Identità e letteratura nell'ebraismo del XX secolo/Ai bordi dell'Europa: la scena italiana: differenze tra le versioni

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I due romanzi ''L'amore coniugale'' (1949) e ''[[w:Il disprezzo|Il disprezzo]]'' (1954) trattano del rapporto tra arte e creatività. Nel primo, il narratore in prima persona ha trovato soddisfazione e contentezza nel suo matrimonio, nutrendo per la moglie una vera passione coniugale. Tuttavia, senza un qualche motivo materiale, egli aspira ad una creatività letteraria che vada oltre l'attività di critico, che svolge con competenza ed un certo successo. All'inizio è convinto di stare creando un capolavoro, ma poi si rende conto della propria irrealtà (cioè la mancanza di nessi tra la sua opera e la sua vita coniugale). Nonostante la sua mancanza di raffinatezza, la moglie gli fa capire i difetti della storia narrata nel suo romanzo: sebbene la trama si concentri su di lei, egli non la conosce abbastanza per poter rendere la storia convincente. Anche il secondo romanzo tratta dell'incapacità da parte del marito di capire sua moglie. Nuovamente, il matrimonio è felice agli inizi, ma poi si inasprisce a causa dei successi che l'uomo riscontra nella propria attività di sceneggiatore di film. Diventa dipendente del produttore Battista, che si è invaghito della moglie. Viene fatto un parallelo con l'Odissea nella storia che lo sceneggiatore sta scrivendo: forse dovrebbe reagire come l'eroe antico, che uccise i corteggiatori di Penelope. Il rapporto è segnato dall'ambiguità, anche dopo la disastrosa morte della moglie e le proprie allucinazioni di una riconciliazione: "L'ambiguità che ha avvelenato la nostra relazione nella vita, continuò anche dopo la sua morte." Vorrebbe ritrovarla con una "rinnovata serenità".<ref>Alberto Moravia, ''Il disprezzo'', Bompiani, 1954. Il romanzo è stato portato sul grande schermo da Jean-Luc Godard nel film omonimo del 1963 con Brigitte Bardot e Michel Piccoli.</ref>
 
[[File:Lollo+moravia la romana 1954.jpg|thumb|left|Alberto Moravia e Gina Lollobrigida, 1954]]
Ambiguità di motivo è alla base de ''[[w:Il conformista (romanzo)|Il conformista]]'' (1951). Qui l'autore disegna il ritratto di un sadico sin dall'infanzia che, a causa delle sue tendenze, inizialmente si sente un reietto, come uno troppo diverso. Ma queste tendenze possono essere imbrigliate nella volontà collettiva, con il resto del Fascismo. Così il suo sadismo viene reso non solo rispettabile, ma banale. Marcello aveva, da bambino, ucciso o creduto di uccidere un certo Live, prete spretato, poi autista, che gli aveva fatto degli approcci omosessuali. Ora però, come adulto in un contesto fascista, può uccidere rispettabilment. Dopotutto, ciò avviene in conformità col volere generale. Ama il "popolo" come astrazione, sebbene non possa sopportare il disordine confusionario dei singoli individui. Vuole essere assorbito nella totalità e anonimità del tutto. Ma l'apparente tranquillità e successo della sua carriera e vita sono scosse dall'intrusione del sentimento. Appena dopo essersi sposato, comincia a sentire un vero desiderio per la moglie del suo vecchio tutore, Quadri, uomo segnato alla morte. Come può ora capire le proprie azioni? "All'improvviso gli sembrava acutamente angosciante non sapere se stesse facendo le cose perché gli piacevano o perché si adattavano ai suoi piani." Da quel momento in poi, fino alla propria morte violenta, il dubbio lo ossessiona.<ref>Alberto Moravia, ''Il conformista'', Bompiani, 1951. Nel 1970, ne è stato tratto un film omonimo diretto da [[w:Bernardo Bertolucci|Bernardo Bertolucci]].</ref>
 
==Galleria degli autori==
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Luigi Silori, Walter Mauro, Giorgio Bassani, Roberto Bettega, Giuseppe Brunamontini (1974).jpg|Gli scrittori Luigi Silori (1° da sin.), Walter Mauro (2° da sin.), Giorgio Bassani (al centro), il calciatore Roberto Bettega, il critico Giuseppe Brunamontini. Roma, 1974
PrimoLevi.gif|Primo Levi
Leone Ginzburg plaque Pizzoli.JPG| Placca commemorativa di Leone Ginzburg presso la casa di Pizzoli, a L'Aquila, dove visse al confino
Carlo Ginzburg par Claude Truong-Ngoc mars 2013 (1).jpg|Carlo Ginzburg
Lollo+moravia la romana 1954.jpg|Alberto Moravia e Gina Lollobrigida, 1954
 
Carlolevi.jpg|Carlo Levi nel 1947
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==Note==
<references/>
 
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