Esperanto/Frasi semplici: differenze tra le versioni

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approfondimenti messi insieme
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In questa parte, vengono messi insieme gli elementi forniti dalle lezioni precedenti e si danno indicazioni per scrivere delle semplici frasi. In più, questa pagina contiene importanti approfondimenti su argomenti visti in precedenza.
 
==Usi dell'articolo==
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==La frase semplice==
Per frasi semplici intendiamo le "frasi minime", formate al massimo da: soggetto, verbo e complemento oggetto (che può essere formato da un nome ed eventuali aggettivi), senza preposizioni o congiunzioni. A questo punto abbiamo tutti gli elementi per formare frasi minime. Si ricorda che se una frase ha un verbo che ricade su un complemento, bisogna usare l'accusativo per il complemento (basta aggiungere una ''n'' alla fine del nome e all'eventuale aggettivo).
 
*'' La knabo havis bela'''n''' libro'''n'''''. = Il ragazzo aveva un bel libro.
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* ''En Romo '''estis''' Cezaro'' = A Roma '''c'era (ci fu, c'è stato)''' Cesare.
 
==Frasi interrogative semplici (risposta sì-no)==
==Verbi impersonali==
In esperanto non bisogna cambiare l'ordine delle parole per fare una domanda, vige sempre la libertà lasciata a chi parla. Le domande che richiedono una risposta di tipo sì-no, per chiarezza devono essere precedute dalla particella "ĉu". Infatti (come vedremo in seguito) tutte le altre domande sono chiaramente indicate da una parola che corrisponde alle italiane: quanto, come, dove, quando ... ma il tipo di domande sì-no si dovrebbe capire solo dal tono della voce, e per una lingua internazionale non è abbastanza (il tono in cui un cinese pone una domanda potrebbe non essere sempre interpretato come tale da un italiano). All'inizio, tanto per abituarsi, lo si può mentalmente tradurre come "è vero che ... ?" oppure come "sì o no, ... ?"
 
*Affermazione: ''La floro estas bela.'' = Il fiore è bello.
*Domanda: '''''Ĉu''' la floro estas bela?'' = [Sì o no, / è vero che] il fiore è bello?
*Risposta: ''Jes'' (sì). ''Ne'' (no).
 
Si noti che ''ne'' in esperanto traduce sia il "no" che il "non" italiani, la distinzione si capisce a seconda del contesto:
*'' "'''Ĉu''' lia frato estas malbona?"'' - ''"'''Ne''', li '''ne''' estas malbona, li estas bona!"'' = "Suo fratello è cattivo? - "No, egli non è cattivo, è buono!"
 
'''Nota''': La particella “''ĉu''” deriva dalle lingue slave (quasi certamente dal polacco “''czy''”, che approssimativamente si pronuncia come “''ci''” in italiano). Ma si noti la somiglianza tra la funzione del “''ĉu''” dell’esperanto e quella del “''che''” del romanesco (e dell’italiano “dialettizzato” parlato informalmente dai romani):
*''<s>Che</s>'' hai mangiato dolci? = ''Ĉu vi manĝis kukojn?''
*<s>Che</s> è Mario quello? = ''Ĉu estas Mario tiu?''
 
==Approfondimenti==
Se conosci bene la grammatica italiana, probabilmente ti sei già posto, o sicuramente ti porrai alcune domande di carattere più teorico. Ecco una serie di approfondimenti su alcuni punti che hanno a che fare con gli argomenti visti finora; altri approfondimenti saranno nel seguito del corso.
===Verbi impersonali===
Come anticipato, tutti i verbi devono avere un soggetto indicato eccetto quando non esiste un soggetto e quindi questo non può essere indicato con un nome o un pronome. In tali casi, i vebi sono detti impersonali e funzionano come in italiano.
*''Ŝajnas, ke la steloj moviĝas.'' = Sembra che le stelle si muovano. (Il verbo sembrare non ha soggetto in questo caso, perché non c'è nessuno/nessuna cosa che sembra)
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*''Morgaŭ neĝos.'' = Domani nevicherà. (Non c'è nessuno che fa nevicare)
 
===Uso di avverbi per descrivere frasi o per frasi impersonali===
Quando il soggetto è rappresentato da un'intera proposizione, esso deve essere descritto da un avverbio (e non da un aggettivo) poiché gli aggettivi in esperanto descrivono solo i nomi, mentre in italiano in questo caso si usa un aggettivo maschile e singolare ('''Stare con te''' è bell'''o'''. = '''''Esti kun vi''' estas bel'''e'''''). In modo simile nelle frasi impersonali si usa sempre un avverbio per descrivere una determinata situazione.
 
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*Il pranzo è stato noioso. = ''La tagmanĝo estis enuig'''a'''.'' (In questo caso indico un soggetto)
 
===Perché il numero dell'aggettivo si accorda col nome===
==Frasi interrogative semplici (risposta sì-no)==
Oltre che per fini estetici di gradevolezza del suono, l'accordo tra sostantivo ed aggettivo serve per risolvere l'ambiguità della frase in alcuni casi particolari. Ad esempio:
In esperanto non bisogna cambiare l'ordine delle parole per fare una domanda, vige sempre la libertà lasciata a chi parla. Le domande che richiedono una risposta di tipo sì-no, per chiarezza devono essere precedute dalla particella "ĉu". Infatti (come vedremo in seguito) tutte le altre domande sono chiaramente indicate da una parola che corrisponde alle italiane: quanto, come, dove, quando ... ma il tipo di domande sì-no si dovrebbe capire solo dal tono della voce, e per una lingua internazionale non è abbastanza (il tono in cui un cinese pone una domanda potrebbe non essere sempre interpretato come tale da un italiano). All'inizio, tanto per abituarsi, lo si può mentalmente tradurre come "è vero che ... ?" oppure come "sì o no, ... ?"
*''La blondaj Barbara kaj Luisa'' = Le bionde Barbara e Luisa (entrambe sono bionde)
 
*''La blonda Barbara kaj Luisa'' = La bionda Barbara e Luisa (Barbara è bionda, Luisa non si sa)
*Affermazione: ''La floro estas bela.'' = Il fiore è bello.
Inoltre, si mantiene il numero anche nel caso in cui il nome viene omesso. Ad esempio in tal caso in inglese (dove l'aggettivo non si accorda col nome) si deve aggiungere ''one'' oppure ''ones'' a seconda che il nome omesso sia singolare o plurale. Ad esempio:
*Domanda: '''''Ĉu''' la floro estas bela?'' = [Sì o no, / è vero che] il fiore è bello?
*Voglio l'''a''' verd'''e'''. = ''Mi volas la verd'''a'''n. = I want the green '''one'''.''
*Risposta: ''Jes'' (sì). ''Ne'' (no).
*Voglio l'''e''' verd'''i'''. = ''Mi volas la verda'''j'''n. = I want the green '''ones'''.''
 
Si noti che ''ne'' in esperanto traduce sia il "no" che il "non" italiani, la distinzione si capisce a seconda del contesto:
*'' "'''Ĉu''' lia frato estas malbona?"'' - ''"'''Ne''', li '''ne''' estas malbona, li estas bona!"'' = "Suo fratello è cattivo? - "No, egli non è cattivo, è buono!"
 
'''Nota''': La particella “''ĉu''” deriva dalle lingue slave (quasi certamente dal polacco “''czy''”, che approssimativamente si pronuncia come “''ci''” in italiano). Ma si noti la somiglianza tra la funzione del “''ĉu''” dell’esperanto e quella del “''che''” del romanesco (e dell’italiano “dialettizzato” parlato informalmente dai romani):
*''<s>Che</s>'' hai mangiato dolci? = ''Ĉu vi manĝis kukojn?''
*<s>Che</s> è Mario quello? = ''Ĉu estas Mario tiu?''
 
== Esercizi ==