Identità e letteratura nell'ebraismo del XX secolo/Un nuovo inizio: la letteratura israeliana: differenze tra le versioni

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I periodici promulganbo il programma, annuncia le dichiarazioni ideologiche e fornisce la piattaforma agli scrittori più giovani. Ma se ne possono giudicare veramente i talenti mediante i volumi pubblicati. '''[[w:Moshe Shamir|Moshe Shamir]]''' (1921–2004) per esempio, si affermò come esponente della narrativa ''sabra'' con tre romanzi, pubblicati tra il 1947 e il 1951, cioè precisamente durante quel periodo in cui Israele stava combattendo per la propria esistenza, emergendo come Stato indipendente, e impegnandosi ad integrare un'immigrazione ebraica massiccia proveniente da tutto il mondo. L'autore aveva già annunciato il suo programma per la letteratura isrealiana: doveva rispecchiare la rivoluzione che stava avvenendo nella vita pubblica, piuttosto che la necessità di essere innovativi nella tecnica stilistica. Shamir non è innovativo, e ha prodotto tre narrazioni molto tradizionali con un eroe al centro di ognuna, una trama forte di eventi esterni, ed una moralità articolata che riflette gli assetti prevalenti nel paese. L'eroe dei romanzi di Shamir è un tipo di ''sabra'' che è diventato un cliché nel corso degli anni. Uri Cahana, in ''Hu Halakh Basadoth'' ("Camminò nei campi", 1947), è prestante, attraente, non troppo introspettivo, e si relaziona totalmente a situazioni locali in via di sviluppo, come l'agricoltura, le sicurezza e la propria maturità incombente. Crede nella responsabilità collettiva come "compagno" (titolo anche della rivista di Shamir). A differenza di suo padre Willy, che aveva scelto il kibbutz tra varie alternative, Uri non ha opzioni. Si sviluppa nella situazione in cui è nato. Israele è un dato di fatto, il kibbutz pure, una morte prematura anche possibile. L'eroe tipico di Shamir muore giovane, in un senso di necessità e accettazione del proprio ruolo. Tutte queste cose sono date per scontate.<ref name="Shamir">Per testi e bibliografie di Moshe Shamir, cfr. [http://www.ithl.org.il/page_14662 "Moshe Shamir"], Institute for Translation of Hebrew Literature; [http://www.knesset.gov.il/mk/eng/mk_eng.asp?mk_individual_id_t=656 "Moshe Shamir"], Knesset, membri parlamentari; [http://www.jewishvirtuallibrary.org/jsource/biography/mshamir.html "Moshe Shamir"], Jewish Virtual Library.</ref>
 
''Bemo Yadaw'' ("Con le proprie mani", 1951) ha come protagonista suo fratello Elik, caduto nella [[w:Guerra arabo-israeliana del 1948|Guerra d'indipendenza]], e si apre con la frase "Elik nacque dal mare". Sebbene il contesto sia allegro, il sentimento è sincero e generalizzato. Il protagonista è nuovo in Israele, e tuttavia non ha radici altrove. Non ha più connessioni con la diaspora, con gli ebrei d'oltremare, con le loro lingue, la loro storia e i loro ambienti. Appartiene ad Israele, ma deve sopportare ostilità ed alienazione. I titoli dei romanzi di Shamir (e di altre giovani opere ebraiche contemporanee, di scrittori come Tammuz, Megged e Yizhar) sottolineano la natura fisica del corpo nel contesto del paesaggio israeliano. Elik viene dal mare, ama molto gli animali, le piante e anche i prodotti dell'ambiente in evoluzione. Così vicino è il ''sabra'' alla sua terra natia che ne diventa parte integrante. Il sentimento naturale diventa la sua ideologia. In ''Thahath Hashamsh'' ("Sotto il sole", 1950), il protagonista Aharon cerca di rapportarsi con l'amata Balfouria così come ha fatto con la sua terra. L'insistenza dell'autore nel descrivere l'ambiente dettagliatamente costituisce un'affermazione di possesso, di appartenenza. Anche la morte inevitabile sebbene prematura è un fatto molto fisico che accade "sotto il sole". In contrapposizione, (come per ''Hu Halakh Basadoth'') si trovano il tipo-sabra Willy, padre di Uri e la sua ragazza, Mika. Costoro non sono proprio "indigeni", per quanto in un certo senso siano più ammirevoli poiché hanno scelto di venire, di rimanere e di far parte del territorio locale.<ref name="Shamir"/>
''Bemo Yadaw'' ("Con le proprie mani", 1951) ha come protagonista suo fratello Elik, caduto nella [[w:Guerra arabo-israeliana del 1948|Guerra d'indipendenza]], e si apre con la frase "Elik nacque dal mare". Sebbene il contesto sia allegro, il sentimento è sincero e generalizzato.
 
==Galleria di autori israeliani==
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[[Categoria:Identità e letteratura nell'ebraismo del XX secolo|Un nuovo inizio: la letteratura israeliana]]