Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Germania: differenze tra le versioni

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Ma la Blohm un Voss fu capace di fare anche di meglio nel campo dei progetti avanzati, come dimostrano i casi della''' Bv 226''' e '''Bv246 Hagelkorn'''. Queste erano bombe plananti di tipo davvero inconsueto. La Bv226 aveva ali ad altissimo allungamento che nel '45 vennero trovate, non senza stupore, dagli inglesi come aventi tali ali in cemento armato.La Bv226 aveva anche doppio timone di direzione a lato delle superfici orizzontali di coda. La Bv246 no, aveva invece impennaggi cruciformi. L'arma aveva due paia d'ali ad altissimo allungamento, e veniva guidata tramite un giroscopio e segnali radio emessi dall'aereo lanciatore. Per incredibile che possa sembrare, pare che da alta quota si potevano raggiungere i 210 km di portata, quasi quanto una V-1. La versione A aveva portata 'ridotta' ma non venne prodotta, la B era invece quella operativa, ma non mancarono anche le bombe con radioricevitore Rieschen, pensato per trasformarle in veri missili antiradar. Le bombe erano abbastanza piccole per lanciarle anche da un FW 190F.
 
Questi ordigni, che potrebbero avere diciamo un equivalente giusto nelle JDAM attuali (ma ovviamente queste sono molto più precise) erano davvero un progetto eccezionale, anche se al dunque la guerra non riusciranno a cambiarla. La versione antiradar non ebbe successo per le difficoltà tecniche dovute ai sistemi di bordo, contenuti nel muso modificato; stupisce piuttosto che armi del genere non siano state poi replicate, con tecnologie migliori, nei decenni successivi: lanciare da 200 km di distanza una bomba planante antiradar è decisamente un sistema molto pericoloso e dai costi ridotti per attaccare una rete di radar nemici, una sorta di incrocio tra una JDAM e un missile HARM, espresso in termini moderni (e si tratta di due delle armi aviolanciate più pericolose e moderne esistenti).
 
In ogni caso, ecco le caratteristiche:
*'''Dimensioni''': lunghezza 3,53 m, apertura alare 6,41 m, diametro 54 cm, superficie alare 1,47 m2.
*'''Prestazioni''': vmax 450 kmh, gittata fino a 210 km
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Un'altro ordigno era stato sviluppato, ma pare poco usato o forse per nulla a livello operativo: era una '''bomba sferica''' che accelerata con un motore a razzo sganciabile all'impatto con l'acqua, rimbalzava varie volte fino a impattare sul fianco di una nave e quindi esplodere scendendo di quota. Era simile ad altri ordigni sviluppati dagli Inglesi, ma non pare entrò mai in azione anche se ne esistono filmati di prove da parte di FW 190.
 
 
 
====Cacciatorpediniere e torpediniere====
[[Immagine:T_35_as_DD_935_in_US_seas_August_1945.jpg|380px|right|thumb|La torpediniera T-35 provata dagli americani nell'agosto 1945]]
 
Le grosse siluranti di squadra Tedesche erano senza dubbio interessanti dal punto di vista del profilo tecnico, e non disprezzabili (43 caccia e 48 torpediniere complessivi) ma per varie ragioni non si può dire lo stesso di quello operativo, specie per i caccia. Tali ragioni sono molte e si possono elencare come segue, considerando l'evoluzione tecnica e produttiva di tali tipologie. Vale la pena di ricordare queste navi, visto che sono rimaste ben poco note storicamente parlando, mentre indubbiamente meritano attenzione. Senza la catastrofe di Narvik, è sicuro che se ne sarebbe sentito parlare ben più di quel che accadde.
 
Anzitutto, parliamo delle torpediniere. Esse sono, com'é noto, una specie di piccolo cacciatorpediniere, o se si preferisce, una grossa motosilurante. Spesso usate come unità d'attacco silurante o posamine veloci, non meno di frequente hanno invece avuto un ripiego nel settore della difesa ASW e antiaerea. Le unità tedesche, contrassegnate dalla sigla T al posto della Z di Zerstorer (distruttore) dei caccia, erano le eredi delle unità nate già durante la Prima guerra mondiale. Le prime postbelliche furono le 12 'Iltis' con 3 pezzi da 105 mm e vari lanciasiluri e mine. Naturalmente il ridotto dislocamento delle torpediniere non inficiava il trasporto dei siluri, quanto quello dei ben più grossi cannoni. Queste prime torpediniere dimostrarono notevole validità, paradossalmente i successivi 21 'Type 35' e '37' non furono un successo, dato il dislocamento troppo ridotto.
 
Non è chiaro invece dove si situassero i 6 'Mowe' e i 6 'Wolf' (TYpe 23 e 24), le ultime delle quali erano navi a 933-1320 t, con 3 cannoni da 105 mm e 6 siluri più 4 cannoni da 20 e sei siluri, da 33 nodi e 93 m di lunghezza complessiva. I motori erano da 23.000 hp con autonomia di 5.750 km a 17 nodi. Tutte andarono perdute in guerra.
 
 
Il passo successivo fu quello delle 'Type 39' con 15 scafi; costruite in un cantiere di Elbing rinomato per la sua efficienza, presero il nome da quella città e costituirono il programma di guerra della Germania nel settore.
 
Programma ben riuscito, dato che si trattò di navi da 102 m con 4 anziché 3 cannoni da 105 mm, e i soliti 6 tls da 533 con varie armi leggere e mine, nonché il ritorno a due fumaioli (le precedenti unità ne avevano uno, differentemente dalle Iltis), il tutto su di uno scafo ingrandito con 102 m di lunghezza. Il varo ebbe luogo tra il 1942-44.
 
 
'''Caratteristiche''':
*N.unità: 12 varate nel 1942-44
*Dislocamento: 1.295-1.755 t
*Dimensioni: lunghezza 102 m, larghezza 10 m, pescaggio 2,6 m
*Propulsione: 2 gruppi turbine su 2 assi; 32.000hp ; 33,5 nodi; 9.300 km a 19 nodi
*Equipaggio: 198
*Armamento: 2 cannoni da 105 mm, 4 da 37, 6 da 20 mm, 6 TLS da 533 mm.; 50 mine
 
Vanno ricordate le caratteristiche dei loro cannoni principali, gli SK C/32: cannoni da 45 calibri, capaci di tirare una granata da 15,1 kg a 15,2 km. Da notare che alcune installazioni avevano un alzo fino a 70 gradi il che gli dava possibilità di sparare fino a circa 10 km di quota contro bersagli aerei. La cadenza di tiro era anche tutt'altro che disprezzabile, 15 c.min. Come confronto i cannoni italiani OTO mod 31 e 37 delle 'Spica' italiane, i quali, sempre in un affusto da circa 6 t, avevano una impercettibile superiorità in gittata -15,4 km, ma dopo la riduzione di v.iniziale da 900 a 855 ms per ridurre la dispersione- ma una sensibile inferiorità come granata (14,2 kg) e sopratutto come cadenza di tiro, 8-10 c.min contro 15. Inoltre l'affusto garantiva solo 45 gradi di alzo, due cose che (assieme al fatto che entrambi erano con azionamento manuale in azimouth ed elevazione) rendevano molto marginale la sua efficacia come arma antiaerea, e certamente inferiore al pezzo da 105 tedesco. Vista la scarsa stabilità delle navi leggere come queste (specie le 'Spica' da cira 800 t), la gittata massima era in pratica un fatto aleatorio; cadenza di tiro e peso della granata erano invece ben più importanti e anche qui il lento cannone italiano aveva una netta inferiorità. Apparentemente le armi navali italiane erano al 'top' come balistica', mentre erano in fondo quanto cadenza di tiro rispetto alle realizzazioni straniere.
 
Vale la pena notare come il primo cannone postbellico era l'SK C/28 da 105/55 mm, capace di 925 ms e, nonostante l'alzo di appena 30 gradi, capace di raggiungere 17,2 km con una granata di 14,7 kg, sempre a 15 c.min. Il solo cannone pesava circa 3,6 t e nell'insieme si trattava di un qualcosa di piuttosto pesante per le navi di minore stazza, per questo il pezzo da 45 calibri venne preferito. Ma questa non fu la fine del cannone tedesco.
 
Le 'Elbing' vennero presto impiegate in pattugliamenti, scorte, posa di mine, operazioni notturne in cui esse, nonostante dimensioni del tutto paragonabili a quelle di un vecchio cacciatorpediniere (per esempio, erano 5 m più lunghe dei 'Turbine' italiani, pesavano anche di più standard, ma avevano cannoni da 105 singoli e non 4 binati da 120, mentre la potenza era del 20% inferiore), si mossero veloci e con risultati molto notevoli. Spesso si scontrarono, al largo delle coste bretoni, con i caccia 'Tribal' basati a Plymouth.
 
 
Ma la loro azione più celebre fu quella del 22 ottobre 1943, allorché una grossa formazione di squadra inglese, costituita dall'incrociatore HMS Charibdys e 6 ct. di scorta e di squadra, tentò di intercettare una nave tedesca, ma nottetempo si ritrovò addosso la scorta di 5 torpediniere 'Elbing', che avevano un radar a bordo, ma sopratutto grande esperienza di combattimento notturno. La formazione tedesca in avvicinamento fu scoperta al radar: il Charibdys, anche se armato solo con 8 pezzi da 114 mm (perché gli 8 o 10 da 133 previsti erano per il momento indisponibili: forse non un male visto che i pezzi da 114 erano indubbiamente superiori come armi antiaeree), era un veterano di missioni nel Mediterraneo, e data la sua esperienza può stupire che, invece che annientare la formazione nemica (come fece l'HMS Ajax con le navi italiane nell'ottobre del '40), non solo abbia esistato a capire quale fosse l'identità di queste unità, ma non abbia nemmeno avvisato i suoi compagni, di cui era la nave comando. Eppure gli Inglesi erano molto ben addestrati nei combattimenti notturni. Qui no: le 'Elbing' serrarono fino a 3 km e aspettandosi una valanga di fuoco da un momento all'altro ,ruppero gli indugi, si misero il linea di fila secondo tattiche simili a quelle giapponesi, e tirarono 24 dei loro 30 siluri. Fu l'ennesima dimostrazione che 'vince chi fa meno errori' e quando l'incrociatore iniziò il tiro illuminante, le scie dei siluri divennero visibili. La loro mortale minaccia rese necessarie manovre di disimpegno rapide, e questo agevolò la ritirata delle torpediniere tedesche. L'incrociatore venne colpito da due siluri sul lato sinistro e, con la sua debole corazzatura, non sopravvisse, rovesciandosi ben presto; un caccia di scorta 'Hunt' ebbe la prua asportata e dovette essere affondato sul posto. Nemmeno un proiettile venne sparato verso le navi tedesche in fuga a tutta velocità.
 
[[Immagine:Leberecht Maass2.jpg|360px|right|thumb|Il capoclasse 'Leberecht Maass']]
I cacciatorpediniere tedeschi sono stati invece concepiti per azioni dirette contro unità similari, e possibilmente contrasto a unità maggiori. Ecco quindi il progetto Z34 o 'Maas', ben 20 grandi navi da 119 m di lunghezza. Per essere siluranti dell'epoca, erano davvero unità impressionanti (lo scafo era più grande di quello di una fregata 'Lupo' e quasi grande quanto una 'Maestrale', rispettivamente 112 e 122 m), con un aspetto molto lineare e pulito, nella tradizione delle navi tedesche. Essi sono stati tra i più potenti caccia del mondo, con un layout di cannoni (5 da 127 di cui 3 a poppa) analogo a quello dei 'Fletcher' americani; vanno notati anche per l'enorme potenza dei motori, da 70.000 hp, che erano certamente quelli di maggior potenza tra una classe di cacci costruita in tal numero di esemplari.
 
Impostati nel '34 e varati nel 1937-39, costituirono i primi cacciatorpediniere tedeschi del periodo postbellico e contribuirono a preoccupare gli Inglesi, che risposero con i 16 'Tribal' e poi altri 40 'J,L,M,N,K'.
 
In ogni caso, per l'armamento questi cacciatorpediniere tedeschi, di ispirazione parzialmente dovuta proprio alla Gran Bretagna, erano armati con cannoni da 127/45 mm, in realtà 128 (per poter riutilizzare le munizioni catturate e impedire al nemico di fare altrettanto, al solito, vedi i cannoni da 77 della I GM). Questi erano distribuiti in 5 impianti, di cui 3 nella zona di poppa. Vale la pena di soffermarci su queste artiglierie, le migliori della sua categoria e del suo calibro. Le prime derivavano proprio dagli SC K/28 da 105/55 che abbiamo visto prima, semplicemente ricalibrati per ottenere quei 23 mm in più di calibro.
 
Con una cadenza di tiro che poteva sfiorare i 20 colpi al minuto nelle migliori condizioni (certo non in clima artico), con circa 830 ms, ridotta elevazione (30 gradi per la maggior parte degli affusti), sparava fino a oltre 17,4 km una granata da 28 kg. Era quindi certamente il più potente cannone del suo calibro dell'epoca, anche considerando la cadenza di tiro, sebbene il suo affusto di quasi 40 t avesse solo azionamento manuale e quindi non fosse utilizzabile per il tiro antiaereo se non per compiti di sbarramento. Da notare che i cannoni moderni da 127, a parte il caricamento automatico (e le munizioni, torrette, sistmi FCS) presentano la possibilità di sparare colpi da 32 kg a 23 km, persino meglio dei 135/45 italiani (32 kg a 19,6 km) bellici. Ma per l'epoca, tra i cannoni di questo calibro si trattava di prestazioni d'altissimo livello.
 
Con un volume di fuoco fino a 90 c.min a 17,4 km, questi caccia potevano sopraffare i tipici equivalenti inglesi che sparavano 60-80 colpi da 22 kg a 15 km. La dotazione di colpi per cannone, come sulle torpediniere, era di circa 100-140 colpi. Come nota, ancora nel 2003 alcuni di questi cannoni, presumibilmente recuperati dai caccia affondati, facevano parte delle robuste difese costiere norvegesi (come anche altri cannoni d'epoca).
 
'''Caratteristiche Type 34 Maas''':
*N.unità: 22 varate nel 1937-39
*Dislocamento: 2.230-3.160 t
*Dimensioni: lunghezza 119 m, larghezza 11,3 m, pescaggio 3,8 m
*Propulsione: 2 gruppi turbine su 2 assi; 70.000 hp ; 38 nodi; 8.200 km a 18 nodi
*Equipaggio: 315
*Armamento: 5 cannoni da 127 mm, 4 da 37, 6 da 20 mm, 8 TLS da 533 mm; 60 mine
 
 
Detto questo, questi potenti cacciatorpediniere vanno ricordati per la loro importanza, essendone stati realizzati ben 22, che negli ultimi lotti venne allungato di 6 metri, visto che le loro doti nautiche lasciavano, a causa dei pesi in alto e del basso bordo libero, molto a desiderare, e che per motivi di stabilità era consigliabile non scendere sotto il 30% della dotazione di nafta. Rimasero famosi sopratutto per l'azione audace di 10 di loro che attaccarono Narvik e l'occuparono in quella che è passata alla storia come l'invasione della Norvegia, ma che in realtà fu una gara di velocità tra Tedeschi e Anglo-francesi ad occupare una nazione che 'non poteva' restare neutrale. Vinsero i Tedeschi ma storicamente vennero poi considerati gli 'invasori' della nazione (cosa di per sé vera, ma una verità parziale visto che gli Alleati stavano organizzando la stessa cosa). I 10 caccia andati a Narvik portavano con loro 2.000 alpini tedeschi e si prepararono a resistere là aspettando rifornimenti e rinforzi. Ma invece arrivò la Royal Navy, che al secondo tentativo usò addirittura la corazzata Warspite per stanare i caccia nemici. La distruzione di questi rappresentò un prezzo durissimo per la Marina germanica, che nell'insieme venne posta largamente fuori uso: l'incrociatore pesante Blucher affondato dalle difese di Oslo (carico di truppe), uno leggero, i 10 caccia, qualche sommergibile tra cui un grosso Type IX sorpreso dallo Swordfish (da osservazione, ma armato anche con 6 bombe da 113 kg di cui 4 usate nell'attacco) della Warspite a Narvik, aereo a cui si dovette gran parte del successo contro i caccia nemici in agguato con i siluri; le corazzate Scharnorst, Gneisenau e Lutzow danneggiate da siluri. La RN perse 'solo' 8 caccia, un sommergibile oceanico (il Thames) e la portaerei GLORIOUS.
 
Dopo quest'azione i caccia tedeschi non ebbero più grande uso: dei 22 Type 34 e 36 (la versione allungata) 7 sopravviveranno alla guerra e qualcuno, come il Karl Galster venne messo in servizio nella flotta sovietica del Baltico (i caccia tedeschi, notare bene, avevano nomi propri di persone e non aggettivi o nomi di cose).
 
[[Immagine:Z39-Zerstoerer1936modA-USN-Photo.jpg|380px|left|thumb|Uno dei 'Narvik']]
 
Ai caccia Type 34/36 si poteva attribuire qualche difetto (quello di non avere cannoni DP, una tenuta al mare non eccelsa, scarsa manovrabilità e scarsa autonomia pratica); ma erano comunque navi di tutto rispetto. I Tedeschi però non si dichiararono soddisfatti, e vittime di quella 'corsa al gigantismo' che poco alla volta trasformerà i caccia in incrociatori leggeri, quelli leggeri in unità pesanti, e gli incrociatori pesanti in corazzate o incrociatori da battaglia, finirono per chiedere una nave ben più potente e decisamente inefficiente: il progetto Z23 o Type 36A, che si noti bene, non aveva a che fare con i precedenti 'Maas' migliorati. Essi vennero realizzati nel contepo delle 'Elbing' che ne costituirono il più leggero complemento.
 
Cosa c'era di diverso su queste nuove unità lo dice sopratutto l'artiglieria: al posto dei pezzi da 127 si vollero quelli da 150 mm. La Marina avrebbe preferito originariamente solo dei Type 34 con maggior autonomia, ma invece ci si concentrò sulla potenza di fuoco, armando con gli SC K/36, cannoni da 150 mm (in realtà 149,91 mm) lunghi 48 calibri, che nella torre binata LDrh LC/38 potevano elevarsi da -10 a +65 gradi, ruotare ed elevarsi di 8 gradi al secondo. La gittata con granate di circa 45 kg e alzo da 30 gradi (affosto singolo) era di 22 km, con torre binata (a 45 gradi) arrivava a 23,5 km. Cadenza di tiro max 7-8 colpi al minuto. Ma c'erano dei problemi non indifferenti con l'uso di tali cannoni sui caccia. L'alzo e la direzione degli affusti singoli erano manuali, al ritmo di 2-3 gradi al secondo, che li rendeva inutilizzabili nel ruolo contraerei. La mancanza di sistemi di caricamento assistito li rendeva più lenti del desiderabile anche nelle azioni di fuoco. Inizialmente c'erano 5 cannoni, di cui due in torri sovrapposte a prua. Essi erano tuttavia considerati insoddisfacenti e in seguito la versione motorizzata per la rotazione, la Tbts LC/36, comportò l'uso di uno scudo corazzato da 20-40 anziché 8-20 mm e il peso aumentò da 16 a 19 t. Dato che si trattava di postazioni scoperte, si vollero poi delle torri binate a prua, ma la torre binata pesava ben 60 t dato che era chiusa, il che faceva ampiamente immergere la prua della nave nel mare nonostante l'eliminazione della tuga del pezzo N.2. Se non altro la torre era chiusa a prova di acqua di mare ed era inevitabilmente motorizzata, oltre che munita di alzo tale da renderla capace di tiro contraerei.
 
'''Caratteristiche''':
*N.unità: 15 varate nel 1942-44
*Dislocamento: 2.600-3.600 t
*Dimensioni: lunghezza 127 m, larghezza 12 m, pescaggio 3,9 m
*Propulsione: 2 gruppi turbine su 2 assi; 70.000 hp ; 36 nodi; 10.900 km a 19 nodi
*Equipaggio: 321
*Armamento: 5 cannoni da 150 mm, 4 da 37, 5 da 20 mm, 8 TLS da 533 mm; 60 mine (allestimento 'Barbara': 12 da 37 mm e 18 da 20 mm)
 
 
Questi caccia vennero costruiti in varie configurazioni: chi venne costruito con 5 cannoni singoli, chi direttamente con soli 4 di cui forse due a prua; chi con 3 singoli a poppa e poi il cannone binato a prua. Alla fine venne spesso deciso di lasciare solo un cannone singolo a prua, il cui peso (16-19 t) era ben inferiore.
 
Tornando alla nave di per sè, la manovrabilità non fu buona, ma almeno si tentò qualcosa con l'adozione di un doppio timone poppiero. Agli esemplari Z23-30 iniziali vennero aggiunti altri 7 migliorati, noti come 'Classe Narvik'. Alla fine solo 6 vennero perduti in azione e due andarono alla marina francese, mentre uno divenne -presumibilmente per le sue grandi dimensioni- una nave britannica sperimentale per nuovi sistemi propulsivi. Questi cacciatorpediniere, che ben si possono definire 'supercacciatorpediniere', erano in effetti figli della stessa competizione franco-italiana: per affrontare i caccia francesi con i pezzi da 130 si vollero unità con i 128 mm, per affrontare i caccia armati con i 138 si vollero quelli con i 150; ironicamente, per quando gli Z 36 vennero approntati la minaccia francese non esisteva più.
 
Uno sviluppo che merita d'essere ricordato è la modifica 'Barbara', con la rimozione di uno dei cannoni da 150 e l'aumento di armi contraerei di cui si sentiva molto la necessità; anche perché i cannoni da 37 tedeschi navali, per strano che possa sembrare, non erano automatici e quindi erogavano un volume di fuoco preciso ma non sufficiente per affrontare i pericoli dall'aria. I radar di scoperta erano pressoché standard per le navi tedesche, e questi grossi caccia non fecero certo eccezione.
 
Nonostante una certa inefficienza, questi grossi caccia tedeschi erano duri combattenti. Una delle loro missioni tipiche era quella di attaccare convogli diretti nell'Artico. Per esempio, una flottiglia di 3 navi attaccò il convoglio PQ 13 nel marzo del '42. Localizzati da un incrociatore inglese, l' HMS TRINITAD, tra la foschia e la neve, si ritrovarono colpiti duramente da tutte le sue armi a distanza ravvicinata, come accadde nel Mediterraneo durante la battaglia del '40 in cui due Spica e un caccia italiani andarono perduti. Le navi tedesche potevano rispondere con un volume di fuoco analogo, ma colpite per prime (non avevano radar in funzione), risultarono colpite da tutte le armi di bordo della nave britannica, e si ritirarono; sopratutto andò male allo Z26, che venne colpito pesantemente, ebbe esplosioni a bordo nei depositi munizioni.Ma si rifiutò testardamente di affondare in una battaglia disperata in un mare capace di uccidere in secondi chiunque vi fosse caduto dentro. Alla fine la nave britannica si avvicinò e tirò un siluro per graziare la nave già devastata dalle cannonate: ma questo ebbe una traiettoria anomala e ritornò sul TRINITAD, colpendo lui anziché lo Z26! Quest'ultimo andò comunque a fondo, soccorso dai suoi compagni, mentre la nave inglese si ritrovò con uno squarcio di quasi 20 metri, che le consentì a malapena di raggiungere le coste sovietiche. Riparato alla meno peggio con le infrastrutture disponibili, ritornò verso Ovest con il convoglio successivo, ma anche per i danni subiti in precedenza, non sopravvisse alle bombe di alcuni Ju-88 e affondò. Decisamente, gli incrociatori britannici non erano fortunati contro le siluranti germaniche.
 
 
Gli studi tedeschi andarono tecnologicamente molto avanti nel settore dei sistemi propulsivi sia con le turbine ad alta pressione, certamente efficienti ma di difficile realizzazione, e nel settore dei diesel, piuttosto pesanti oppure piuttosto inaffidabili se si tentava di alleggerirli troppo. Sette navi tedesche vennero realizzate (Z35-Z36, Z43-47), chiamate Type 26B e poi, le ultime due 'Type 36C'. Con queste navi si ritornò ai cannoni da 128 mm, ma solo 3 navi vennero completate entro il 1944, in una situazione di grave crisi per l'industria cantieristica tedesca, subissata dalle richieste per sommergibili e dalla riparazione dei danni per le navi esistenti, mentre già le unità più grandi erano pressoché scomparse dalla flotta attiva tedesca (per decisione dello stesso Hitler). Simili ai Type 34 come impostazione, ma con scafo grande come quello dei Type 36A, e lo stesso apparato motore da 70.000 hp (standard per i caccia tedeschi), sfruttavano la riserva di spinta per ospitare sopratutto armi contraerei: 2 impianti binati da 37, 3 quadrinati da 20 e tre singoli sempre da 20 mm; oltre ai soliti siluri e a ben 76 mine. Presumibilmente, l'armamento più leggero e lo scafo più grande erano sufficienti per assicurare loro le migliori doti nautiche tra i caccia tedeschi realizzati, e vennero usati sopratutto come posamine veloci.
 
Proprio le mine furono protagoniste della missione del 12 dicembre 1944. Oramai si era alla fine della guerra, e ogni cosa per i Tedeschi era diventata difficile. Eppure lo Z36 e lo Z36 si mossero per posare l'ennesimo campo minato assieme a 2 torpediniere, vicino alle coste estoni. Il tempo era pessimo, le manovre fin troppo scoordinate e decise al tempo stesso e il risultato, differentemente da tante altre volte, fu un disastro: i due caccia finirono su di un campo di mine messo a mare in precedenza e saltarono in aria con tutto l'equipaggio. Lo Z43 continuò ad operare sul settore settentrionale appoggiando l'Esercito tedesco fino a che, nella primavera del '45, danneggiato da una mina e da attacchi aerei, si autoaffondò nella baia di Geltinger.
 
'''Caratteristiche''':
*N.unità: 3 varate nel 1942-44
*Dislocamento: 2.535-3.505 t
*Dimensioni: lunghezza 127 m, larghezza 12 m, pescaggio 3,52 m
*Propulsione: 2 gruppi turbine su 2 assi; 70.000 hp ; 36 nodi; 11.300 km a 19 nodi
*Equipaggio: 321
*Armamento: 5 cannoni da 127 mm, 4 da 37, 15 (di cui 3 in impianti quadrupli) da 20 mm, 8 TLS da 533 mm.; 76 mine
 
 
L'evento successivo fu il caccia esploratore SP,Spahkreuzer, da realizzare in numerosi esemplari, ma al solito, rimasta lettera morta per le esigenze ben diverse. Tre navi cancellate dal programma Z36A vennero reimmesse in propramma come 'Cacciatorpediniere 1941', ma vennero cancellate entro il 1943. Fu un qualcosa di interessante, con dimensioni e capacità paragonabili a quelle di un incrociatore leggero, più lunghi di 10 m dei 'Capitani Romani' italiani. Il motore turbine a vapore-diesel anticipava i futuri sistemi CODOG con le più pratiche turbine a gas; del resto i Tedeschi provarono a fare cose del genere già nella I GM con una predisposizione, mai attuata per la mancanza di motore idoneo, per le corazzate 'Baden'.
 
All'opposto, i Tedeschi lavorarono anche e molto sulle navi con propulsione tutta-diesel, con i Type 42 e una sola nave realizzata, lo Z51, da 'sole' 2050 t standard. Aveva 4 cannoni da 127 mm, armamento più che ragionevole, che se si fosse accettato nei suoi limiti fin da subito, avrebbe dato origine a molte più navi di caratteristiche accettabili, semplicemente senza avere la pretesa di 'surclassare' eventuali avversari (pretesa del resto comprensibile date le differenze numeriche in ballo). Si preventivarono 6 diesel su 3 assi, ma poi si ridusse per carenze di materiali a 4 diesel su un asse. Nel' 45 era ancora in costruzione, ma un bombardamento aereo lo ridusse ad un mucchio di rottami.
 
E ora le caratteristiche previste dagli SP1:
 
*N.unità: 3 non completate
*Dislocamento: 4.540 t
*Dimensioni: lunghezza 152 m, larghezza 14,6 m, pescaggio 4,6 m
*Propulsione: 2 gruppi turbine su 2 assi; 77.500 hp ; 36 nodi; motore ausiliario diesel su asse centrale, da 14.500 hp (circa 20 nodi); autonomia su diesel, 22.300 km a 19 nodi
*Equipaggio: ?
*Armamento: 6 cannoni da 150 mm, 2 da 88 mm ( poppa, assieme a due torri da 150); 8 da 37 (come negli altri caccia, in impianti binati), 3 impianti quadrupli da 20 mm, 10 TLS da 533 mm (sempre in due impianti lanciasiluri in asse sulla nave); 140 mine
 
In pratica erano l'equivalente degli incrociatori leggeri tedeschi, solo che non avevano corazze protettive; la loro sagoma era dominata da due sottili alberi e due bassi e ben distanziati (con i lanciasiluri nel mezzo) fumaioli. Il bordo libero era finalmente tenuto nella giusta considerazione con uno scafo simile a quello degli incrociatori leggeri.
 
Da ricordare che i cacciatorpediniere tedeschi ebbero anche un'evoluzione, prevista ma non realizzata: il cannone da 128/45 mm SC K/41, finalmente pienamente 'doppio ruolo' in impianti binati Drh LC/41 con peso di 40 t, capaci di 60 gradi d'elevazione. La cadenza di tiro era di circa 15 colpi al minuto. Erano capaci di sparare a 22 km granate da 28 kg, ancora qualcosa di meno rispetto ai 23 e 32 rispettivamente dei moderni cannoni da 127/54 mm, in ogni caso si trattava di armi molto potenti e non eccessivamente pesanti. Erano previsti per i seguenti tipi di caccia: Type 36C (3), Type 41 (2), Type 42C (3), Z1945 (4). Il problema era che di fatto mancarono le navi su cui installarli. Erano anche previsti per riarmare alcune navi da battaglia, specie le 'Panzerschiffe'.
 
===SAM e AAM<ref>Armi da guerra 142</ref>===