Le religioni della Mesopotamia/Ziqqurat: differenze tra le versioni

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Anche il percorso di ascensione della ''ziqqurat'' da parte degli uomini possiede un significato preciso:
{{q|Le regioni superiori sono sature di forze sacre. Tutto quel che più si avvicina al cielo, partecipa con intensità variabile alla trascendenza. L'‘altitudine’, il ‘superiore’, sono assimilati al trascendente, al sovrumano. Ogni ‘ascensione’ è una rottura di livello, un passaggio nell'oltretomba, un superamento dello spazio profano e della condizione umana. Inutile aggiungere che il sacro dell'‘altitudine’ è convalidato dal sacro delle regioni atmosferiche superiori e, quindi, dal sacro del Cielo. Il Monte, il Tempio, la Città, eccetera sono consacrati perché investiti del prestigio del ‘centro’, cioè, in origine, perché assimilati alla cima più alta dell'Universo e al punto d'incontro fra Cielo e Terra. Ne consegue che la consacrazione mediante rituali di ascensione o scalata di monti, o salita di scale, è valida perché inserisce chi la pratica in una regione superiore celeste. La ricchezza e la varietà del simbolismo dell'‘ascensione’ sono caotiche soltanto in apparenza; considerati nel loro insieme, tutti questi riti e simboli si spiegano col sacro dell'‘altitudine’, cioè del celeste. Trascendere la condizione umana, in quanto si penetra in una zona sacra (tempio, altare) per mezzo della consacrazione rituale o della morte, si esprime concretamente con un ‘passaggio’, una ‘salita’, un'‘ascensione’.|Mircea Eliade, ''Trattato di storia delle religioni''. Torino, Boringhieri, pp. 113-114}}
 
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[[Categoria:Le religioni della Mesopotamia]]