La religione romana/Le fabulae/Volcanus: differenze tra le versioni

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[[File:Vulcano in moneta del III secolo a.C..jpg|250px|thumb| Moneta della città sannita di Aesernia risalente a circa il 263-240 a.C. quando era colonia romana. L'effigie rappresenta la testa del dio Volcanus che indossa come copricapo un pileo. Da notare a destra, dietro la nuca, le pinze da fabbro. L'identificazione di Volcanus (Vulcano), il dio latino del fuoco "distruttore", con Héphaistos (Efesto), il dio greco del fuoco "metallurgico", appartiene all'età classica<ref>HJR e Scheid, OCD4 p.1563; da notare che, diversamente, altri studiosi come Filippo Coarelli <ref>Cfr. ''Il foro romano. Periodo arcaico''. Roma, Quasar, 1983, p. 177.</ref> e Giorgio Camassa <ref>Cfr. ''Sull’origine e le funzioni del culto di Volcanus a Roma'', p. 813.</ref>, ritengono ben più antica l'identificazione tra Volcanus ed Héphaistos. </ref>. Georges Dumézil a tal proposito osserva:{{q|Il Vulcano fabbro dei poeti altro non è che il risultato dell'<nowiki></nowiki>''interpretatio greca'' del dio come Hephaistos, una delle più infelici di tutta le teologia: la Grecia infatti non presentava nulla di analogo a Vulcano.|Georges Dumézil, ''La religione romana arcaica'', p. 285}} Diversamente altri studiosi come Filippo Coarelli, <ref>Cfr. ''Il foro romano. Periodo arcaico''. Roma, Quasar, 1983, p. 177</ref> e Giorgio Camassa, <ref>Cfr. ''Sull’origine e le funzioni del culto di Volcanus a Roma'', p. 813</ref>, ritengono ben più antica l'identificazione tra Volcanus ed Héphaistos. ]]
 
Volcanus (anche ''Vulcanus'' o ''Volkanus''; Vulcano) è un antica divinità italica <ref>HJR OCD 2 p.2334</ref>, e comunque romana, del fuoco distruttore e divoratore sia dell'ambiente umano che di quello naturale<ref>HJR e Scheid, OCD4 p.1563</ref>.
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Il nome ''Volcanus'' non è certamente di origine latina<ref>HJR e Scheid, OCD4 p.1563<</ref>, dal punto di vista fonetico risulterebbe vicino al cretese Ϝελχανος<ref> Arthur Bernard Cook, ''Zeus: a Study in Ancient Religion'', vol. II, (1925) pp. 946 e sgg.</ref>, ma è stato accostato anche a nomi etruschi<ref>Per la serie, cfr. Franz Altheim ''Griechische Götter im alten Rom'' 1930, p.172.</ref> e non sono mancate altre differenti etimologie<ref>Per alcune di queste, cfr. nota 12 Dumézil, p. 284</ref>.
 
Volcanus era indicato anche con l'epiteto ''Mulciber'' in quanto tutto «"molce" e doma»<ref>«Mulciber est Vulcanus, quod ignis sit et omnia mulceat ac domet. » Macrobio, VI, 5, 2. </ref>. Questo fatto di rendere "molle" ciò che da lui viene investito, ad esempio il farro tostato per la sfarinatura<ref>Ovvero rendere "culturale" ciò che era "naturale", in tal senso Sabbatucci, p.351.</ref>, consentirà la sua più tarda identificazione con il dio del fuoco delle fucine, il greco Efesto<ref>OCD2 e OCD4.</ref>.