Fisica per le superiori/L’intensità delle forze elettriche: differenze tra le versioni

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Intensità delle forze elettriche
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rimozione della citrazione di Franklin, in mancanza della fonte originale
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Il grande entusiasmo di Franklin per le proprie teorie sull’elettrostatica non dipendeva soltanto dalla natura misteriosa dei fenomeni elettrici, nè dalla originalità delle proprie teorie, ma soprattutto dalla fiducia che, a dispetto della modesta intensità dei fenomeni di elettrizzazione osservabili nell’esperienza quotidiana fossero nascosti effetti potenziali di ''enormi dimensioni''.
 
Per questa ragione, si impegnò molto nello studio dei fulmini durante i temporali, dei quali aveva compreso bene la natura elettrostatica. UnSono giorno,famosi descrivendoi insuoi unaesperimenti letterasui afulmini, unche amicosi unpossono esperimentoritrovare, pericolosoin conlingua un aquilone durante un temporaleoriginale, dichiaraa ironicamente[http://www.ushistory.org/franklin/info/kite.htm “volevo imitare un’anatra e per poco non cucinavo un’oca” (purtroppo non ricordo la fonte di questaquesto] informazione)indirizzo.
 
Ma il primo risultato quantitativo, a questo proposito, è dovuto a un fisico sperimentale: Chrarles Coulomb. Abilissimo costruttore di bilancie di torsione, tra il 1785 e il 1791, Charles Coulomb enuncia la famosa legge che porta il suo nome:
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'''4.''' Usando le leggi del moto circolare uniforme, determinate la velocità dell’elettrone in un atomo di idrogeno e confrontatela con quella della luce.
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