La religione greca/La religione greca nel periodo arcaico e classico/Il tempo sacro: calendario religioso e feste: differenze tra le versioni

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|'''8'''||Antesterione '''''Anthestérion''''' (Ἀνθεστηριών)||febbraio-marzo||[[File:Greek - Red-Figure Chous with Eros - Walters 48206.jpg|right|100px|thumb|]]In questo mese, dall'11º al 13º giorno, si tenevano le "'''Antesterie'''" (Ἀνθεστήρια), un'antica festa che in cui si celebrava il "vino nuovo" e si evocavano gli antenati. Il primo giorno, indicato come Πιθοιγία ("apertura dei πίθοι, ''phìtoi''", le giare di terracotta in cui si manteneva il vino, οἶνος), si inneggiava a Dioniso con un corteo che portava l'offerta del "vino nuovo" al santuario del Dio appellato come Λιμναιος ("Dioniso della palude"). Il secondo giorno, indicato come Χόες (boccali panciuti), il santuario di Dioniso ''Limnaios'' veniva aperto (era l'unico giorno in cui questo santuario risultava aperto) e la sua immagine veniva introdotta in città per mezzo di un carro e quindi si procedeva al suo matrimonio sacro (ἱερὸς γάμος) con la sposa (βασίλισσα) dell'arconte ''basilèus'' (Ἄρχων Βασιλεύς), cui seguivano delle bevute collettive, indossando anche delle maschere, da boccali della portata di oltre due litri sotto forma di gare in cui era proibito parlare e vinceva chi li svuotava per primo. Anche se festoso, questo giorno, il 12 di ''Anthestérion'' (come gli altri giorni iniziava al tramonto e terminava al tramonto), restava un giorno di contaminazione (ἡμέρα μιαρά) con la morte: tutti i santuari erano chiusi, si spalmava la pece sugli ingressi e si acquistava un ramo di biancospino per tenere lontani gli "spiriti" degli antenati che potevano penetrare nelle abitazioni<ref>Questo legame di una festa del vino con il mondo degli "spiriti" e della morte è collegato da Walter Burkert (''La religione greca'', pp. 437 e sgg.) al legame, antico, tra sangue e vino e al mito di Icario (Ἰκάριος) il quale avendo appreso da Dioniso l'arte della coltivazione della vite e della preparazione del vino, verrà ucciso da alcuni pastori a cui lo aveva offerto e che, assaggiatolo, lo scambiarono per veleno.</ref>. Il terzo ed ultimo giorno era quello delle Χύτροι (Pentole), quando si cuocevano i cereali con il miele e si sacrificava a Ermes ''Chthonios '' (Χθόνιος) e ''Psychompos'' (Ψυχοπομπóς), allontanando così gli "spiriti" che avevano invaso la città. In questo mese, nella località di Agra (sobborgo di Atene), venivano eseguiti anche i "Piccoli Misteri" di Eleusi. Collegati al mito eziologico della purificazione di Eracle dopo che questi ebbe ucciso i Centauri, i "Piccoli Misteri" consistevano in digiuni e purificazioni guidati da un mistagogo (μυσταγωγός) ed eseguiti preliminarmente alla celebrazione dei Grandi Misteri di Eleusi.
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|'''9'''||Elafebolione '''''Elaphebólion''''' (Ἑλαφηϐολιών)||marzo-aprile||Questo è il mese delle feste "'''Elafebòlie'''" (Ελαϕηβόλια) quando si celebrava Artemide ''Elaphebólos'' (Ἐλαϕηβόλος, "Cacciatrice di cervi"), festa anche in Iampoli (Υάμπολις, nella Focide)<ref>IG IX, 90, 3.</ref>. In questo mese, a partire dal 9º giorno e per la durata di quattro giorni, si festeggiavano le "'''Grandi Dionisie'''" (Διονύσια) (anche Dionisie cittadine), che dopo le Panatenee risultavano la più importante festa ateniese e che consistevano in un imponente corteo aperto da giovani vergini e in agoni poetici e teatrali. Le Grandi Dionisie onoravano Dioniso ''Eleuthereus'' (Ελευθέριος), culto introdotto ad Atene dopo l'annessione della città di Eleutere. Il 7° o l'8º giorno del mese, la statua lignea del Dio veniva condotta in un santuario presso l'Accademia per poi essere reintrodottoreintrodotta ad Atene con un corteo notturno alla luce delle fiaccole, questo per ricordare l'introduzione del suo culto nella città. Il 9 di ''Elaphebólion'' un imponente corteo sacro, consistente anche in "falloforie", introduceva nel santuario del Dio le vittime per i sacrifici e i coreghi (χορηγός), incoronati e vestiti di porpora, ovvero i responsabili della coregia (χορηγία), quella liturgia consistente nel finanziamento e nell'organizzazione della varie rappresentazioni ditirambiche e teatrali sacre e dei loro agoni. Il primo giorno avevano luogo le esecuzioni ditirambiche, nei successivi tre giorni quelle teatrali (consistenti in tre tragedie e in una commedia).
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!colspan="3"|Primavera (Ἔαρ)||