Biografie cristologiche/Da setta ebraica a chiesa dei Gentili: differenze tra le versioni

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==Separati ma uguali==
Circoncidere o non circoncidere; osservare il kasherut o mangiare maiale e gamberetti; avere una sola chiesa sia per ebrei che per gentili o tenere tavole separate... La chiesa lottava per stare in vita. Affinché il movimento sopravvivesse fino al ritorno di Gesù bisognafabisognava fare qualcosa. Giacomo, fratello di Gesù, chiamato anche "Giacomo il Giusto", fu quello che prese la decisione.<ref name="Halvor">Halvor Moxnes, ''Putting Jesus in His Place: A Radical Vision of Household and Kingdom'', Westminster John Knox, 2003, pp. 55-70 e segg.</ref>
 
Non esiste evidenza valida che Giacomo seguisse Gesù prima della croce. Nei Vangeli Sinottici (Matteo, Marco e Luca, così chiamati perché "vedono insieme" narrando basilarmente la stessa storia con le stesse parole e nello stesso ordine), Gesù respinge la sua famiglia natale, sua "madre e fratelli e sorelle" a favore di "coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica" (Mt 12:46-50; Mc 3:32-34; Lc 8:19-21).<ref name="Halvor"/> Il Vangelo di Giovanni afferma senza equivoci: "Neppure i suoi fratelli infatti credevano in lui" (7:5)! Il ''[[w:Vangelo degli Ebrei|Vangelo degli Ebrei]]'' non canonico (come descritto dai padri della chiesa Origene [185-254] e Girolamo [340-420 ca.]) afferma però che Giacomo era presente all'[[w:Ultima Cena|Ultima Cena]]: "Giacomo aveva giurato che non avrebbe mangiato pane dall'ora in cui aveva bevuto la coppa del Signore fino a che l'avrebbe rivisto risorto da coloro che dormono. E poco dopo il Signore disse: «Portate un tavolo e del pane!» E viene aggiunto immediatamente: Egli prese il pane, lo benedì e lo spezzò e lo diede a Giacomo il Giusto dicendogli: «Fratello mio, mangia il tuo pane, poiché il Figlio dell'Uomo è risorto da coloro che dormono.»" Questo brano sembra essere creato ad effetto divulgativo per spiegare come Giacomo emergesse architetto principale del primo movimento cristiano.<ref name="Halvor"/>
 
Paolo riporta la tradizione, che poi diventò credo confessionale, che Gesù risorto apparve a Giacomo:
{{q|Vi ho trasmesso dunque [alla chiesa corinzia], anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici. In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto.|1 Cor 15:3-8}}
 
L'apparizione a Giacomo legittima il suo ruolo nella direzione della chiesa, proprio come l'esperienza di Paolo sulla via di Damasco sanziona la validità del suo vangelo. Insieme alle sue connessioni famigliari e l'affermazione di un'apparizione del risorto, diversi altri fattori facilitarono il predominio di Giacomo nella chiesa di Gerusalemme. L'imprigionamento di Paolo associato con le sue frequenti assenze da Gerusalemme potevano aver creato un vuoto nella guida del gruppo. La sua volatilità poteva inoltre aver provocato la ricerca di una guida più affidabile e solida. Giacomo non solo aveva i contatti ma anche la consistenza e la devozione. La sua ben nota fedeltà alle Leggi di Mosè e la sua forte affiliazione al Tempio aumentava la sua reputazione sia tra gli ebrei che seguivano Gesù e sia tra coloro che non lo seguivano. Pratico e devoto, Giacomo cercò una soluzione alla questione gentile. Il suo primo tentativo, e fallimento, fu la ratifica di una missione a due parti: Pietro avrebbe evangelizzato gli ebrei, e Paolo i gentili. Secondo Galati 2:9, "Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne [della chiesa]", riconobbero che paolo ed il suo collega Barnaba sarebbero andati dai gentili, mentre essi si sarebbero occupati dei "circoncisi". Occasionalmente ci fu un accavallamento, come quando Pietro convertì il centurione Cornelio e la sua famiglia (Atti 10) e quando Paolo ebbe successo con alcuni ebrei della diaspora. Come nota Paolo in 1 Corinzi: "Mi sono fatto Giudeo con i Giudei, per guadagnare i Giudei; con coloro che sono sotto la legge sono diventato come uno che è sotto la legge, pur non essendo sotto la legge, allo scopo di guadagnare coloro che sono sotto la legge" (9:20). Tuttavia, quando le comunità si mischiarono, la ripartizione non fu più chiara. I cristiani gentili, almeno nel sistema di Paolo, non necessitavano circoncisione, regole alimentari ebraiche, specifica osservanza dello Shabbat, e così via. I cristiani ebrei però cercavano di seguire la Via come ebrei, con tutte le pratiche che avevano sempre distinto la loro comunità da quelle dei loro vicini pagani. Il centro non reggeva.<ref name="Halvor"/>
 
==Il vangelo paolino==