Biografie cristologiche/Teologie multiculturali: differenze tra le versioni

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Le immagini negative dell'Ebraismo — legalistico, ossessionato dalla purezza, dominato dal Tempio, bellicoso, avido, in un modo o nell'altro ripugnante ai cristiani — appaiono non solo nell'interpretazione biblica ma anche nell'istruzione teologica, dalla teologia stessa alla cura spirituale e pastorale. Inoltre, si sono diffuse in tutto il mondo.
<ref name="Multi">Per questa sezione si sono consultate le seguenti fonti: Mary Boys, ''Has God Only One Blessing? Judaism as a Source of Christian Self-Understanding'', Paulist Press, 2000, partic. pp. 13-14, 79 e segg.; Leonardo Boff, ''Passions of Christ, Passions of the World'', Orbis Book, 1987, pp. 13-16; ''The New Relations Between Christians and Jews: Documentation of Major Statements'', International Council of Christians & Jews; Jules Isaac, ''The Teaching of Contempt'', Rinehart & Wiston, 1964; Amy-Jill Levine, ''The Misunderstood Jew'', HarperOne, 2006, pp. 167-190; [[w:Gustavo Gutiérrez|Gustavo Gutiérrez]], ''[https://books.google.co.uk/books?id=XzeGPwAACAAJ&dq=Gustavo+Guti%C3%A9rrez+%27%27A+Theology+of+Liberation%27%27&hl=en&sa=X&ei=xiqQVdSFEcqt7gb23ajQDA&ved=0CCAQ6AEwAA A Theology of Liberation: History, Politics, and Salvation]'', Orbis BooksSCM, 19732001, pp. 153-166 & ''passim''; [[w:Leonardo Boff|Leonardo Boff]], ''[https://books.google.co.uk/books/about/Passion_of_Christ_Passion_of_the_World.html?id=UdISGImC5xcC&redir_esc=y Passions of Christ, Passions of the WolrdWorld]'', Orbis Books, 1987, pp. 13-28; [https://books.google.co.uk/books?id=4bl_nQEACAAJ&dq=Jules+Isaac+%27%27The+Teaching+of+Contempt%27%27&hl=en&sa=X&ei=fCqQVczuKaey7QbZy7KACA&ved=0CCUQ6AEwAQ Jules Isaac, ''The Teaching of Contempt''], Holt, Rinehart & Winston, 1964; International Council of ChrsiansChristians and Jews, ''The New Relationship Between Christians and Jews: Documentation of Major Statements'', Martin Buber House, Heppenheim, Germania; Eugenio Bernardini, ''Comunicare la fede nell'America oppressa. Storia e metodo della teologia della liberazione'', Claudiana, 1982, ''passim''.</ref> Insegnamenti antiebraici all'inizio del XXI secolo dovrebbero essere stati corretti da diversi decenni di buona ricerca biblica e diversi decenni di chiese in pentimento di passati pregudizi. Dovrebbero essere stati fermati dall'emergere di vari metodi interpretativi, dagli studi femministi al postcolonialismo agli approcci autobiografici, strutturati per dimostrare come tutte le letture abbiano elementi soggettivi e come tutte le letture promuovano inevitabilmente certi programmi.<ref>Amy-Jill Levine, Kwok Pui-Lan, Musimbi Kanyoro, Adele Reinhartz, Hisako Kinukawa, Elaine Wainwright, "Roundtable Discussion: Anti-Judaism and Postcolonial Biblical Interpretation", in ''Journal of Feminist Studies in Religion'' 20, 1, 2004, pp. 91-132.</ref> Anche l'interesse recente per il multiculturalismo dovrebbe almeno aver intaccato gli stereotipi negativi di particolari pratiche ebraiche, se non proprio incoraggiatone il rispetto. Ma purtroppo ciò che dovrebbe essere accaduto, non è accaduto.<ref name="Multi"/>
 
Qui ora la nostra discussione passa dagli studi biblici alla [[w:teologia della liberazione|teologia della liberazione]] e all'interpretazione moderna delle nuove correnti, riscontrando che l'istruzione cristiana in senso lato è tuttora segnata dall'antiebraismo. Ma in tali contesti, la cattiva ricerca si è trasformata in un malessere particolarmente pericoloso. I commenti negativi sugli ebrei e sull'Ebraismo diventano un mezzo per dimostrare come Gesù sia solidale coi poveri, con le donne, con la popolazione palestinese e con qualsiasi altro gruppo oppresso dall'"Occidente". I fini di tali interpretazioni sono lodevoli; i mezzi sono deplorevoli.<ref name="Multi"/>
 
==Teologia della liberazione==
La "teologia della liberazione" è la rubrica sotto cui le ''persone'', riflettendo su esperienze (usualmente ''personali'') di malvagità sistematica — razzismo, colonialismo, povertà, e l'onnipresente moltitudine di peccati — si rivolgono alle risorse delle proprie tradizioni religiose per cercare parole di conforto, di speranza e di realizzazione di cambiamento. Nella sua forma cristiana, la teologia della liberazione fa appello a Gesù come colui che predica le buona novella ai poveri e proclama la liberazione degli oppressi. Cominciando dal presupposto che Gesù redime dall'oppressione, i teologi della liberazione si rivolgono a due domande impellenti: "Redimere come?" e "Redimere da cosa?" Le risposte si riscontrano nell'area sociale: Gesù redime dall'oppressione politica ed economica, sessuale e razziale, sfidando qualsiasi forza che reprima l'integrità umana. Tutto bene finora.
 
Ma poi arrivano i particolari. Gesù deve redimere da qualcosa di ''tangibile''; la teologia deve avere una ricompensa pratica. Non è sufficiente discutere come Gesù redima dal "peccato" e dalla "morte" mentre dei bambini muoiono di fame e non c'è acqua potabile o accesso a cure mediche. Pertanto, il teologo della liberazione guarda la redenzione in termini pratici, ed il fulcro si concentra non tanto su sacramenti e soteriologia, ma su impero ed economia.<ref name="Multi"/>
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==World Council of Churches==