Identità e letteratura nell'ebraismo del XX secolo/L'esperienza migratoria in America: differenze tra le versioni

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[[File:Prettyboy.JPG|thumb|Bambino ebreo con ''payot'' (boccoli)]]
L'opera più avvincente di questo genere letterario è senza dubbio ''Call it Sleep'' (1934, ''Chiamalo sonno''), il romanzo più importante di '''Henry Roth''' (1906-1995).<ref name="Roth">Henry Roth, ''Chiamalo sonno'', trad. di Mario Materassi, Lerici, Milano, 1964; Garzanti, Milano 1986 — citazioni e stralci dall'edizione originale inglese. ''Chiamalo sonno'' fu il primo libro di Henry Roth, originariamente pubblicato nel 1934. Diede una certa popolarità all'autore solo dopo la ripubblicazione e rivalutazione critica negli anni sessanta, in cui è stato applaudito da alcuni come un capolavoro trascurato dell'era della Grande depressione e come un romanzo classico di immigrazione. Chiamalo sonno fu dedicato dall'autore alla sua amante e musa del periodo, Eda Lou Walton. Dopo la pubblicazione del libro, Roth iniziò ed abbandonò un secondo romanzo e scrisse parecchie storie brevi. All'inizio degli anni quaranta abbandonò la scrittura e si mosse da New York al Maine e al Nuovo Messico. Successivamente lavorò anche come pompiere, operaio ed insegnante, prima di andare in pensione e stabilirsi in un campo caravan ad Albuquerque. Roth in un primo momento non accolse con favore il successo dovuto alla riscoperta di ''Chiamalo sonno'', preferendo mantenere la sua privacy. Tuttavia, presto cominciò a scrivere ancora, inizialmente storie brevi. All'età di 73 anni cominciò un'opera narrativa in sei volumi, intitolata ''Alla mercé di una brutale corrente'', due dei quali ebbero pubblicazione definitiva e completa poco prima della sua morte. Altri due volumi furono pubblicati postumi, mentre gli ultimi due manoscritti rimangono non pubblicati in Italia.<sup>[https://it.wikipedia.org/wiki/Henry_Roth ''Cfr. Wikipedia'']</sup></ref> È un libro insolito non solo per la sua potenza ma per il suo singolo punto narrativo centrale. Tutto vien visto, a parte il prologo che mette in contesto la figura principale, attraverso gli occhi di un bambino di sei-sette anni, David Schearl. Il vantaggio di tale prospettiva si ritrova nella percezione naturale delle sottigliezze delle relazioni, enfatizzate dalla sensibilità del bambino. Tuttavia, nonostante il resoconto sia filtrato tramite il bambino, il lettore per implicazione vien fatto consapevole di cose che solo un adulto può comprendere.<ref name="Lyons">Bonnie Lyons, ''Henry Roth, the man and his work'', New York: Cooper Square Publishers, 1976, ''passim''.</ref> David si dibatte tra significati al fine di dare un senso al proprio ambiente, ad un mondo strano ed ostile, ad un'America brutale, ad un padre prepotente, a bambini arroganti e presuntuosi, a cose di per se stesse intimidatorie. Sebbene la storia sia narrata in terza persona e David sia presentato come uno dei personaggi, tutti gli altri vengono visti in relazione a lui e di solito descritti nei termini di tale relazione — per esempio il padre di David, la madre di David, e così via.<ref name="Roth"/><ref name="Mario">''Rothiana: Henry Roth nella critica italiana'', a cura di Mario Materassi, con un inedito, Giuntina, Firenze 1985.</ref>
 
David è arrivato in America da piccolo (esattamente a che età è una delle questioni aperte che mettono in dubbio la sua paternità) e la storia viene poi ripresa diversi anni dopo. Poiché il neonato David non poteva certo avere un'accurata percezione del mondo esterno, l'impatto dell'immigrazione viene registrato dal di fuori. È portato da sua madre a riunirsi col padre (Albert) che si era già stabilito a New York. La madre esclama ironicamente: "Ah, questa è la 'Terra d'oro'!", dopo che al lettore viene descritto il passaggio dal "puzzo e afa della stiva al puzzo e afa dei casamenti newyorchesi". I rapporti David/madre/padre/locale sono immediatamente fissati. Il padre è totalmente ostile verso gli altri due membri della famiglia, specie per il fatto che sono appena arrivati. Del bambino dice: "È la causa di tutti i guai comunque".<ref name="Roth"/> L'ambiente di conseguenza è ostile a David, come per esempio lo è un rubinetto: "In piedi davanti al lavello della cucina e guardando i rubinetti scintillanti che luccicavano in distanza, ciascuno con un gocciolone d'acqua che pendeva, si gonfiava lentamente e cadeva, David si rese conto di nuovo che questo mondo era stato crerato senza pensare a lui."<ref name="Roth"/> Sebbene la visione sia presentata dalla prospettiva del bambino, il campo d'osservazione è reso verosimile: esiste un'unità di linguaggio. Il linguaggio implicito quando i genitori parlano tra di loro è lo yiddish, trasmesso in un inglese normativo e ricco. Ma quando gli immigrati parlano espressamente inglese (con estranei, o i bambini tra di loro), lo parlano in dialetto. Nessuno di loro si sente veramente a casa lì.<ref name="Rosen">[http://www.newyorker.com/archive/2005/08/01/050801crbo_books "Writer, Interrupted: The Resurrection of Henry Roth"] di Jonathan Rosen, su ''The New Yorker''</ref>
 
Il rapporto triangolato padre/madre/figlio riscontra il suo parallelo nel romanzo ''Sons and Lovers'' (1914, ''Figli e amanti'') di D. H. Lawrence,<ref>D.H. Lawrence, in it. ''Figli e amanti'', trad. Elena Grillo, Roma: Newton Compton, 1993.</ref> nell'ostilità del padre e la protettività della madre per il figlio. Il padre, ottuso e violento, si sente un estraneo e la madre sembra curarsi soltanto del figlio, sebbene si sottometta ai doveri di moglie. Il figlio è costretto a trovar rifugio dal terrore costante del mondo presso madre; il padre è un inetto fuori posto nel contesto urbano: "Quando esci di casa e cammini sulla terra nuda nei campi, sei lo stesso uomo che eri quando ti trovavi dentro casa; ma quando metti piede sull'asfalto, sei un altro. Senti che ti si cambia la faccia."<ref name="Roth"/> Ed è la faccia cambiata del padre che si vede a casa sua. Ognuno paventa la sua violenza e imprevedibilità. Tuttavia non è solo il padre che spaventa David. Gli altri bambini del quartiere sembrano sapere cose che sono fuori portata per David. La storpia Annie cerca di introdurre David al "male", cioè al sesso. Ogni cosa lo terrorizza: "Ma ella [la madre] non sapeva, come invece egli sapeva, che tutto il mondo poteva frantumarsi in migliaia di minuscoli pezzi, tutti ronzanti, stridenti, e nessuno li udiva e nessuno li vedeva, eccetto lui." Ora il mondo di David è frammentato. Il pericolo è ovunque — l'ospite Luter che viene spesso a casa loro e che David percepisce essere un suo rivale nelle attenzioni della madre; i poliziotti che non sembrano poterlo aiutare e ritrovare la strada di casa quando si perde; le strade stesse che, al di là della propria, sono sconosciute (non sa nemmeno il nome giusto della propria strada). "Tutto ciò che gli appare davanti lo spaventa."<ref name="Roth"/>
 
Il lettore si può basare solo sulle rappresentazioni mentali di David: tutti gli altri vengono registrati da e attraverso David, cosicché li si può osservare esclusivamente dall'esterno — come fa lui — attraverso le loro azioni ed i loro discorsi. La famiglia si sposta da Brownsville alla bassa East Side in modo che il padre possa essere più vicino al suo posto di lavoro come lattaio (dopo un incidente, era stato reso inabile a lavorare presso una tipografia). Questo quartiere è "un mondo nuovo e violento". Ma c'è anche un nuovo mediatore sotto forma della zia Bertha, la sorella di sua madre appena immigrata: estroversa, audace, sebbene non presentabile e con scarsa conoscenza dell'inglese, riesce a introdurre David in un ambiente al di là della famiglia. Bertha possiede informazioni segrete su sua madre e le sue relazioni con un certo "organista" del vecchio continente. Grazie a mal compresi frammenti di ricordi e confidenze, David capisce che sua madre aveva conosciuto tale organista molto intimamente, ma questi era già fidanzato e quindi per lei non disponibile (come anche non ebreo). L'aveva visto per l'ultima volta in un campo di grano (di significato speciale, dato che una delle poche cose che sua madre aveva comprato per l'appartamento di New York era un quadro di un campo di grano). Sei mesi dopo aveva incontrato Albert e l'aveva velocemente sposato. Anche qui sembra esserci un mistero, poiché il mondo pare proprio permeato da misteri — ed i misteri che riguardano sua madre sono particolarmente preoccupanti per David. Un altro mistero è Dio, sul quale David inizia ad imparare al ''cheder'' (scuola ebraica). Leggono la visione di Isaia, che raffigura il Signore seduto sul Suo trono,<ref>''Isaia'' 6:1-3: "Io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. Attorno a lui stavano dei serafini, ognuno aveva sei ali; con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. Proclamavano l'uno all'altro: «Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria»." (CEI)</ref> e David è fermamente deciso ad individuare questo formidabile fenomeno. Attraverso accenni enigmatici, impara ad associare Dio ad una luce molto potente, "più forte di quanto il giorno non lo sia della notte". Così David vede Dio nel riflesso della luce sull'acqua e, ancor più vividamente, gettando una spada di zinco sui binari del tram (che sono elettrificati nella barra centrale), quando "la luce, liberata, la luce terrificante eruttò dalle labbra di ferro." Il suo insegnante contesta tale visione di Dio, ma David rimane poco convinto da questa denigrazione.<ref name="Roth"/>
Il lettore si può basare solo sulle rappresentazioni mentali di David: tutti gli altri vengono registrati da e attraverso David, cosicché li si può osservare esclusivamente dall'esterno — come fa lui — attraverso le loro azioni ed i loro discorsi.
 
[[File:Why London Underground is nicknamed The Tube.jpg|thumb|Ferrovia con binari elettrificati: la corrente passa nella terza rotaia, quella mediana — da notare che è scoperta e non protetta. Nel romanzo di Roth, il bambino David rimane quasi fulminato, quando gli si incastra un piede.]]
Nuovi territori invadono il territorio di David. C'è Leo Dukovka, di origini polacche, molto indipendente, eccitante e scalmanato. Ci sono le sue cugine Esther e Polly, che emanano una sessualità per David disgustosa. A causa di una complecata serie di eventi, la storia della precedente relazione della madre viene scoperta dal padre, che quindi trova confermati tutti i suoi sospetti: "In tutti questi anni il mio stesso sangue me lo diceva! Me lo sussurrava ogni volta che lo guardavo, me ne dava sentore, mi diceva che non era mio." E quando va a picchiarlo, un rosario (datogli dal cattolico Leo) cade di tasca al bambino. Ciò conferma tutto: è "un segno, una testimonianza".<ref name="Roth"/> A questo punto David scappa via e va di nuovo ai binari del treno. Per avere la sua visione confermata ancora una volta? Nell'ottenere una luce accecante, "radiosa, incandescente e roboante", questa volta gli si incastra un piede e viene bruciato, quasi fulminato: scosso da una corrente di 550volt, riesce però a salvarsi ed è quasi una risurrezione. Come spiega con sincerità alla madre, David non sa perché sia andato sui binari. Ora, per superare il terrore della vita, il bambino può solo dormire. Il sonno può creare una scintilla nel buio. Quindi, che sia sonno o meno (come suggeritogli dalla domanda della madre), "tanto vale che lo chiami sonno".<ref name="Roth"/>
 
Alla fine del romanzo avviene una catarsi.<ref name="Grath">[http://www.nytimes.com/2010/05/24/books/24type.html "Breathing Life Into Henry Roth"] di Charles McGrath, ''The New York Times'', 23/05/2010.</ref> Il terrore è stato confrontato alla sua fonte. David si è trovato proprio alla presenza di questo Dio, ne ha incontrato tutti i Suoi pericoli e ne è uscito vivo. La sicurezza che scaturisce dalla realtà materna ha permeato David contro la potenza di Dio e tutte le altre forze oscure e ostili. Questo è un punto fermo nel mondo del bambino. Per esempio, percorrendo una strada sconosciuta, a volte scorgeva la madre inaspettatamente:
{{quote|Vederla accidentalmente, in questo modo fortuito, gli dava un brivido intenso di piacere. Era come se la mutante complessità della strada fosse fiorita nella semplice certezza della sua presenza, come se fossero passati giorni e non ore da quando l'aveva vista perché giorni e non ore erano passati da quando l'aveva vista per strada.|''Call it Sleep''<ref name="Roth"/>}}
Il misterioso sollievo del sonno alla fine del libro viene associato al conforto di sua madre contro la fonte terrificante della potenza dei binari. Quella potenza è il nemico. Forse dopo aver ottenuto questa pace, il bambino avrà ottenuto la maturità necessaria per fronteggiare la vita. ''Call it Sleep'' è il resoconto di un mondo infantile di terrore superato attraverso una crisi. È veramente un'opera speciale ma, per sua natura, irripetibile.<ref>Steven G. Kellman, ''Redemption: The Life of Henry Roth'', W.W. Norton, 2005.</ref>
 
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<ref name="Mario">''Rothiana: Henry Roth nella critica italiana'', a cura di Mario Materassi, con un inedito, Giuntina, Firenze 1985.</ref>
<ref name="Grath">[http://www.nytimes.com/2010/05/24/books/24type.html "Breathing Life Into Henry Roth"] di Charles McGrath, ''The New York Times'', 23/05/2010.</ref>
<ref>Steven G. Kellman, ''Redemption: The Life of Henry Roth'', W.W. Norton, 2005.</ref>
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==Note==
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[[Categoria:Identità e letteratura nell'ebraismo del XX secolo|L'esperienza migratoria in America]]