Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Gran Bretagna: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 285:
 
===Navi britanniche===
====Cacciatorpediniere<ref>Armi da guerra 82</ref>====
Iniziando la disamina, bisogna ricordare la lunga genia dei cacciatorpediniere britannici. Risalendo nel tempo, i V e W erano i primi caccia di tipo interamente 'moderno' con 4 cannoni da 102 e 120 mm sovrapposti in affusti singoli a prua e poppa, oltre a 35 nodi e 6 lanciasiluri. Erano navi moderne per il 1918, ma parteciparono anche alla guerra successiva, gran parte ammodernate a nuovi standard. Come questo fu fatto per queste vecchie navi da 95,1 m e 1.120-1.505 t? Trasformandone 16 in caccia contraerei con 4 cannoni in impianti binati da 102 mm, la sottoclasse 'Wair' del 1938-41, e altri 20 come LRE, che significava navi di scorta a lungo raggio, rimuovendo la caldaia anteriore, così come il fumaiolo, armamento d'artiglieria parzialmente rimosso, lanciabombe Hedgehog e molte cariche di profondità. Tanto furono soddisfacenti che il caccia WALKER e il VAUX affondarono due sommergibili di altrettanti 'assi' tedeschi, Kreschmer e Schepke. L'autonomia di queste navi, per quanto assai più lenti rinunciando a metà dei loro 27.000 hp, era molto maggiore di quelle standard (6.437 km a 15 nodi), il che consentiva di attraversare l'Atlantico senza rifornirsi di combustibile. Navi che risultarono preziosissime per la difesa dei convogli in un periodo in cui le unità di scorta a lungo raggio erano carenti e i cacciatorpediniere di squadra erano necessari in prima linea. Queste vecchie unità erano state modernizzate, fino a che rimasero ancora valide durante la guerra successiva. Quelle non modificate non potevano più reggere il confronto con i caccia moderni, e quelle ritenute non idonee alla modifica divennero SRE, con lo stesso motore originario e con diverse combinazioni d'armamento per il compito di 'scorta a corto raggio'.
Iniziando la disamina, bisogna ricordare la lunga genia dei cacciatorpediniere britannici.
 
Ma prima ancora di ciò, va messo bene in chiaro che, tra le pur numerose flottiglie di caccia inglesi non si troverà quasi traccia dei soliti 'super cacciatorpediniere' tedeschi, giapponesi oppure peggio, italiani e francesi. Infatti gli Inglesi rimasero per lo più col criterio dei 'grandi numeri', assolutamente necessari per controllare le rotte mondiali. Altrimenti, con pochi e costosissimi caccia del genere di quelli allestiti da altre nazioni, avrebbero mancato a tale compito. Se poi un singolo caccia britannico non fosse all'altezza di un'unità similare nemica, che importa, se è poi possibile affrontare i combattimenti in superiorità numerica di 2-3:1? In ogni caso gli Inglesi non potevano nemmeno ingorare la necessità di avere navi all'altezza, fosse anche per criteri di prestigio, nel settore. Così, molto controvogia pose mano ai 'Tribal', con la metà dei siluri e il doppio dei cannoni delle precedenti navi, e apparentemente (a differenza delle unità americane analoghe) senza problemi di sorta a supportare tale peso, a parte la sostituzione di un pezzo binato da 119 con uno da 102 per incrementare l'armamenteo antiereo, altrimenti latitante (specie contro bersagli attaccanti ad alto anglo, come gli stuka, mentre sli aerosiluranti erano più 'facili' da gestire). Gli inglesi misero mano anche a dei caccia moderni ma di medio dislocamento, ben armati ma ancora piuttosto economici (dai 'J' in poi), e infine proseguirono con un massiccio programma bellico in cui si adottarono,per varie ragioni di risparmio in peso e tempo, impianti singoli da 119 mm. Al dunque i veri 'super cacciatorpediniere' inglesi furono i 'Battle' (e in parte i 'Weapon'), navi che però avevano funzioni ben diverse dai classici caccia d'anteguerra: difesa antierea e ASW in primis, mentre per il contrasto di superficie erano poco armati e si rifacevano più che altro ai siluri, armi di poco impatto sulla stazza complessiva.
 
 
 
 
Iniziando la disamina, bisogna ricordare la lunga genia dei cacciatorpediniere britannici. Risalendo nel tempo, i V e W erano i primi caccia di tipo interamente 'moderno' con 4 cannoni da 102 e 120 mm sovrapposti in affusti singoli a prua e poppa, oltre a 35 nodi e 6 lanciasiluri. Erano navi moderne per il 1918, ma parteciparono anche alla guerra successiva, gran parte ammodernate a nuovi standard. Come questo fu fatto per queste vecchie navi da 95,1 m e 1.120-1.505 t? Trasformandone 16 in caccia contraerei con 4 cannoni in impianti binati da 102 mm, la sottoclasse 'Wair' del 1938-41, e altri 20 come LRE, che significava navi di scorta a lungo raggio, rimuovendo la caldaia anteriore, così come il fumaiolo, armamento d'artiglieria parzialmente rimosso, lanciabombe Hedgehog e molte cariche di profondità. Tanto furono soddisfacenti che il caccia WALKER e il VAUX affondarono due sommergibili di altrettanti 'assi' tedeschi, Kreschmer e Schepke. L'autonomia di queste navi, per quanto assai più lenti rinunciando a metà dei loro 27.000 hp, era molto maggiore di quelle standard (6.437 km a 15 nodi), il che consentiva di attraversare l'Atlantico senza rifornirsi di combustibile. Navi che risultarono preziosissime per la difesa dei convogli in un periodo in cui le unità di scorta a lungo raggio erano carenti e i cacciatorpediniere di squadra erano necessari in prima linea. Queste vecchie unità erano state modernizzate, fino a che rimasero ancora valide durante la guerra successiva. Quelle non modificate non potevano più reggere il confronto con i caccia moderni, e quelle ritenute non idonee alla modifica divennero SRE, con lo stesso motore originario e con diverse combinazioni d'armamento per il compito di 'scorta a corto raggio'.
 
Detto questo, i caccia britannici rimasero sempre più al palo; i caccia V e W e i loro tipi modificati (con cannoni da 120 anziché 102 mm) rimasero il nerbo dei caccia inglesi per gli anni successivi; ma verso la metà degli anni '20 fu evidente che bisognava pensare a nuove unità navali, che vennero basate sulle ultime navi della generazione precedente, ma con motori da 34.000 hp e 37 nodi. I prototipi Amazon e Ambuscade stabilirono questa nuova generazione di caccia postbellici, costruita con lettere inizianti che identificavano ciascuna delle varie flottiglie, tutte su 8 navi e una capo squadriglia. I primi furono gli 'A', di cui si ricodano gli eroici Ardent e Acasta, affondati mentre tentavano di difendere la Glorious dall'attacco della Scharnorst, che fu silurata da una delle due unità, e dalla Gneisenau. L'Achates invece protesse con cortine nebbiogene un convoglio fino a che i cannoni da 203 mm dell'Hipper la colarono a picco, in quella che fu una sconfitta tattica tedesca, che mandò in bestia Hitler contro le grandi unità della flotta tedesca, viste e non senza ragione come mezzi inutili, da rottamare al più presto.
Line 337 ⟶ 345:
*'''Equipaggio''': 255
*'''Armamento''': 2 impianti binati da 102 mm, 2 binati da 40 mm, 2 da 40 mm, 2 impianti quintupli da 533 mm, Squid, cariche di profondità.
 
 
Quanto alle armi (disponibilmente nel sito www.navweaps.com) disponibili per i caccia, a parte i siluri, di cui poi si dirà, sono importanti i cannoni: quelli da 119 mm innanzitutto, ma anche quelli da 102 e 114 mm in varie versioni.
 
 
 
Il QF Mk XI era un'arma da 50 calibri, e assieme all'affusto Mk XX era inteso come sistema a doppio ruolo, con affusto binato e a prova di acqua. Sparavano proiettili più pesanti e di disegno più moderno, e con alzo maggiore. Il problema era semmai quello della lentezza di rotazione e l'alzo ad azionamento manuale. Nondimeno, sebbene si ricorse piuttosto a dei cannoni singoli da 101 mm al posto di un lanciasiluri, questa installazione era la migliore della sua categoria nella Royal Navy, ma il costo, e l'alzo pur sempre limitato a 55 gradi, indicavano che non c'era ancora la soluzione ideale per armare i cacciatorpediniere britannici. Una cosa interessante è che questi cannoni avevano culle separate per alzarli indipendentemente. Per i ritardi di produzione di tali complessi affusti 4 caccia 'L', ebbero 4 impianti binati Mk XIX da 102 mm (indubbiamente un grosso vantaggio nella lotta contraerea date le loro capacità). Degli otto 'M', invece, 4 vennero venduti alla Turchia e provvisti di alzo motorizzato dei cannoni. In tutto vennero costruiti 87 di questi interessanti cannoni, quasi tutti per gli 'M'.
 
In servizio dal 1940, pesanti 3,405 kg, sparava proiettili da 28,12 kg in munizioni seprate da 28,12 kg con cartuccia da 14,63 kg per 774 m.sec e 800 colpi di durata della canna. C'erano anche proiettili con RDX e TNT per uso antisomergile (60 per nave), assieme a 150-200 illuminanti. La gittata era di 19.420 km, quindi questo era senz'altro il più potente tra i cannoni per caccia sia inglesi che, in generale, entro il 120 mm di calibro: a 10.500 m perforava 63 mm d'acciaio con la AP, abbastanza da minacciare molti incrociatori leggeri e anche qualcuno pesante (i 'Da Giussano' avevano 25 mm, ma anche gli 'York' arrivavano a 76 mm). L'affusto era pesante 38.200 kg senza la base e gli ascensori, con il ché raggiungeva 58 t, con alzo tra -10 e +50 o forse 55 gradi, rotazione di 10 gradi al secondo. Di quest'affusto ruotava solo la postazione di fuoco, ma non gli ascensori al centro della torre per salvare i costi, il che spiega perché i cannoni erano tanto separati, oltre che per il beneficio del distanziare i cannoni tanto da non farli interferire tra di loro, raggiungendo una distanza tra i loro assi di ben 2,44 m anziché meno di un metro come usualmente accadeva sugli altri caccia inglesi.
 
 
Ma i veri cannoni da 4,7 pollici (119,4 mm), erano quelli su affusti Mk IX e XII (binati), lunghi 45 calibri. Prodotti 742 Mark IX e 372 Mark XII. Pesanti circa 3 t, a seconda della versione, sparavano 10-12 colpi al minuto da 22,7 kg a 808 ms, vita utile della canna di 1.400 colpi, data la minore potenza (circa 2,1 t/cm2 anziché 3,1) rispetto all'altro. C'erano 200 colpi SAP, 50 HE e 50 illuminanti, sparabili fino a 15,550 km a 40 gradi (ma vari affusti si limitavano a soli 30 per un raggio di 14,45 km). La penetrazione di 63 mm d'acciaio era possibile a non oltre 6 km, il che li rendeva molto meno efficaci dei tipi visti sopra contro grandi navi o caccia con cannoni che oramai arrivavano a circa 20 km di gittata. Nondimeno, la loro cadenza di tiro e il volume di fuoco complessivo erano sufficienti per una risposta adatta, dato che i cacciatorpediniere in ogni caso non erano piattaforme di tiro stabili a sufficienza per il tiro a lungo raggio. Gli affusti, alcuni dei quali (singoli) alzati fino a +55 gradi, pesavano da 8,64 a 25,09 t per quelli binati che anziché manualmente, erano elevabili e rotabili a circa 10 gradi al secondo (ma gli impianti Mk XIX dei 'Tribal' avevano una turbina a vapore da 140 hp, mentre i caccia 'J' e successivi un motore elettrico da 70 hp).
 
 
Quanto ai cannoni da 4 pollici (101,6 mm) in affusti contraerei, essi interessarono più che altro i caccia di scorta 'Hunt', le corvette 'Black Swan' e in generale tutti gli incrociatori, ma solo raramente vennero usati su cacciatorpediniere, perché come armamento erano considerati troppo deboli. Successero ai precedenti Mk V HA dagli anni '30 in poi, sia nella costruzione di nuove navi, che nel refitting di quelle vecchie, come gli incrociatori, che passarono agevolmente da 4 impianti singoli a 4 binati appena fu possibile riarmarli. Erano efficaci e popolari come forse nessun'altra arma britannica: l'HMS Carlysle, che era solo un vecchio incrociatore della I GM, ottenne il record per la RN di 11 aerei accreditati come abbattuti ai suoi cannoni (non necessariamente solo quelli da 101,2 mm). Certo erano armi troppo piccole per l'impiego anti-superficie, ma valevano l'impegno e la richiesta non fu mai pari alla domanda fino alla fine della guerra, nonostante che ben oltre 3.000 (di cui 2.555 vennero costruiti in GB) vennero costruiti dagli anni '30 in poi. Il cannone pesava fino a 2.039 kg (nel caso dell'Mk XVI), sparava 15-20 colpi al minuto, tirava colpi da 15,88 kg su munizioni da 28,8 kg (lunghe 114,6 m), aveva modesta vita utile della canna (600 colpi nominali) come del resto nemmeno la precisione era elevata (malgrado i risultati), c'erano in genere 250 colpi per cannone per le corazzate e 200 per gli incrociatori, tanto per dare un'idea. I colpi con V,iniziale di 811 ms arrivavano fino a ben 18.150 m, 11.890 contraerei (a 80 gradi). L'affusto pesavatra gli 8.636 kg e i 16.816, la movimentazione era manuale su certi affusti, oppure fino a 15-20 gradi di velocità in alzo e rotazione con i sistemi motorizzati.
 
I precedenti cannoni da 101,6 mm erano i QF Mk V e XV, armi nate nel 1914 per incrementare il ritmo di fuoco, dato che era possibile usarle con una cartuccia unica anziché proiettile e cariche. Non erano intese per il tiro antiereo, ma lo divennero ben presto. La loro diffusione era alta ancora nel '39, molte navi non avevano ancora i pezzi da 101 mm binati moderni, e 603 delle quasi 700 armi prodotte erano ancora disponibili. Capaci di tirare a 14 km una granata da circa 15 kg, con un discreto ritmo di fuoco, vennero usati anche per i caccia tipo gli 'O' inglesi del tempo di guerra, e per sparare colpi illuminanti per i 'Battle'.
 
I cannoni da 4,5 pollici (114,3 mm) QF Marks I, III and IV erano i nuovi cannoni per la flotta britannica, che avevano una munizione che si stimava fosse il massimo possibile da maneggiare con rapidità a mano (38,6 kg), che era pur sempre meglio dei 49 kg dei cannoni da 133 mm, sostanzialmente fallimentari quanto ad armi per il tiro contraereo rapido. Non si capisce però perché i colpi per cannoni da 120 mm erano già stati prodotti con cariche separate, eppure avevano un peso inferiore, e poi se i proiettili da 33,6 kg dei colpi completi da 120 mm delle corazzate NELSON pesavano 33,6 kg, perché allora considerare un colpo completo tanto pesante, nonostante il calibro minore? Già il pezzo da 33,6 kg venne trovato troppo pesante per sostenere un tiro prolungato antiaerei, effettivamente non si capisce bene come mai dopo alcuni anni il limite fosse posto a 38 kg (e anzi, si fece anche peggio con i pezzi da 133 mm). Così il volume di fuoco in azioni prolungate tendeva a 'calare' per esaurimento fisico dei serventi, tanto che le portaerei inglesi del dopoguerra erano ricorse poi a proiettili con carica di lancio separata. Quindi l'idea migliore sarebbe stata forse quella dei pezzi da 102 mm, molto più 'facili' da gestire. Nel '44 i pezzi da 114 mm divennero anche armi per caccia, i Tribal, con il QF Mk IV gun, ma dato che durante il maltempo era anche più difficile usare proiettili del genere a tiro rapido, allora finalmente con il Mk IX si arrivò ad un cannone da 114 mm con cariche separate dal proiettile. La vita utile era piuttosto ridotta della canna e complessa la sua sostituzione; in ogni caso vennero prodotti 5 prototipi, 46 Mark I, 524 Mark III e almeno 199 Mark IV.
 
In ogni caso c'erano molte navi che beneficiarono di quella che era ancora una apprezzabile arma a doppio ruolo, sopratutto più pesante contro bersagli di superficie delle armi da 102 mm, e anzi nel dopoguerra il 114 mm divenne il nuovo calibro delle unità inglesi. La cadenza di tiro era variabile da 12 c. min per le portaerei a 20 per gli impianti doppi per i caccia. Chiaramente, la vera innovazione sarebbe stata il caricamento automatico, ma era ancora di là da venire e per gli artiglieri servivano ancora robuste braccia per fare il loro lavoro. I proiettili SAP da 23 kg o HE da 25 venivano sparati a 715-760 msec (300 colpi per i 'Battle', 400 per le 'Illustrious'), c'erano anche proiettili anti sommergibili (emersi), e i primi 'Battle' avevano 460 SAP, 720 HE, 100 illuminanti e altri 320 da allenamento. La gittata era di 18,97 km con granate da 25 kg, antiaerea di 9.120 m (affusto singolo, 50 gradi) o 12.500 m (binato, 80 gradi). Penetravano 63 mm a 9.600 m, quasi come i cannoni degli 'L', e meglio di quello dei pezzi da 119 mm degli altri tipi. L'affusto poteva essere pesante tra le 15 e le 50 t, ruotava e alzava a 20 gradi al secondo e il massimo di tali armi era sul 'Renown' e sulla 'Queen Elizabeth' riparata, con 10 impianti binati per uno, mentre le portaerei avevano 'solo' 8 impianti.
 
Per completezza vanno ricordati gli sviluppi finali: disegnato già nel 1944, ma in servizio dal '47 con i caccia 'Daring', il complesso Mk 6 aveva finalmente un sistema di carica automatico, tuttavia piuttosto complesso e inaffidabile, ma nell'insieme il cannone funzionava bene e anche senza caricamento automatico (ancora agli albori per armi di tal calibro) era capace di 12-18 colpi al minuto, fino a 24-25 con il caricamento automatico. Sparava colpi da 25 kg fino a 19 km, l'affusto pesava 44 t. L'Mk 7 era inteso per le mai costruite portaerei classe 'Malta', per questo negli anni seguenti si passò direttamente all'Mk 8 singolo. Dei caccia 'Daring' fu detto che finalmente la RN aveva ottenuto con essi (armati di tre affusti binati) un caccia con scafo saldato e armamento a doppio ruolo efficace, in ritardo di 10 anni sull'USN. Forse fu eccessivo, visto che comunque i 'Battle' erano già delle signore navi, ma rende l'idea delle difficoltà incontrate dalla costruzione di nuovi cacciatorpediniere nella RN.