Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Regno Unito-11: differenze tra le versioni

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*Armamento: fino a 9.525 kg di bombe convenzionali o nucleari
 
Oltre ai due B.1, venne anche costruito un altro prototipo, il '''B.2'''. Esso era lungo 34,8 metri, anziché 33, ma sopratutto aveva ali rinforzate e carrello adatto a pesi maggiori (con 4 gambe anziché 2 per ciascuno dei due elementi principali, con rientro all'indietro nelle ali). Quest'aereo dismise anche il 'bianco anti-nucleare' dei precedenti aerei, ma ebbe il 'gloss black' diventando noto come 'Black Bomber'. Esso poteva volare a 655 miglia all'ora a bassa quota, quando il B.1 era accreditato di sole 414 (ovvero, 1.054 vs 666). Questo dava al B.2 una velocità sufficiente per sfuggire agli intercettori nemici e l'Air Ministry ne ordinò 17 tra cui 2 prototipi, già nell'aprile 1952. Questo, malgrado il prototipo volasse soltanto nel settembre 1953. Ma, con molta miopia, il programma venne cancellato nel 1955 e così questa sorta di antenato del Buccaneer non ebbe seguito. L'unico B.2 venne usato per prove in vari anni, e poi demolito come bersaglio per armamenti.
 
Successivamente, i Valiant ebbero seguito in ambito Vickers, dai proposti trasporti passeggeri a turboelica Vanguard (del '59) e a reazione VC-10 (1962), ma non vi fu più alcun aereo nato strettamente come 'militare' nella produzione della Vickers.
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Complessivamente, i B.1 di preserie furono 5 (Type 674, con gli RA.14 da 4.200 kgs/9.500 lb, noti anche come Avon 201); quelli di serie furono 34 (Type 706), con gli Avon RA.28 204 o 205, da 10.500 lb/4.700 kgs e iniezione di metanolo/acqua al decollo.
 
La ricognizione fu presa in condiderazione fin dall'inizio, e così apparvero anche i Valiant 'recce', oltre a quelli bombardieri. Altri 8 furono i Type 710 B(PR).1, da ricognizione (e bombardamento), con un sistema rimovibile nel vano portabombe con fino a otto macchine fotografiche e 4 telecamere. 13 ulteriori furono i Type 733 B(PR)K.1, bombardieri-ricognitori. Tutti questi aerei erano apparentemente soltanto macchine modificate, visto che quelli della produzione erano già stati completati.
 
I più numerosi furono i Type 758 Valiant B(K).1, ben 44, che erano utilizzabili come bombardieri o cisterne, con un sistema stivato nel vano portabombe, e tipicamente due serbatoi subalari e sonda nel muso. Altri 16 vennero ordinati, ma poi cancellati.
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Presto fu anche la volta dei Valiant da rifornimento, iniziando dal No.214 di Marham (dal 1958) e No.90 (Honington) dal 1959 (quindi: dato che la produzione era cessata da circa 2 anni, essi nacquero tutti come bombardieri); essi avevano una HDU 'Hoodoo' (Hose Drum Unit) che in pratica era una manichetta posta nel vano portabombe ed era rimovibile quando necessario. Un problema era la necessità di aprire il vano portabombe per rilasciare la sonda e quindi permettere il rifornimento. Questo rese possibile trasformare i bombardieri 'medi' della RAF in macchine pienamente strategiche, come dimostrò il volo di un Vulcan da Marham a Singapore nel 1961. Era anche comune che gli stessi aerorifornitori fossero riforniti da altri velivoli simili per prolungarne l'autonomia d'intervento (come venne dimostrato nel 1982 con le 'Black Buck'). Nel '63 uno squadrone di grossi Javelin da caccia vennero riforniti in volo in un percorso tra la Gran Bretagna e l'India, ma ovviamente i maggiori utenti furono i Vulcan e gli altri V-Bomber.
 
Vi fu anche una modifica elettronica: i Valiant del No.18 ebbero anche le RCM (radio contermeasures, ora note come ECM), con modalità offensive, per accompagnare gli altri aerei: avevano sistemi APT-16A e ALT-7, 'Airborne Cigar' e 'Carpet', nonché sistemi RWR APR-4 e -9, e lanciatori di chaff. In tutto, i Valiant ECM furono almeno sette e questo ruolo evidentemente si sposava bene con la natura 'elettrica' di questo bombardiere, che poteva così migliorare parecchio la possibilità di penetrazione attraverso le difese aeree nemiche dei bombardieri.
 
Il No.543 sqn, ebbe invece un compito di ricognitorericognizione fotograficofotografica, con opportune modifiche per i suoi aerei.
 
[[Immagine:Vickers valiant camouflaged on ground arp.jpg|400px|left|thumb|Il Valiant coi colori tipici delle missioni a 'bassa quota']]
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===Vulcan<ref>prevalentemente: Sgarlato, N, Aerei Nov 1996 </ref><ref>D'Amadio, Aerei Giu 1993 p.54-57</ref>===
[[Immagine:Vulcan.filton.arp.750pix.jpg|390px440px|left|thumb|Un Vulcan B.Mk 2 con ala a delta composito, straordinario esempio di aerodinamica avanzata degli anni '50]] Pochi aerei sono stati tanto rivoluzionari come il Vulcan, aereo che ha volato nei primi anni '50 e entrò in servizio nel febbraio '57 nella versione B. Mk I. Nacque dalla Avro, ma questa cambiò poi nome come Hawker-Siddeley.
 
I bombardieri inglesi erano del tutto simili nella concezione, perché disarmati, data la loro velocità e nel caso del Vulcan, la quota operativa. Per quest'ultimo aereo il direttore dell'ufficio tecnico della Avro, il grande Roy Chadwick, scelse l'ala a delta, una soluzione coraggiosa per l'epoca, visto che gli americani avevano così tanti problemi con le macchine Northrop. Era vista vantaggiosamente perché, a velocità transonica poteva ridurre la resistenza: il suo maggiore spessore compensava eventuali gondole esterne per i motori. Inizialmente la disposizione era diversa e c'erano due vani portabombe, uno per ala; non c'era nemmeno il timone verticale e i motori erano disposti diversamente, ma non piacque molto al ministero della difesa e così diverrà una macchina più convenzionale, così come è conosciuta attualmente.