Guida maimonidea/Filosofia e concetti: differenze tra le versioni

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{{q|È uno dei principi basilari della religione che Dio causi agli uomini di profetizzare. Ma lo spirito della profezia si posa solo sull'uomo saggio che si distingue per grande saggezza e forte carattere morale, le cui passioni non lo sopraffanno mai in nessuna cosa, ma che ha sempre le proprie passioni sotto controllo grazie alla sua facoltà razionale, e possiede una mente ampia e tranquilla. Quando uno, abbondantemente in possesso di queste qualità e sano fisicamente, entra il "[[w:Pardes|Pardes]]" e pondera continuamente quei grandi temi astrusi — avere la giusta mente capace di comprenderli ed afferrarli; santificarsi, ritirarsi dalle vie dell'uomo ordinario che cammina nelle oscurità dei tempi, addestrarsi zelantemente a non avere nemmeno un pensiero per le vanità dell'epoca ed i suoi intrighi, ma tenere la propria mente libera, concentrata su cose più elevate come se fosse avvinto al Trono Celeste, per comprendere le forme pure e sante e contemplare la saggezza di Dio riflessa nelle Sue creature, dalla prima forma fino al centro della Terra, perciò imparando a comprendere la Sua grandezza — su tale uomo scenderà immediatamente lo Spirito Santo. E quando lo spirito si poserà su di lui, la sua anima si congiungerà agli angeli chiamati ''Ishim''. Verrà mutato in altro uomo e capirà di non essere più quello di prima, e sarà esaltato al di sopra di altri uomini saggi.|"Leggi sui Fondamenti della Torah"}}
 
La ''halakhah'' inizia con una frase che sembra collegarsi all'idea della volontà divina: prendendo l'iniziativa ed esercitando la Sua volontà, Dio "induce gli uomini a profetizzare". Tale interpretazione, coerente con l'impostazione biblica tradizionale, vede la concessione della profezia come una scelta intenzionale fatta da Dio; a volte, Dio impone la profezia persino a quel profeta che esita ad accettare la propria missione o cerca di sfuggirne.<ref name="Profeta">Howard Kreisel, ''Prophecy: The History of an Idea in Medieval Jewish Philosophy'', Dordrecht, 2001; David Bakan, ''Maimonides on Prophecy: A Commentary on Selected Chapters of the Guide of the Perplexed'', Northvale, 1991, ''passim''; David Blumenthal, "Maimonides’ Intellectualist Mysticism and the Superiority ofntheof the Prophecy of Moses", ''Studies in Medieval Culture'' 10, 1977, pp. 51-67, rist. ''Approaches to Judaism in Medieval Times'', David Blumenthal (cur.), pp. 27-51.</ref>
 
Tuttavia, man mano che la ''halakhahalakhah'' si sviluppa, diventa chiaro che Dio non ha un ruolo attivo e volitivo nella profezia. Il testo descrive il modo di vita del profeta e la sua perfezione personale. È libero dal dominio degli impulsi e la sua vita è dedita all'ideale della contemplazione della natura e della divinità. La sua separazione totale dalle follie del mondo e la devozione alla conoscenza di Dio apporta la profezia: "su tale uomo scenderà immediatamente lo Spirito Santo." La profezia non prende parte a miracoli che implichino una rivelazione della volontà divina nell'ambito della vita umana. È piuttosto il risultato causale di un certo modo di vita, che dà come risultato la discesa "immediata" dello Spirito Santo sul profeta. La profezia è l'ascesa del profeta al mondo divino, e non il messaggio della divinità ad un essere umano. La profezia così concepita può essere vista come il profeta che si sintonizza con successo su una frequenza che trasmette costantemente.<ref name="Profeta"/>
 
==Magia e idolatria==