Guida maimonidea/Filosofia e concetti: differenze tra le versioni
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{{q|Man mano che passò il tempo, il Nome onorato e riverito di Dio fu dimenticato dagli esseri umani, svanì dalle loro labbra e dai loro cuori, e non fu più conosciuto. Tutta la gente comune e le donne ed i bambini conoscevano solo la figura di legno e pietra e l'edificio del tempio in cui, dalla loro infanzia, erano stati ammaestrati a prostarsi davanti alla figura, adorarla e giurare in suo nome. Anche gli uomini saggi, quali i sacerdoti e uomini di pari rango, si immaginavano che non esistesse altro dio se non le stelle e le sfere, in base alle quali queste figure erano state prodotte... Il mondo si muoveva in tale modo finché nacque quel Pilastro del Mondo, il patriarca Abramo.|"Leggi sull'Idolatria", 1:2}}
Le masse persero tutto il senso del sublime. Si immersero in un mondo dedito
Da quel punto in poi, Abramo diventa una figura socratica sovversiva, un serio fastidio politico per la forza dei suoi argomenti: "Avendo ottenuto tale conoscenza, iniziò a contestare gli abitanti di Ur dei Caldei, dibattendo con loro e dicendo loro, 'Il percorso che state seguendo non è la via della verità'... Quando prevalse su di loro coi suoi argomenti, il re (della nazione) cercò di ucciderlo. Fu salvato miracolosamente ed emigrò a Haran" ("Leggi sull'Idolatria", 1:3). Il racconto di Maimonide naturalmente rielabora vari abbellimenti midrashici della storia biblica. Allude brevemente, senza fornire particolari, alla storia di Abramo gettato in una fornace e salvato miracolosamente, dicendo soltanto che "fu salvato miracolosamente". La storia si concentra sul percorso filosofico di Abramo verso la fede e sull'immagine di Abramo come filosofo iconoclasta che diventa una minaccia politica.<ref name="Profeta"/>
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Dopo aver lasciato Ur, secondo il racconto di Maimonide, Abramo divenne il fondatore di una scuola ed insegnante al pubblico:
{{q|Iniziò allora a proclamare a tutto il mondo con grande forza e ad istruire il popolo che l'intero universo aveva solo un Creatore e che solo Lui era giusto adorare. Andò di città in città e da regno a regno, chiamando e radunando insieme tutti gli abitanti finché arrivò nella terra di Canaan. Anche lì proclamò il suo messaggio, come è detto: "E lì invocò il nome del Signore, Dio dell'eternità" (Gen. 21:33). Quando il popolo gli si radunò attorno e gli domandò spiegazioni sulle sue affermazioni, egli istruì ciascuno al meglio delle proprie capacità fino a condurlo alla verità, e così migliaia e decine di migliaia si unirono a lui. Queste sono le
Abramo diffuse il monoteismo mediante l'istruzione e la persuasione, radunando megliaia e miriadi di discepoli, andando di città in città finché giunse a Canaan. Ciò che però manaca in questo resoconto è
L'omissione da parte di Maimonide della rivelazione come uno dei fattori principali che provocarono lo spostamento di Abramo verso Canaan e l'unicità del resoconto rivelano qualcosa di ancor più profondo. La storia biblica suggerisce un quadro della vita del credente interamente differente da quella illustrata da maimonide. Secondo il significato
Maimonide, come si è visto, rifiuta completamente tale interpretazione della storia e prende una posizione alquanto rimossa dall'idea che più grande è l'assurdità e più grande è la fede. Per lui, la fede non è una forza cieca, che opera al contrario di ciò che ha senso. L'idolatria ha la sua origine nell'errore, nell;operato della facoltà immaginativa incontrollata dalla ragione. Il monoteismo, al contrario, si basa sull'abilità di pensare ed il coraggio di perseverare nell'affermazione della verità di fronte a minacce politiche circostanti. La filosofia, invece di essere nemica della fede, è in realtà uno stimolo. È apparsa sulla scena della storia con l'avvento del monoteismo, nella figura di Abramo, dopo generazioni immerse nell'idolatria.<ref name="Profeta"/><ref name="Philosophy"/>
Nella storia biblica, Abramo appare come fondatore di una famiglia, che trasmette la benedizione di Dio alla prorpia discendenza. Il ricorrente conflitto sull'eredità di tale benedizione è l'asse su cui poggiano le storie di Genesi: l'erede è Ismaele o Isacco? Giacobbe o Esaù? Maimonide tuttavia vede Abramo non come fondatore di una famiglia che tramanda la benedizione divina ai suoi discendenti, ma come l'iniziatore di un vasto movimento i cui membri sono tutti considerati parte del suo casato: "...migliaia e decine di migliaia si unirono a lui. Queste sono le
==Magia e idolatria==
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