Storia della letteratura italiana/Ermetismo: differenze tra le versioni

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== I temi e lo stile dell'ermetismo ==
Nel 1938 [[w:Carlo Bo|Carlo Bo]] pubblicpubblica sulla rivista ''Il Frontespizio'' un saggio intitolato ''Letteratura come vita'',<ref>{{cita pubblicazione | autore=Carlo Bo | titolo=Letteratura come vita | rivista=Il Frontespizio | data=settembre 1938 }}</ref> in cui definisce i fondamenti teorico-metodologici della poesia ermetica e chiarisce le esigenze diffuse dei «lirici nuovi». L'ermetismo, secondo la linea interpretativa tracciata da Bo, fa coincidere poesia e vita, quest'ultima intesa come la realtà più intima dell'uomo, che va oltre gli atteggiamenti esteriori. La poesia diventa così uno stato di grazia e una forma di conoscenza allo stesso tempo interiore e metafisica.<ref name="Baldi133" />
 
A questo si accompagna il rifiuto di qualsiasi confronto o compromesso con la storia, che porta lo scrittore a propendere per un individualismo assoluto e un linguaggio iniziatico, ai limiti dell'incomunicabilità. I poeti ermetici perseguono l'ideale di una '''lirica pura''', cioè autonoma, compiuta in se stessa ed estranea a ogni condizionamento<ref name="Baldi133" /> – un concetto che era già stato annunciato sulle pagine della ''Voce'' da Arturo Onofri negli anni venti.<ref>{{cita libro | Mario | Pazzaglia | Letteratura italiana: testi e critica con lineamenti di storia letteraria | 1982 | Zanichelli | Bologna | volume=3 | p=989}}</ref>