Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Vietnam-3: differenze tra le versioni

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Il quarto tentativo fu fatto prima dell'alba del 28 aprile 1968. Gli equipaggi, che già non amavano molto l'F-111, erano scossi dalle perdite subite. Il numero 4, per giunta, in Asia simboleggia la sfortuna. Ma invece tutto andò bene: l'aereo decollò e si diresse sul complesso ferroviario di Hai Duong. Volando basso e veloce, fu capace di eludere i sistemi radar e di arrivare senza essere sentito e visto sul bersaglio, colpendolo con devastante precisione. Altre 51 missioni seguirono senza perdite. Che cosa era successo, poi, lo si sarebbe scoperto analizzando i piani di coda: nelle manovre a bassa quota, il pilota automatico doveva essere molto rapido nel dare comandi all'aereo e le guglie calcaree delle montagne erano una sfida per i sistemi. L'F-111 ha tre modalità di navigazione, le più dure consentono di volare più bassi, ma anche sballottano come sacchi di patate i piloti e se qualcosa va storto, non c'é modo di fare nulla per salvarsi, nemmeno il tempo di riprendere il controllo manuale del velivolo. A maggior ragione se con le manovre, una saldatura difettosa causa il cedimento dei grossi piani di coda di tipo totalmente mobile, che si è scoperto poi, hanno causato la perdita di almeno 2 F-111. L'altro forse ebbe la stessa sorte, o forse estrasse il cannone Vulcan per sparare contro un obiettivo al suolo, ma esso avrebbe sparato senza essere totalmente estratto, 'sbudellando' letteralmente l'aereo (il cannone è dietro l'abitacolo). In ogni caso Combat Lancer era finita il 31 ottobre, quando Nixon diede l'alt a Rolling Thunder. Gli equipaggi, per quanto scossi dall'affidarsi ad un sistema automatico di volo e dal navigare 'senza mani' di notte a quasi mach 1, avevano imparato a dare fiducia all'aereo, capace di superare le difese aeree più dense del mondo.
 
Nel '72 ritornarono in azione, dopo che nel '69 erano stati modificati per correggere il difetto strutturale. Con la Linebaker ritornarono ancora in azione colpendo ogni sorta di obiettivi, persino depositi di munizioni di qualche decina di m2. Disseminarono con i sensori dell'operazione 'Igloo White' il territorio nemico per captare le vibrazioni del passaggio di truppe. Il 428 e 420th TFS avevano 52 aerei complessivi (su 159 prodotti) e con tale forza appoggiarono anche i B-52 durante la LINEBAKER II. In tutto, l'attività di 5 mesi fu di 4.030 sortite individuali per 2.500 tonnellate di carico. In tutta questa attività le perdite furono solo di 4 aerei e un altro sul Laos dopo la fine ufficiale della guerra. I Vietnamiti impararono meglio come rendere difficile la vita a questi incursori, intensificando la sorveglianza ottica e acustica a bassa quota, e migliorando le difese e le tecniche di fuoco contraereo. Nel mentre il clima era ingeneroso e spesso causava problemi ai sistemi degli aerei già sulle basi, mentre piovaschi erano spesso scambiati per montagne. I Vietnamiti tiravano anche talvolta nuvole di chaff per indurre i sistemi TFR a salire di quota l'aereo e a quel punto, renderlo più vulnerabile alle difese. Qualche risultato venne ottenuto, ma i caccia MiG non riuscirono mai a distruggerne qualcuno, anche se talvolta si avvicinarono abbastanza. Uno fu visto esplodere colpito da un missile; l'equipaggio pensava che fosse stato un SA-2 che lo colpì per sbaglio, ma in realtà era stato uno Sparrow di un Phantom. L'F-111 volava basso e con una sagoma radar frontale piuttosto ridotta, per cui i radar sovietici non riuscivano a vederlo se non per poco tempo, specie se si avvicinava usando le montagne per nascondersi meglio.
 
L'altro aereo incursore presente era l'Intruder, ma esso venne usato molto più spesso come aereo da bombardamento da media quota, e solo dopo dure perdite vennero dirottati più che altro come interdittori a bassa quota, visto che erano quasi all'altezza, come capacità complessive, dell'F-111; ovviamente per un aereo subsonico e totalmente disarmato per l'autodifesa era al contrario molto più imperativo volare a bassa quota; quando per esempio due A-6A vennero sorpresi da J-6 cinesi, in uno degli scontri al confine, non ebbero scampo né modo di difendersi o scappare.
 
====Firebee<ref>Fassari, Giuseppe: ''Firebee: il papà degli UAV'', Aerei nov-dic 2003 p.60-62</ref>====