Guida maimonidea/Mishneh Torah: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 7:
{{q|Ai giorni nostri, prevalgono gravi vicissitudini, e tutti sentono le pressioni dei tempi duri. La saggezza dei nostri uomini saggi è scomparsa; la conoscenza dei nostri uomini prudenti è nascosta. Pertanto i commentari dei ''Geonim'' e le loro compilazioni di leggi e responsi, che si curarono di rendere chiari, in tempi odierni sono diventati difficili da capire cosicché solo pochi individui li comprendono correttamente.|Introduzione alla ''Mishneh Torah''}}
 
Prima di scrivere la ''Mishneh Torah'', ci furono pochi tentativi da parte dei ''Geonim'' di raccogliere trattati halakhici che facilitassero l'orientamento e le decisioni nelle varie aree della ''halakhah''. Lo ''She`iltot'' di Rav Achai, ''Halakhot Pesukot'' attribuito a Yehudai Gaon, ''Halakhot Gedolot'' di Rabbi Shimeon Qayyara, ''Sefer ha-Shetarot'' di Sa`adya Gaon, e ''Sefer ha-Shevu`ot'' di Hai Gaon si annoverano tra tali compilazioni. A queste possiamo aggiungere il grande libro di [[w:Isaac Alfasi|Rabbi Isaac Alfasi]] che si attiene alla sequenza del Talmud. Questi libri furono una fonte di ispirazione per Maimonide, ma nessuno di essi conteneva tutta la ''halakhah'' e difettavano la grande profondità organizzativa e lo slancio strutturale che contrassegnano la ''Mishneh Torah'': "Sono stato preceduto da grandi saggi e studiosi che hanno compilato trattati e promulgato giudizi halakhici sia in ebraico che in arabo su materie rinomate. Ma promulgare giudizi rispetto all'intero Talmud e tutte le leggi della Torah — in questo, nessuno mi ha preceduto dopo il nostro santo Rabbino [cioè, [w:Giuda il Principe|R. Giuda il Principe]], compilatore della ''Mishnah''] ed i suoi santi colleghi" (''Iggerot'', pp. 440-441). La ''Mishneh Torah'' come testo vasto e conclusivo doveva assicurare la continuità della ''halakhah'' e liberarla una volta per tutte dalle vicissitudini incontrollate delle difficoltà storiche ed istituzionali.<ref name="Critic">[http://books.google.co.uk/books/about/Introduction_to_the_Code_of_Maimonides_M.html?id=GR2tIAAACAAJ&redir_esc=y Isadore Twersky, ''Introduction to the Code of Maimonides (Mishneh Torah)''], Yale University Press, 1980, ''passim'' & secondo voci; ''id.'', "The Beginning of Mishneh Torah Criticism", ''Biblical and Other Studies'', A. Altmann (cur.), Harvard University Press, 1963, pp. 161-182; Jacob Zussman, "Oral Torah Literary Speaking", ''Studies in Talmud'' 3, nr. 1, 2005, pp. 209-384 (in ebr.)</ref>
 
Oltre alla necessità di stabilizzare il campo della ''halakhah'', Maimonide menziona un altro scopo del libri: la creazione di un sistema di credenze normative che molto al di là del campo ristretto della ''halakhah'' come obbligo di comportamento reale. Insieme alla carenza di un codice giuridico onnicomprensivo, Maimonide cita anche il bisogno di "opinioni vere e chiare" quale motivazione per aver scritto la ''Mishneh Torah''. L'integrazione della legge e teologia nell'opera fu espressa ampiamente nel suo ''Saggio sulla Risurrezione'':
{{q|Ho agito nello stesso modo nella mia opera maggiore, che ho intitolato ''Mishneh Torah''... Ho anche elencato tutte le radici religiose e legali, il mio obiettievo essendo che coloro che sono chiamati discepoli dei sapienti, o ''Geonim'', o come volete chiamarli, costruiscono i loro dettagli legali su fondamenta giuridiche, cosicché la loro erudizione venga organizzata e la loro conoscenza strutturata sistematicamente. Desideravo avere tutto ciò stabilito in dogmi religiosi. Essi non potranno più gettarsi alle spalle la conoscenza di Dio, ma si sforzeranno al massimo delle loro forze per ottenere ciò che li perfezionerà e condurrà più vicini al loro creatore e non a quello che le masse immaginano sia la perfezione.|''Saggio sulla Risurrezione'', 213}}
 
La grande e geniale creazione letteraria fu quindi intesa ad iniziare una trasformazione totale della struttura della ''halakhah'' e produrre anche credenze religiose condivise e obbligatorie per tutto Israele.<ref name="Critic"/>
 
Il ruolo del libro, seguendo l'analisi dello studioso Isadore Twersky, viene ben rispecchiato dalle sue caratteristiche principali:
# La creazione di un testo unanime che elimini la controversia e l'incertezza nell'interpretare la ''halakhah''.
# L'organizzazione della ''halakhah'' in un testo suddiviso in materie concentrate ed organizzate che faciliti l'accesso ed il controllo.
# La composizione della ''Mishneh Torah'' nella lingua della ''Mishnah'' in un ebraico chiaro e forbito.
# La natura onnicomprensiva ed esauriente del testo che include tutti i livelli della ''halakhah'': quelli che sono praticati e quelli che non lo sono.<ref name="Critic"/>
 
Mediante queste qualità di compilazione Maimonide rese l'intera ''halakhah'' trasparente ed accessibile. Come affermò nella sua introduzione: "cosicché tutte le regole siano accessibili ai giovani ed ai vecchi, sia che riguardino i precetti pentateuci o le istituzioni stabilite dai saggi e dai profeti." Come specificato, l'enfasi è posta su "accessibili": ciò che prima era stato celato ed intricato era ora reso brillante e lucido, anche ai novizi non abituati alla letteratura complessa che stava alla base di questi giudizi. L'aggettivo "accessibili" è preceduto dal termine non meno importante "tutte le regole", che caratterizza il trattato come esauriente ed accessibile. Ma Maimonide non si ferma a questa caratterizzazione del suo trattato come un importante prova di chiarezza e onnicomprensività; egli aggiunge la più audace e presuntuosa dichiarazione mai scritta da un halakhista su se stesso: "...in modo che nessun'altra opera sia necessaria per comprendere una qualsiasi delle leggi di Israele... la persona che prima legge la Legge Scritta e poi questa compilazione saprà da essa l'interezza della Legge Orale, senza dover consultare nessun altro libro tra loro" (''Ibid.''). Quale che sia il significato preciso di questo passo — che verrà meglio considerato più sotto — si possono immaginare facilmente le reazioni che suscitò insieme alle forti speranze che ne derivarono.<ref name="Halbertal4"/>
 
;Cos'è la ''Mishneh Torah''?
Sotto questa trasparenza, tuttavia, si riscontra un'ambiguità intensa che gravita sulla natura della ''Mishneh Torah'' stessa come trattato e sul concetto di autorità che la sottende. Ogni riga dell'opera è veramente un modello spettacolare di chiarezza, ma l'opera nel suo complesso è affetta, sin dall'inizio, da una profonda ambivalenza che permette varie e rimarchevoli interpretazioni della sua natura. La meravigliosa trasparenza del contenuto del trattato istiga la premessa che una qualsiasi mancanza di chiarezza riguardo al suo carattere non è fortuita, né semplice mancanza di abilità espressiva o linearità analitica. Al contrario, l'autore stesso ha sollevato una cortina di fumo, conferendo al carattere della sua opera un'impressione di questione aperta. Come si cercherà di dimostrare, questa densa nube è il risultato intenzionale delle formulazioni ambigue di Maimonide nell'introduzione alla ''Mishneh Torah'' e nelle sue affermazioni contraddittorie espresse in varie lettere dove commenta la natura del trattato. Di primo acchito, la domanda "Cos'è la ''Mishneh Torah''?" ha una risposta semplice: è uno sforzo per creare un codice halakhico onnicomprensivo. Ma il termine "codice" di per se stesso è vago, dando un'ampia serie di significati. La chiave dei vari significati dell'opera e delle ragioni per l'ambiguità dei significati sta in un'attenta lettura dell'introduzione maimonidea al proprio trattato.<ref name="Halbertal4"/>
 
Una lettura attenta dell'introduzione alla ''Mishneh Torah'' solleva due interpretazioni radicalmente differenti dell'opera. La prima e più moderata opzione vede la ''Mishneh Torah'' come rappresentazione della ''halakhah''; la seconda e più radicale opzione la vede come ''halakhah'' stessa. Il chiarimento di queste due opzioni e le sue implicazioni in merito alla natura della ''Mishneh Torah'' sarà delineato nelle pagine che seguono. Tuttavia, prima di iniziare la discussione, è bene esaminare una questione preliminare: perché Maimonide si preoccupò di descrivere la storia della ''halakhah'' in mdod così esteso e particolareggiato nella propria introduzione, e cosa possiamo apprendere da tale descrizione riguardo al posto e ruolo della ''Mishneh Torah''? Chiarire il ruolo della storia della ''halakhah'' nell'introduzione contribuirà molto a far capire il concetto che Maimonide ha di se stesso nel contesto della storia della ''halakhah'', e servirà come base per esporre le differenti alternative del significato della ''Mishneh Torah''.<ref name="Halbertal4"/>
 
==''Mishnah, Mishneh'' e storia halakhica==
[[File:The Mishneh Torah of Maimonides; folio 12 Wellcome M0006560.jpg|thumb|Folio 12 della ''Mishneh Torah'', edizione in 20 volumi riccamente miniati, scritti a mano in ebraico da Solomon Ibn Zauk per Joseph Sen David Ibn Yahya e completata nel 1472]]
{{WIP|Monozigote}}
 
{{...}}
 
==Autorità e alternative==
{{WIP|Monozigote}}
{{...}}