quante volte il Mare di Salomone contenesse il volume di un ''[[w:mikveh|mikveh]]''.<ref>TB ''Eruv.'' 14''b''.</ref> I valori π = 3 e √2 = 1,4 sono calcoli rabbinici standard, dove la Mishnah per esempio afferma: "Quale deve essere la circonferenza se apre (cioè ha un diametro di) una [[w:Spanna|spanna]]? Se è tonda, tre spanne, e se è quadrata quattro spanne, poiché il quadrato è un quarto di più del tondo."<ref>Mishnah ''Ohol.'' 12:6. "Un quarto più del tondo" significa un quarto della cifra più grande, la misura di un quadrato; noi diremmo "un terzo di più", facendo riferimento alla cifra minore, la misura del cerchio.</ref> Ciò era inteso come rapporto preciso, altrimenti non poteva essere usato come base per le clemenze o i rigori della legge. Non venne contestato fino al Medioevo, quando ebrei come Abraham bar Hiyya erano matemateci seri. Rimangono i problemi halakhici.
 
Può l'halakhah essere cambiata se trapela che si basava su interpretazioni scientifiche errate? Un esempio eclatante di ciò accade in congiunzione coi gruppi sanguigni. Il Talmud, al contrario di Galeno che riteneva che le donne fornissero soltanto un ambiente nutritivo al seme maschile,<ref>Galeno, ''De naturalibus facultatibus'' 1:6, 11 e 2:3, 83.</ref> afferma in modo univoco che il sangue proviene "dalla madre":
{{q|Ci sono tre parti nella [generazione di] una persona, il Santo, che Egli sia benedetto, suo padre e sua madre. Suo padre genera il seme del candore, da cui [si formano] le ossa, i nervi, le unghie, [la materia soffice de] il cervello nella sua testa, il bianco degli occhi. Sua madre genera il seme rosso, da cui [si formano] pelle, carne e capelli, sangue,<ref>"Sangue" manca dal testo standard di Vilna, ma il [[w:Gaon di Vilna|Gaon di Vilna]] e altri commentatori lo inseriscono ed è presente nel manoscritto di Monaco.</ref> e la parte scura dell'occhio. Il Santo, che Egli sia benedetto, gli immette ''ruaḥ'' e ''neshamah'',<ref>Queste due parole, che significano rispettivamente "vento" e "efflato", implicano anche le idee di "spirito" e "anima" rispettivamente.</ref> e la fisionomia facciale, la vista dell'occhio, l'udito dell'orecchio, la parola nella bocca, il movimento delle gambe, il discernimento e la comprensione. Quando arriva il suo momento di partirsene dal mondo, il Santo, che Egli sia benedetto, prende la Sua porzione e lascia a padre e madre la loro porzione.<ref>TB ''Nid.'' 31''a''.</ref>}}
 
Un Rabbino Capo sefardita di Israele, Rabbi Ben-Zion Uzziel (1880-1953), stabilì in base a ciò che i gruppi sanguigni non potessero essere usati come sistema per verificare la paternità, poiché "qualsiasi esame scientifico viene annullato da questa tradizione attendibile dei nostri saggi, le cui parole tutte furono pronunciate sotto ispirazione divina".<ref>''Sha`arei uzi`el'', ii, 40:18.</ref> La sua controparte aschenazita, il Rabbino Capo Herzog, si oppose fortemente. In una lettera datata 1954, scrisse:
{{q|Quanto è triste che, mentre la scienza sta conquistando progressivamente mondi e scoprendo ogni sorta di segreti, sebbene a volte anche essa erri, noi invece seppelliamo la testa nella sabbia come quell'uccello ben noto e non ci curiamo di guardar oltre in materie scientifiche che si referiscono alla nostra Santa Torah.<ref>Citato in Frimer, "Jewish Law and Science", 42-4.</ref>}}
I sentimenti di Herzog seguono una lunga tradizione. Azariah de' Rossi, basandosi su precedenti commenti come quello di Maimonide<ref>[[Guida maimonidea|Maimonide, ''Guida'' iii.14]] (p. 459 della traduzione di Pines).</ref> in merito alla matematica dei saggi, scriveva:
{{q|I nostri saggi, che la loro memoria sia benedetta, trattavano di queste materie scientifiche come l'astronomia e la cosmologia, da una prospettiva completamente umana; ogni saggio affrontava quelle materie secondo la propria abilità intellettuale o altrimenti mediante la conoscenza che aveva acquisita da rinomati studiosi di una data nazionalità. L'ispirazione profetica non aiutò la loro ricerca in alcun modo. Col loro beneplacito, noi possiamo quindi dare ascolto a saggi posteriori che scrissero contro di loro e valutare i disputatori secondo la nostra capacità intellettuale... la superiorità degli antichi rispetto ai moderni sta in quelle materie che dipendono dalla profezia, dato che erano più vicini nel tempo a coloro che erano ispirati profeticamente; i moderni, invece hanno una posizione più vantaggiosa in materie che derivano dal pensiero speculativo ed indagine empirica.<ref>De' Rossi, ''Light of the Eyes, 268-9.</ref>}}
Altri erano maggiormente diffidenti. Il contemporaneo polacco di Azariah, Solomon Luria (1510-74), per esempio, sosteneva che i saggi avessero ragione ma che la natura fosse cambiata dopo il loro tempo. Scrive: "Esiste un'interdizione antica di scomunica per coloro che si fidano delle cure del Talmud. [Ciò accade affinché noi] non mettiamo in discredito i saggi, poiché [la gente] non sa che ci sono differenze di luogo e di tempo."<ref>Luria, ''Yam shel shelomoh'' on ''Ḥulin'' 8, nr. 12.</ref>
 
Si potrebbe argomentare che errori di questo tipo non siano peggiori di quelli che si riscontrano in altre tradizioni religiose e sono tipiche della loro era. Questo è vero, ma non è il punto. Se la Bibbia ed i rabbini riportavano semplicemente ciò che era stato loro detto, direttamente o indirettamente, da Dio, allora doveva essere ''meglio'' delle altre tradizioni religiose o della scienza puramente umana, e avrebbe dovuto resistere alla prova del tempo, mentre invece ciò non è successo. Naturalmente, non ha molta importanza intrinseca che le festività nell'anno solare caschino in media circa undici giorni dopo di quando lo dovrebbero; ma se, come si è sostenuto, il calcolo del calendario è una scienza divina con cui Israele si distingue dalle altre nazioni,<ref>TB ''Shab.'' 75''a'', commentando su Deut. 4:6 come viene spesso interpretato; Rashi, stranamente, pensa che la preminenza di Israele provenga dalla sua abilità nelle previsioni del tempo!</ref> dovrebbe perlomeno essere preciso.
 
==Fantasia, arbitrarietà, superstizione==