Esperanto/Frasi interrogative e affermative complesse: differenze tra le versioni

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ja, ajn + correzione secondo le note stilistiche ad inizio corso
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Il senso di un verbo dell'esperanto non sempre è traducibile con una parola nella nostra lingua (come abbiamo visto nel capitolo sulle parti ricavabili dalla radice, ''patri'' = "comportarsi da padre"). Questo modo di assegnare significati, se usato per radici che indicano qualità può far evitare il ricorso all'uso della costruzione "verbo essere + aggettivo", secondo un modello orientale diffusosi nella comunità esperantista grazie agli esperantisti asiatici (usato invece dagli occidentali soprattutto in poesia). Ad esempio, le frasi:
 
*''La vivo estas bela = La vivo belas'' = La vita è bella
*''La maro estas blua = La maro bluas'' = Il mare è blu
 
===Strumenti con cui si compie un'azione===
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Anche usando la radice che indica il nome di uno strumento come un verbo si esprime l'azione di usare tale strumento:
*''Mi biciklis'' = Andavo in bicicletta. = (letteralmenteLetteralmente, ma scorretto in italiano: "Io <s>biciclettavo</s>")
*''Li aŭtos al urbo.'' = Andrà in città in automobile. = (letteralmenteLetteralmente, ma scorretto in italiano: "Egli <s>automobilerà</s>" in città)
 
In fondo l'Esperantoesperanto generalizza quello che in qualche caso è possibile anche in italiano:
 
*''Mi parolis kun ŝi per telefono.'' = Parlai con lei per telefono
*''Mi parolis telefone kun ŝi.'' = Parlai con lei telefonicamente
*''Mi telefonis al ŝi.'' = Le telefonai.
oppure:
*Andare coi pattini. → Pattinare. = ''Sketi'' (con pattini da ghiaccio); ''rulsketi'' (con pattini a rotelle)
e così via...
 
Da notare inoltre che una preposizione seguita da un sostantivo è uno dei modi per ottenere anche in italiano quella che i grammatici chiamano "locuzione avverbiale", ovvero un'espressione composta che ha funzione avverbiale, una sorta di "avverbio composto". Quindi non deve stupire il fatto che tra le espressioni "per telefono" e "telefonicamente" c'è meno differenza di quanto si potrebbe pensare ad un'analisi logico-grammaticale fatta superficialmente, in italiano come in esperanto.
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Ecco alcuni esempi di avverbi che in italiano vanno espressi con locuzioni avverbiali, mentre in esperanto si possono essere anche tradotti con avverbi semplici:
 
*''Laŭ mia opinio = Miaopinie'' = Secondo la mia opinione, a mio avviso
**''Miaopinie ŝi estas la plej bela'' = Secondo la mia opinione lei è la più bella
*''En tiu tempo = Tiutempe'' = A quel tempo
*''En tia maniero = Tiamaniere'' = In tal modo
*''En alia maniero = Alimaniere'' = In altro modo
*''Per unu vorto = Unuvorte'' = Con una parola
*''Per aliaj vortoj = Alivorte'' = Con altre parole
 
Ovviamente, anche traducendo dall'esperanto a un'altra lingua e viceversa la scelta di una parola piuttosto che un'altra non dipende solo dalla disponibilità della parola nella lingua di destinazione (in questo caso avverbi e locuzioni avverbiali), ma anche dal contesto e dall'espressione che più è naturale usare nella lingua di destinazione.
 
===Due parole molto usate: ''ja'' e ''ajn''===
Gli avverbi originari ''ja'' e ''ajn'' sono parole che si possono incontrare con una certa frequenza, ma che non tutti i dizionari (specie quelli di base) portano. Infatti il loro uso è utile quando si vuole ulteriormente dare espressività al proprio linguaggio, e quindi non sono fondamentali per un principiante. ''Ajn'' è traducibile in italiano come "qualunque", "qualsiasi" (ed altre parole che terminano in '''-unque, -siasi'''). Si usa quando si vuole insistere sul fatto che una qualsiasi delle opzioni possibili è buona (indica indifferenza):
* ''Kien mi devas meti ĝin? - Kien '''ajn''' vi volas.'' = Dove lo devo mettere? - Dov'''unque''' tu voglia. (Tanto per me è indifferente)
* ''Kiun filmon vi volas vidi? - Iun '''ajn'''.'' = Che film vuoi vedere? - Uno '''qualsiasi'''.
''Ja'' è un rafforzativo molto flessibile, infatti rafforza la parola che lo segue. Possiamo tradurlo come: proprio, veramente, davvero, assolutamente, affatto, mica (queste ultime due traduzioni nel caso di negazione).
*''Paĉjo, estas '''ja''' vi?'' = Mamma, sei '''proprio''' tu?
*''Mi '''ja''' ne vidis lin.'' = Non l'ho visto '''affatto (mica)'''.
*'''''Ja''' mi ne vidis lin.'' = '''Proprio''' io non l'ho visto (gli altri sì).
*''Li estas traktata '''ja''' kiel reĝo'' = È trattato '''proprio''' come un re.
*''Li estas traktata kiel '''ja''' reĝo''. = È trattato come un '''vero''' re.
 
Come si vede, essendo avverbi queste due parole sono invariabili per caso e numero.
 
==Esercizi==