Torah per sempre/La Torah originale: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 25:
Versioni moderne stampate della Bibbia ebraica incorporano nel testo consonantico una vocalizzazione completa, cioè, quella serie di segni vocalici e accenti musicali inventata dai [[w:Masoreti|Masoreti]] (dei quali in seguito) tra il 500 ed il 700 e.v. Tuttavia, la halakhah decreta che i rotoli della Torah debbano essere scritti nei caratteri convenzionali, senza vocalizzazione, e tale è la norma tutt'oggi.
 
Lo scritto "convenzionale" viene chiamato in ebraico ''ketav ashuri'' "scrittura assira (=aramaica)", o ''ketav meruba'' ("scrittura quadrata"); da questa deriva l'ebraico moderno stampato. I rabbini, tuttavia, conoscevano un altro scritto, che chiamavano ''ketav ivri'' "scrittura ebraica", o ''ketav rotsets'''',<ref>TB ''San.'' 21''b''-22''a''. La parola probabilmente significa "spezzato" o "duro". Alcuni (Tov, ''Textual Criticism'', 218) credono che si riferisca al proto-ebraico piuttosto che al paleo-ebraico che ne scaturì, ma non penso che i rabbini abbiano fatto tale distinzione.</ref> e che oggigiorno conosciamo come paleo-ebraico. Non erano sicuri in quali di queste grafie fosse la Torah originale fosse stata data a Mosè, ma reputavano [[w:Esdra|Esdra]] responsabile del passaggio (o reversione) alla scrittura quadrata.<ref>TG ''Meg.'' 1:9 (71''b''); TB ''Shab.'' 104''a''.</ref> Alcuni studiosi credono che le due scritture esistessero affiancate da secoli. I Samaritani continuarono ad usare la loro versione di ''ketav ivri'', che mantengono a tutt'oggi; esiste un'attestazione nei [[w:Manoscritti del Mar Morto|Rotoli del Mar Morto]] di un tentativo arcaizzante anche in altre tradizioni, di reintrodurre il paleo-ebraico, specialmente per i [[w:Nomi di Dio nella Bibbia|nomi divini]].
 
I paleografi tracciano una transizione graduale dai caratteri proto-[[w:Cananea|cananiti]] attraverso il [[w:Lingua fenicia|fenicio]] fino al paleo-ebraico e al [[w:Lingua aramaica samaritana|samaritano]]; la grafia aramaica, che rimpiazzò il [[w:Scrittura cuneiforme|cuneiforme]] per scrivere in assiro, si ramificò dall'albero cananita un po' dopo il paleo-ebraico e diede origine all'ebraico quadrato, come anche al [[w:Lingua nabatea|nabateo]] (da cui l'arabo), al [[w:lingua siriaca|siriaco]] e ad altri caratteri. Quindi il ''ketav ashuri'' in realtà non è proprio una "nuova" scrittura, ma piuttosto un cugino del paleo-ebraico, derivante dallo stesso ceppo.<ref>Vedi Naveh, ''Early History of the Alphabet''. A p. 10 c'è un'eccellente illustrazione grafica del rapporto tra i vari caratteri alfabetici.</ref>
 
In alcune forme della scrittura ebraica quadrata ci sono cinque lettere, מנצפכ ''mem, nun, tsadi, peh'', e ''kaf'', che hanno doppie forme םןץףך, un po' come il maiuscolo ed il minuscolo in italiano, eccetto che il formato "maiuscolo" nella parola occupa la posizione finale e non iniziale. Tali forme non appaiono in tutte le tradizioni scribali, né esistono nel paleo-ebraico, ma i rabbini del Talmud le conoscevano e discutevano se si fossero originate nel Sinai oppure fossero state introdotte in seguito dai profeti.<ref>TB ''Meg.'' 2''b''; ''Shab.'' 104''a''. Il termine specifico utilizzato per coloro che potevano aver introdotto le finali è ''tsofim'', letteralmente "ricognitori"; Rashi lo interpreta con "profeti".</ref> Furono adottate dai Masoreti e sono diventate le forme finali standard per tali lettere.
 
Le particolarità scribali occasionali, come i punti sopralineari (''puncta extraordinaria'') e lettere formate anormalmente, appaiono in manoscritti biblici.
 
Tra i primi documenti egizi c'è il [[w:Papiro Prisse|Papiro Prisse]], datato verso il 2000 p.e.v., nel [[w:Medio Regno (Egitto)|Medio Regno]];<ref>''The Instruction addressed to Kagemni'' e ''The Instruction of Ptahhotep'' in Lichtheim, ''Ancient Egyptian Literature'', i.59-61, 61-80. Una trascrizione e traduzione de ''The Instruction of Ptahhotep'' è disponibile in rete a <https://www.ucl.ac.uk/museums-static/digitalegypt/literature/ptahhotep.html>.</ref> gli antichi Israeliti, tuttavia, preferivano scrivere su rotoli di pergamena fatti di pelle animale. Nessuno sa con certezza quando gli ebrei copiarono per la prima volta i loro rotoli su papiro o altri materiali di scrittura (rotoli sia di cuoio che di papiro sono stati rinvenuti tra i [[w:Manoscritti del mar Morto|Manoscritti del Mar Morto]]) e li rilegarono in [[w:Codice (filologia)|codici]] — nel senso odierno di "libri". I Masoreti certamente scelsero tale forma, producendo i loro testi modello come codici piuttosto che come rotoli. Il formato ''codex'' serviva a distinguere la copia vocalizzata della Torah, inaccettabile nell'uso liturgico, dal rotolo di pergamena non vocalizzato usato in sinagoga; era molto più conveniente da utilizzare a scopo di studio, da riferimento nelle correzioni, per le incorporazioni dell'apparato masoretico aggiuntivo di segni e note.
 
Il termine "[[w:Testo masoretico|testo masoretico]]", spesso simbolizzato da '''M''', sta per quei testi basati su modelli forniti dai Masoreti e includono Bibbie classiche stampate, come anche tutti i rotoli attuali della Torah.
 
==Testimonianze dei Rotoli e delle Versioni Antiche==