Guida maimonidea/Filosofia e concetti: differenze tra le versioni

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{{q|Non pensare ad altro che a ciò e non ti far venire in mente le vane immaginazioni degli scrittori di incantesimi o quei nomi che potresti sentire da loro o che potresti trovare sui loro stupidi libri, nomi che loro si sono inventati, che non indicano assolutamente nessuna nozione, ma che costoro chiamano ''nomi'' e che pensano abbiano ''santità e purezza'' e facciano miracoli. Tutte queste sono storie non adatte all'ascolto dell'uomo perfetto, ancor meno al crederci.|''Guida'' I:61}}
 
Riserva la critica più dura a coloro che fanno uso magico dei ''sancta'' ebriciebraici:
{{q|Colui che mormora un incantesimo sopra una ferita, allo stesso tempo recitando un versetto della Torah, colui che recita un versetto sopra un bambino per salvarlo dalle paure, e colui che mette un rotolo [sacro] o i filatteri su un neonato per indurlo al sonno, non sono solo nella categoria degli stregoni e degli indovini, ma sono inclusi anche tra coloro che ripudiano la Torah; poiché usano le sue parole per curare il corpo mentre queste sono solo medicine per l'anima, come è detto: "Esse saranno vita per l'anima tua" (Prov. 3:22).|"Leggi sull'Idolatria", 11:12}}
 
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Molti credenti, alcuni anche pensatori importanti, sono dell'opinione che la fede si basi sul misterioso e sul soprannaturale. Perciò la credenza nella magia, stregoneria, esseri come i demoni e gli spiriti, è qualcosa di fermamente legato alla visione religiosa del mondo. Maimonide tuttavia sosteneva che tale visione del mondo aprisse la porta all'idolatria e alla manipolazione clericale delle masse, che non riuscivano a distinguere tra il possibile e l'impossibile. Dalla sua prospettiva quindi, la battaglia contro l'idolatria includeva il tentativo di estirpare un'intera visione del mondo in una maniera consistente con la sua propria interpretazione che il monoteismo fosse costruito sulla razionalità dell'ordine causale naturale, che riflette la saggezza del Creatore.<ref name="Zeev"/><ref name="Philosophy"/>
 
Nel Capitolo 11 di "Leggi sull'Idolatria", Maimonide tenta di spezzare l'antica connessione della magia con la fede in generale, con la quale sembra formare un ''continuum''. Come abbiamo modo di vedere oggigiorno, non c'è garanzia che questo sforzo eroico influisca sulla vita quotidiana delle masse di credenti. Più che trasformare sostanzialmente la ''halakhah'' in questa area, Maimonide ha lasciato una forte testimonianza del modo in cui una visione religiosa del mondo possa penetrare nel cuore dell'azione halakhica.<ref name="Philosophy"/>
 
==Messianismo e natura==