Biografie cristologiche/Premessa: differenze tra le versioni

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Tutto questo materiale biasimevole si origina in gran parte dal fatto che ebrei e cristiani sono disinformati sia della propria storia e sia della storia dell'altro. Il livello di analfabetismo religioso è impressionante. Ebrei e cristiani condividono una storia comune (non sempre piacevole), come due rinomati studiosi — James Carroll e David Klinghoffer — rendono abbondantemente palese nei rispettivi libri di recente pubblicazione.<ref name="Carroll"/> Tuttavia, storia comune non è la stessa cosa di conoscenza comune, e purtroppo l'ignoranza che ebrei e cristiani hanno gli uni degli altri e viceversa, produce risultati infelici.
 
==Cultura e tradizione==
Un notevole numero di cristiani vedono Gesù in opposizione all'Ebraismo piuttosto che suo membro. Vedono l'Ebraismo come una religione di legge in opposizione alla religione di grazia proposta da Gesù; credono che gli ebrei seguano i comandamenti per ottenere un posto in paradiso; affermano che gli ebrei hanno rifiutato Gesù perché proclamava pace e amore invece di violenza contro gli invasori romani. I cristiani conoscono ancor di meno il lascito dell'Ebraismo dopo l'epoca di Gesù. Si pensa inoltre che tutti gli ebrei seguano strettamente ogni singola lettera della Torah (il [[w:Pentateuco|Pentateuco]], primi 5 libri della Bibbia), e molti cristiani si meravigliano quando vien loro detto che molti ebrei non conoscono la lingua ebraica, non seguono la dieta [[w:kosher|kosher]] né le leggi di purezza famigliare, come bagnarsi nella vasca ''[[w:Mikveh|mikveh]]''. Alcuni cristiani, e persino qualche ebreo, si sorprendono a sentire che l'Ebraismo ha una lunga e robusta tradizione non solo del [[w:mondo a venire|mondo a venire]], ma anche della [[w:risurrezione dei morti|risurrezione dei morti]]. Pochi cristiani hanno mai sentito menzionare il grande rabbino [[w:Hillel|Hillel]], o [[w:Rabbi Akiva|Rabbi Akiva]] e [[w:Yehudah HaNasi|Rabbi Yehudah HaNasi]], per non parlare poi di [[w:Rashi|Rashi]], di [[w:Guida maimonidea|Maimonide]] e del [[w:Baal Shem Tov|Baal Shem Tov]]. Che anche molti ebrei non riconoscano questi nomi rende le cose ancor più deprimenti, poiché quegli ebrei che non conoscono Yehudah HaNasi, noto anche come [[w:Giuda il Principe|Giuda il Principe]] (responsabile della codificazione della [[w:Mishnah|Mishnah]], uno dei primi grandi libri della Legge ebraica, ca. 200 [[w:e.v.|e.v.]]) hanno sicuramente sentito parlare della Vergine Maria, di Sant'Agostino e di Martin Lutero.<ref name="Carroll"/><ref name="Boyarin"/>
 
Se vogliamo fare del sarcasmo, numerosi cristiani pensano che tutti gli ebrei siano brillanti e ricchi (magari!); che tutti gli ebrei siano contro la costituzione di uno stato palestinese, dato che Dio ha dato la Terra di Israele agli avi israeliti (errato: convinzioni ebraiche sul Medioriente variano dall'idea di [[w:Eretz Israel|Eretz Israel]] all'idea di una soluzione a due stati, e addirittura al fatto che non dovrebbe esserci uno stato ebraico fino all'arrivo del Messiah); e che tutte le madri ebree sono dominatrici, nevrotiche e superprotettive (bisognerebbe chiederlo a Woody Allen). Tuttavia, questo livello di ignoranza non sorprende, poiché scarsi sono quei meccanismi che permettono a cristiani di venire informati appropriatamente riguardo a ebrei ed Ebraismo. Nonostante gli sforzi del [[w:Concilio Vaticano II|Concilio Vaticano II]] e un continuo flusso di documenti prodotti dalla Chiesa cattolica e da svariate chiese protestanti, l'insegnamento cristiano dal pulpito continua a presentare un quadro negativo dell'Ebraismo al fedele, e letture selettive del Nuovo Testamento confermano tali impressioni negative.<ref name="Carroll"/>
 
La cultura popolare esaspera il problema. Gli elementi principali dell'"Ebraismo" messi a fuoco dalla prospettiva cristiana sono la [[w:Shoah|Shoah (l'Olocausto)]], che è primariamente un problema razziale piuttosto che religioso (per i nazisti, un ebreo convertito al Cristianesimo rimaneva tanto ebreo quanto un rabbino), e lo Stato d'Israele, che sebbene formalmente uno stato "ebraico", è sostanzialmente una cultura secolare. Pertanto, i cristiani del mondo formano la propria impressione dominante di ebrei ed Ebraismo combinando letture selettive delle Scritture con ''[[w:Fiddler on the Roof|Fiddler on the Roof]]'', la politica corrente di Israele, e qualche episodio di ''[[w:South Park|South Park]]''. Quanto all'Ebraismo nel senso più stretto — le pratiche, osservanze, liturgie, festività, storia dell'interpretazione biblica — nella maggior parte è sconosciuto o ignorato.<ref name="Amy"/>
==Tradizione==
 
Le cose non stanno meglio nel campo ebraico, poiché l'ignoranza occupa entrambi i campi. Proprio come alcuni cristiani distorgono l'Ebraismo vedendolo come tradizione di leggi senza grazia, così alcuni ebrei distorgono il Cristianesimo vedendolo come una tradizione di fede senza azione. Sia l'Ebraismo che il Cristianesimo sarebbero certamente d'accordo con l'insistenza della Lettera di Giacomo che "la fede senza le opere è morta" (2:26). Altri reputano i cristiani politeisti, dato che la chiesa proclama un Padre, un Figlio e lo Spirito Santo, sebbene i cristiani stessi siano alquanto espliciti nell'affermare di essere monoteisti. Quando l'argomento si volge verso la storia cristiana postbiblica, la maggioranza degli ebrei conoscono le grandi figure e gli eventi importanti del Cristianesimo, sebbene la conoscenza sia selettiva. Personaggi familiari includono [[w:Tomás de Torquemada|Torquemada]] dell'[[w:Inquisizione spagnola|Inquisizione Spagnola]] e [[w:Martin Lutero|Martin Lutero]] della [[w:Riforma protestante|Riforma protestante]]. Il primo convinse la [[w:Isabella di Castiglia|Regina Isabella]] e suo marito, [[w:Ferdinando II d'Aragona|Re Ferdinando]], ad [[w:Decreto dell'Alhambra|espellere tutti gli ebrei (e mussulmani) dalla Spagna nel 1492]] — Colombo non fu quindi l'unico a partire in quell'anno. Il secondo, Lutero, lo si ricorda per il suo trattato del 1543 ''"Degli ebrei e delle loro menzogne"'', che inizia citando i testi evangelici:
{{...}}
{{q|Egli [Gesù] non li chiamò figli di Abramo, ma una "razza di vipere" (Matt. 3:7). O, ciò era troppo insultante per il sangue nobile e la razza di Israele, che dichiararono "Ha un demonio" (Matt. 11:18). Nostro Signore li chiama una "razza di vipere"; inoltre in Giovanni 8 dichiara: "Se siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo... Voi avete per padre il diavolo" (Gv. 8:39,44). Era per loro intollerabile sentire che non erano figli di Abramo ma del demonio, né riescono a sopportarlo oggi.|''Degli ebrei e delle loro menzogne'', Incipit}}
 
Continua poi esortando che "questi stolti veramente stupidi" che "mentono e blasfemano così mostruosamente" dovrebbero essere tutti distrutti e fornisce i seguenti consigli:
{{q|[Le misure da adottare] Io voglio dare il mio sincero consiglio.<br/>
In primo luogo bisogna dare fuoco alle loro sinagoghe o scuole; e ciò che non vuole bruciare deve essere ricoperto di terra e sepolto, in modo che nessuno possa mai più vederne un sasso o un resto. E questo lo si deve fare in onore di nostro Signore e della Cristianità, in modo che Dio veda che noi siamo cristiani e che non abbiamo tollerato nè permesso – consapevolmente – queste palesi menzogne, maledizioni e ingiurie verso Suo figlio e i Suoi cristiani. Perchè ciò che noi fino a ora abbiamo tollerato per ignoranza (io stesso non ne ero a conoscenza) ci verrà perdonato da Dio. Ma se noi, ora che sappiamo, dovessimo proteggere e difendere per gli ebrei una casa siffatta, nella quale essi – proprio sotto il nostro naso – mentono, ingiuriano, maledicono, coprono di sputi e di disprezzo Cristo e noi (come sopra abbiamo sentito), ebbene, sarebbe come se lo facessimo noi stessi, e molto peggio, come ben sappiamo. [...]<br/>
Secondo: bisogna allo stesso modo distruggere e smantellare anche le loro case, perché essi vi praticano le stesse cose che fanno nelle loro sinagoghe. Perciò li si metta sotto una tettoia o una stalla, come gli zingari, perché sappiano che non sono signori nel nostro Paese, come invece si vantano di essere, ma sono in esilio e prigionieri, come essi dicono incessantemente davanti a Dio strillando e lamentandosi di noi.<br/>
Terzo: bisogna portare via a loro tutti i libri di preghiere e i testi talmudici, nei quali vengono insegnate siffatte idolatrie, menzogne, maledizioni e bestemmie.<br/>
Quarto: bisogna proibire ai loro rabbini – pena la morte – di continuare a insegnare, perchè essi hanno perduto il diritto di esercitare questo ufficio, in quanto tengono prigionieri i poveri ebrei per mezzo del passo di Mosè, al XVII capitolo del Deuteronomio, nel quale egli ordina a quelli di obbedire ai loro maestri, pena la perdita del corpo e dell’anima.|''ibid''<ref>[http://giacintobutindaro.org/2011/05/20/martin-lutero-e-gli-ebrei/ "Martin Lutero e gli Ebrei"], testi da Martin Lutero, ''Degli Ebrei e delle loro menzogne'', Einaudi, 2008, pagg. 188-189 e segg.</ref>}}
 
<ref>E. H. Erikson, ''Il giovane Lutero. Studio storico-psicoanalitico'', Roma, 1967; Thomas Kaufmann, ''Lutero'', trad. di M. Cupellaro, Bologna, 2007; Giorgio Tourn, ''I protestanti. Una rivoluzione'', Claudiana, Torino 1993.</ref>