Identità e letteratura nell'ebraismo del XX secolo/Ai bordi dell'Europa: la scena italiana: differenze tra le versioni

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[[File:Moravia & Morante.jpg|thumb|Alberto Moravia ed Elsa Morante a Capri negli anni '40]]
Tra gli scrittori italiani del XX secolo, '''Alberto Moravia''' (1907-1990) è forse il più famoso ed uno dei più prolifici della narrativa contemporanea.<ref>Alberto Moravia, pseudonimo di Alberto Pincherle (Roma, 28 novembre 1907 – Roma, 26 settembre 1990), è stato uno scrittore, giornalista, saggista, reporter di viaggio e drammaturgo italiano. Considerato uno dei più importanti romanzieri del XX secolo, ha esplorato nelle sue opere i temi della sessualità moderna, dell'alienazione sociale e dell'esistenzialismo. Salì alla ribalta nel 1929 con il romanzo ''Gli indifferenti'', e pubblicò nella sua lunga carriera più di trenta romanzi. I temi centrali dell'opera di Moravia sono l'aridità morale, l'ipocrisia della vita contemporanea e la sostanziale incapacità degli uomini di raggiungere la felicità nei modi tradizionali. La sua scrittura è rinomata per lo stile semplice e austero, caratterizzato dall'uso di un vocabolario comune inserito in una sintassi elegante ed elaborata. Cfr. <small>[http://www.fondoalbertomoravia.it/static/index.php?pagina=home ASSOCIAZIONE FONDO ALBERTO MORAVIA]</small> e [https://it.wikipedia.org/wiki/Alberto_Moravia Wikipedia, ''s.v.'' "Alberto Moravia"].</ref> A partire dagli anni '20, pubblicò una serie di racconti e romanzi, e continuò a scrivere fino alla sua morte. Si deve quindi fare una cerfnita selettiva della sua produzione, sottolineandone i temi principali, le preoccupazioni e le techniche di scrittura. Il filo delle suestorie è sempre molto vivace e teso: la tensione viene creata dal mistero della motivazione e dell'azione, e la differenza tra la motivazione apparente e l'azione trasparente. La motivazione è spiegata nella sua completezza dal narratore onnisciente, ma la trama può smentire le aspettative offerte.
 
La natura delle sue storie non è molto cambiata nel corso degli anni. Un'ambiguità di motivi appare già ne ''Gli indifferenti'' (1929): la trama si svolge tra una madre, Mariagrazia, la sua "amica" Lisa e la figlia di questa, Carla, e Leo, che grazie alla sua ricchezza e posizione sociale, ha un certo potere su tutte loro. La madre è la sua amante, ma Leo ora desidera evuole la figlia. Lisa è stata la sua amante molti anni prima, e ora cerca di sventare l'intento di Leo e le prospettive della famiglia. Carla vuole fuggire da una vita di dipendenza e dagli isterismi della madre, ed è quindi disposta ad accettare una sorta di offerta proveniente da Leo, ed ottenere quindi una "vita nuova". Suo fratello Michele, un debole, tenta di assumere la parte del protettore geloso e fa anche un tentativo piuttosto farsesco con Leo, interpretando fantasie campate in aria. Le ambiguità traspaiono nel riconoscimento delle intenzioni e ambizioni di ognuno: Michele evidenzia il dubbio generale rispetto al proprio caso; si preoccupa per la sua mancanza di sincerità. Pretende di sentire emozioni che non prova sinceramente. Leo potrebbe essere disposto a sposare Carla. Carla ha dei dubbi su questa nuova vita. Sua madre chiaramente vive in un mondo di fantasia totale. Lisa pretende amicizia, ma è rosa dalla gelosia. Il romanzo si conclude prima che avvenga una soluzione d'azione e un dipanamento di tutti i fili della trama.<ref name="Ceccatty">René de Ceccatty, ''Alberto Moravia'', Flammarion, 2010, ''s.v.'' e ''passim''.</ref>
 
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