Guida maimonidea/Problemi e dottrine: differenze tra le versioni

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La '''''lettura scettica''''' considera la filosofia uno strumento critico, in grado di rivelare il fatto che il linguaggio, come un dipinto o una scultura, può fornire solo una rappresentazione limitata ed ingannevole di Dio. Ne consegue che nessuna conoscenza positiva di Dio può essere trasmessa tramite il linguaggio, e che per conservare l'unità pura e la trascendenza di Dio è richiesto il silenzio. La persona perplessa abbandona il linguaggio tradizionale e accettato di fede, comprendendo che qualsiasi tentativo di formulare affermazioni positive di fede su Dio trasformerebbero l'oggetto dell'adorazione in una divinità estranea e immaginaria. Il più alto grado di conoscenza di Dio viene espresso da un concetto scettico raffinato e ripulito da qualsiasi cosa che possa deturpare la sublimità divina, e riporta la persona perplessa nel mondo. Riesce a capire che anche il grande problema metafisico della creazione nel tempo in contrapposizione alla preesistenza eterna non è risolvibile. Tutto ciò che rimane è la rivelazione di Dio nel mondo, che riflette le azioni di generosità, giustizia e rettitudine. Il silenzio porta all'azione nel mondo, che è il percorso esclusivo e diretto per adottare le vie del Signore nella vita umana.<ref name="Hyman">Arthur Hyman, "Maimonides on Religious Language", in Joel L. Kraemer (cur.), ''Perspectives on Maimonides'', Littman Library, 1991, pp. 175-191.</ref>
 
La '''''lettura mistica''''' conferma che il ruolo della filosofia sia primariamente quello critico, poiché mette dei limiti a ciò che è possibile conoscere; tuttavia vede il percorso filosofico come un processo che sgombra la via all'illuminazione diretta e ad un'esperienza di Dio metalinguistica e metarazionale. Questa esperienza mistica avviene dopo che il conscio è svuotato da tutto il contenuto positivo, specialmente tramite la negazione del linguaggio. La lettura mistica, al contrario di quella scettica, crede in una cognizione diretta e in un'illuminazione non linguistica di Dio, che si possono ottenere solo dopo che il linguaggio ha raggiunto il suo limite finale. L'esperienza mistica non viene raggiunta mediante meccanismi estatici familiari nella storia del misticismo, come il movimento, gli esercizi respiratori, o la ripetizione automatica di sillabe fisse. Per liberare il proprio conscio in un modo che renda possibile l'illuminazione, uno deve intraprendere un difficile ed esaustivo processo di argomentazione filosofica precisa. La negazione filosofica di immagini false assicura che l'oggetto dell'esperienza non sia fruttodi un'immaginazione ingannevole, poiché avviene solo dopo che il proprio conscio è stato purificato, mediante la filosofia, da ogni ingannevole immagine positiva di Dio. La persona perplessa intraprende il suo cammino in uno stato di crisi esistenziale generata dal conflitto tra un sistema filosofico di convinzioni ed uno tradizionale. Nella lettura mistica, tuttavia, la persona non conclude il suo cammino, come nella lettura scettica, con un ritorno nel mondo dell'azione; lo fa piuttosto con un'esperienza metalinguistica diretta del sublime.<ref name="Hyman"/><ref name="Quest"/>
 
==Note==