Il buddhismo cinese: differenze tra le versioni

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[[Xìnxíng]] riteneva di vivere nel periodo del Dharma finale e che solo il suo insegnamento fosse corretto. Convinti assertori della [[natura di Buddha]] insita in ogni essere, i monaci ''[[sānjiē]]'' non si raccoglievano in monasteri ma erano itineranti e propagandavano ovunque la dottrina del maestro. Presto raccolsero, sotto forma di donazioni, ingenti ricchezze. Anche per questa ragione entrarono in conflitto con le altre scuole e con il potere imperiale. L'imperatrice buddhista [[Wǔ Zétiān]] (武則天, regno: 690-705) considerandosi essa stessa '' Jīnlún shèngshén huángdì'' (金輪聖神皇帝, Sacra sovrana della Ruota d'Oro), giunta per fondare un impero buddhista mondiale non poteva certamente accettare di vivere in un periodo di ''[[mòfǎ]]'' e quindi dichiarò eretica questa scuola. L'imperatore [[Xuánzōng]] (玄宗, regno 712-56) la annientò completamente nel 725, incamerando nelle casse imperiali le sue ricchezze.
 
 
=== Il Buddhismo a [[Taiwan]] e a [[Hong Kong]] ===
[[File:Taiwan 2009 HuaLien City JingSi Hall FRD 8410.jpg|left|thumb|upright=1.4|Il tempio di [[Tzu Chi]] ([[Taiwan]]), sede della [[Organizzazione non governativa|ONG]] buddhista guidata dalla monaca [[Cheng Yen]].]]
Il Buddhismo a [[Taiwan]] ha subìto uno sviluppo senza precedenti a partire dal 1949 quando migliaia tra monaci e monache cinesi si riversarono nell'isola per sfuggire alle persecuzioni delle truppe di [[Máo Zédōng]].
 
Oggi sono circa diecimila i monaci buddhisti presenti a [[Taiwan]] con quattromila tra templi e monasteri. Un quarto dei 22 milioni di cinesi di Taiwan si dichiara apertamente buddhista. I lignaggi e gli insegnamenti del Buddhismo di [[Taiwan]] sono gli stessi di quelli ereditati dalla [[Cina nazionalista]] e consistono prevalentemente in lignaggi del [[Buddhismo Chán]], ma la caratteristica del Buddhismo taiawanese moderno è che ha deciso di eliminare i confini tra le diverse scuole, unendo lignaggi e insegnamenti.
 
Il Buddhismo taiwanese è noto a livello internazionale per le sue attività missionarie e caritatevoli. Tra queste ultime emerge la figura della monaca [[Cheng Yen]] (證嚴法師, 1937-), detta "Madre Teresa di Taiwan" per la sua intensa attività di aiuto nei confronti dei malati e dei poveri. Nelle attività missionarie va invece ricordato il monaco [[Hsing-yun]] (星雲大師, 1927-), fondatore del centro per le attività culturali e missionarie [[Fokwangshan]] a [[Kaohsiung]] (高雄) e promotore di circa settanta missioni in tutto il mondo tra cui il tempio di [[Tempio di Hsi-lai]] (西來寺) a [[Los Angeles]]. I buddhisti di [[Taiwan]] hanno fondato, il 9 novembre 2001 a [[Yung Ho]] (永和, [[Taipei]]), il "Museo mondiale delle religioni".
 
Anche il territorio di [[Hong Kong]], governato dal [[Regno Unito]] fino al 1997, fu luogo di rifugio per centinaia di monaci buddhisti fuggiti dalla [[Cina]] comunista. Soprattutto sull'[[Isola di Lantau]] (爛頭) dove ancora oggi esistono circa sessanta templi.
 
Il [[saṃgha]] monastico di [[Hong Kong]] conta oggi circa tremila persone, che con i fedeli laici attivi, superano le ventimila unità, tutte aderenti alla Federazione buddhista di Hong Kong (fondata nel 1945) che ha festeggiato il suo cinquantenario il 9 maggio 1995. Tra i templi e i monasteri più importanti nell'area di [[Hong Kong]] vanno citati: il monastero di [[Bǎolián]] (寶蓮寺) sull'isola di [[Lantau]], il tempio dei Diecimila Buddha (萬佛寺) a [[Shatin]] (沙田) e il tempio della ''Foresta orientale'' (Dōnglínsì, 东林寺) di [[Lowai]]. Il 29 dicembre 1993 è stata inaugurata una enorme statua del Buddha (alta oltre i 26 metri) denominata 天壇大佛 (''Tiān Tán Dà Fó'') nel monastero di [[Bǎolián]] con una grande partecipazione popolare.
 
==Storia del Buddhismo cinese==