Le religioni della Mesopotamia/La letteratura religiosa in Mesopotamia/La Teodicea babilonese: differenze tra le versioni

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Con il titolo moderno di "Teodicea babilonese" si indica, a partire da Wilfred G. Lambert che lo ha pubblicato nel 1960 con la Oxford University<ref>In Wilfred G. Lambert ''Babylonian Wisdom Literature'', 1960, Oxford, Oxford University Press.</ref>, un testo redatto in lingua accadica rinvenuto incompleto in una dozzina di tavole e frammenti nella biblioteca reale del palazzo del re Assurbanipal (Aššur-bāni-apli) a Ninive, capitale dell'impero assiro; e in due frammenti recuperati a Sippar. Lambert ritiene di datarlo intorno all' XI secolo a.C.
 
Il testo è in XXVII strofe composte di undici versi ognuna, raggruppati in cinque distici e un verso soprannumerario in posizione libera.

I versi del poema seguono la tecnica dell'acrostico:, i versi di ogni strofa iniziano infatti con la stessa sillaba finendo per costituire una frase di ventisette sillabe che si può ricostruire anche per le strofe mancanti:
 
''a-na-ku sa-ag-gi-il-ki-[i-na-am-u]b-bi-ib-ma-aš-ma-šu ka-ri-bu ša i-li ú šar-ri''<br>